Caiazzo. Par(G)heggio mutipiani, denuncia clamorosa: dopo tanti anni, cambiato solo in peggio?
In qualità di giornalista casertana, avverto il diritto-dovere civico di segnalare una situazione alquanto incresciosa rilevata anni addietro, quando sono venuta a Caiazzo con alcuni amici per gustare una pizza da Franco Pepe in Grani e purtroppo ritrovata identica l’altra domenica, quando, ignara che nulla fosse cambiato, sono tornato nella splendida Caiazzo, stavolta con un’amica speciale ma diversamente abile, per godermi con lei qualche ora di frescura e naturalmente gustare insieme un’altra pizza.
Non l’avessi mai fatto (ma è stata l’ultima volta, prometto: il perseverare sarebbe diabolico; l’errare solo umano!).
Mi riferisco al parcheggio multipiano ove è cambiato solo il costo orario, addirittura raddoppiato (da 50 centesimi orari a 50 ogni mezz’ora!) ma purtroppo i servizi dovuti all’utenza sono addirittura peggiorati:
Poichè a nessuno dei piani superiori c’era un solo spazio libero per parcheggiare l’auto della mia amica, nonostante il contrassegno per disabili, siamo dovute scendere fino al penultimo, dove c’entrava l’auto, ma l’unico spazio disponibile era talmente risicato da non poter prendere la carrozzetta, indispensabile all’amica per risalire…
In difetto di alternative, ho quindi pensato di aiutarla fino all’ingresso dell’ascensore dove però abbiamo fatto la brutta, incredibile scoperta: dopo tanti anni, infatti, non era cambiato un bel nulla: fuori servizio senza neanche un avviso.
Allora ho fatto aspettare l’amica risalendo frettolosamente tutti i piani fino all’ingresso, con l’intento di chiedere aiuto a un custode, un addetto, ma non c’era nessuno, solo un numero di telefonino, purtroppo inutile perché non rispondeva nessuno.
Ho quindi guardati fuori, sperando di trovare qualcuno che potesse aiutarci, ma dove invece ho trovato la sorpresa peggiore: allora, come ora, NON ESISTEVA PROPRIO l’ultima rampa dell’ascensore, che dal multipiani dovrebbe (rectius: avrebbe dovuto!) portare dietro al monumento, poco distante dalla piazza.
Ma com’è possibile che, dopo tanti anni, MAI nessuno si sia preoccupato di farlo INSTALLARE?
Siamo state quindi costrette ad andarcene, ignare dell’ultima, beffarda sorpresa perché all’uscita la sbarra non si apriva ed allora un’altra mia trafelata fino all’ultimo piano per pagare il ticket, comunque dovuto, anche se avevamo perso tempo solo per constatare la totale disorganizzazione organizzativa.
Dovendo passare tutti i piani, nel farlo ho pensato di curiosare, verificare se le auto parcheggiate negli spazi PER LEGGE riservate ai disabili fossero dotate del PRESCRITTO contrassegno: nessuna lo aveva!
L’ultima, pessima sorpresa, mi attendeva all’atto del pagamento poiché, in totale SPREGIO della legge, la cassa è sprovvista di POS, il che vuol dire che se non hai denaro contante, di uscire non se ne parla.
Altra trafila al banco, quindi, per prelevare, mentre l’amica malcapitata attendeva, ignara, laggiù…
Prima di dimenticare per sempre Caiazzo, però, vorrei invitare l’amico-collega Giuseppe Sangiovanni, al quale riconosco di essersi sempre impegnato, senza timori riverenziali, affinché si interessi, indagi, per sapere se, come appresi all’epoca, la Regione, che ha finanziato l’opera, è al corrente delle deficienze, per il raddoppio dei costi (come giustificato?) la cassa obsoleta, l’assenza (ho saputo anche NOTTURNA) di un custode, dell’ascensore inattivo, ma soprattutto per la MANCANZA DELLA SUA ULITMA RAMPA!
Scommettiamo che grazie all’esperienza e al coraggio del collega Sangiovanni ne scopriremo delle belle?
Nella foto (di Sangiovanni) il parcheggio quando era parGheggio!
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