Minacce a giornalisti, la Fnsi parte civile nel processo ai Casamonica
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Il presidente Di Trapani tra Floriana Bulfon e Piergiorgio Giacovazzo
GIUDIZIARIA 03 Lug 2023
Minacce a giornalisti, la Fnsi parte civile nel processo ai Casamonica
Il sindacato al fianco dei colleghi Floriana Bulfon, di Repubblica, e Piergiorgio Giacovazzo, del Tg2, ‘affrontati’ da quattro esponenti della famiglia mentre, nel luglio 2018, stavano documentando gli arresti compiuti dai carabinieri nell’operazione ‘Gramigna’ a Roma.
La Federazione nazionale della Stampa italiana è parte civile nel processo che vede imputati quattro esponenti della famiglia Casamonica accusati di violenza nei confronti di alcuni giornalisti che nel luglio 2018 stavano documentando gli arresti compiuti dai carabinieri nell’operazione ‘Gramigna’ a Porta Furba, quartiere di Roma ‘roccaforte’ del clan.
In aula, venerdì 30 giugno 2023, sono state ascoltate le testimonianze dei giornalisti Floriana Bulfon, di Repubblica, e Piergiorgio Giacovazzo, del Tg2. Con loro in aula era presente il presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani.
A caratterizzare l’udienza, un acceso botta e risposta. Mentre Giacovazzo stava ricordando in aula i fatti, uno dei difensori è intervenuto dicendo: «Non pensate di essere stati imprudenti ad andare con una telecamera a vicolo di Porta Furba, che la famiglia Casamonica considera di sua esclusiva proprietà?». Il reporter ha ribattuto spiegando che si trovava lì, in un luogo pubblico, per svolgere il proprio lavoro. In quel momento è intervenuto il giudice che, con molta decisione, rivolgendosi al difensore, ha sottolineato: «Siamo in un’aula di giustizia e non credo proprio che qui si possa accreditare l’idea che esistano spazi pubblici inaccessibili per la stampa».
Nel processo si sono costituiti parte civile anche Floriana Bulfon e Piergiorgio Giacovazzo, anche loro, come la Fnsi, rappresentati dall’avvocato Giulio Vasaturo. Il 17 luglio 2018, nel giorno della maxi retata dei carabinieri, diversi giornalisti erano andati a documentare gli arresti a Porta Furba. In quell’occasione, come si legge nel capo d’accusa, gli imputati, a vario titolo, con “minaccia e violenza” cercarono di costringere i cronisti a “desistere dall’effettuare videoriprese”. In particolare, i cameramen furono aggrediti, con telecamere strappate di mano, mentre altri lanciarono alcuni bastoni verso le troupe.
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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