Solopaca. ‘Rabdomante’ del Maestro Paladino per celare un enorme squarcio nello storico acquedotto
Curiosità ed interesse per i visitatori dell’acquedotto di Mimmo Paladino a Solopaca.
Sabato 24 maggo, un nutrito gruppo di persone ha potuto ammirare la bellezza del serbatoio idrico Alto Calore di Solopaca con l’installazione “Il Rabdomante e le sorgenti nascoste” di Mimmo Paladino.
L’opera del maestro della Transavanguardia, inaugurata nel 2007, ha ridotto l’impatto ambientale della maestosa opera ingegneristica che permette l’approvvigionamento idrico di diversi comuni della Provincia di Benevento.
Il serbatoio consiste in due grandi gallerie scavate all’interno della montagna lunghe ben 180 metri e che contengono migliaia di metri cubi di acqua.
L’acqua viene portata con delle pompe dai pozzi di captazione di Solopaca a una quota di 590 metri, ove viene immagazzinata e poi fatta arrivare per caduta a tutti i comuni serviti dall’acquedotto Alto Calore, sfruttando semplicemente la forza di gravità, come facevano anche gli antichi romani per i loro acquedotti.
L’opera ingegneristica, tuttavia, aveva lasciato uno squarcio nella montagna alto 20 e lungo 100 metri.
Ecco allora l’intervento del Maestro Mimmo Paladino che ha trasformato la parete di cemento armato in una parete azzurra in cui spicca il Rabdomante che fa sgorgare l’acqua dal suolo permettendo, in determinate ore del giorno, la comparsa di bellissimi arcobaleni.
I visitatori hanno anche potuto godere dell’opera musicale del maestro Michelangelo Lupone, di origini solopachesi, che avvolge l’ambiente in quanto l’impianto di amplificazione è sapientemente celato ai visitatori.
I visitatori hanno potuto visitare anche l’interno della galleria dove, sul muro di tamponamento, è raffigurato un bellissimo murale in ceramica cerretese che rappresenta il corso del Fiume Calore dalle sorgenti di Cassano Irpino fino ai vigneti di Solopaca, passando per la città di Benevento.
Il murale è stato realizzato dalla bottega ceramica “La Vecchia Cerreto” di Piero Marcuccio.
La visita a questo particolare geosito, inserito nell’elenco dei luoghi candidati a diventare patrimonio Unesco, è stata possibile grazie alla Pro Loco di Solopaca e all’Alto Calore e rientra nel calendario delle attività estive messe in campo con il patrocinio dell’Ente Parco Regionale del Taburno-Camposauro.
“L’evento – dichiara il Presidente della Pro Loco Solopaca Antonio Iadonisi – è stato molto apprezzato e già ci è stato richiesto un bis.
Vedremo di ripetere la visita, magari in orario pomeridiano per poter osservare la danza degli arcobaleni, oppure di sera per ammirare l’illuminazione del sito curata da Filippo Cannata che si adatta all’ambiente circostante seguendo il ciclo delle fasi lunari.
Mi preme ringraziare la Cantina di Solopaca e soprattutto l’Alto Calore, nella persona dell’ingegner Carmine Melillo, che ha visto nascere l’opera progettata dall’ingegnere Oreste Montano, sempre disponibile per la valorizzazione del sito”.
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