Il Regno di Napoli
Nell’antico luogo di culto sconsacrato la presentazione del libro di Angelo Giardiello “Il Regno di Napoli”
CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nella Chiesa di Santa Maria Donnaromita in via Giovanni Paladino sabato 24 giugno alle ore 18, sarà presentato il libro Il Regno di Napoli di Angelo Giardiello, Edizioni Melagrana.
La presentazione, a cura della Professoressa Angela Cioffi, vede come relatori il Professore Roberto Battinelli, la Professoressa Angela Papale e il Professor Giovanni Buonocore. Interviene l’autore Angelo Giardiello.
Questo libro di appunti di storia del Regno di Napoli non vuole essere una pubblicazione impegnata, ma un racconto a carattere narrativo, con il difficile intento di evidenziare personaggi e avvenimenti, non tenendo conto della visione storiografica risorgimentale che, per decenni, ha dato una prospettiva storica-sociologica poco obiettiva della narrazione di eventi e la loro evoluzione – scrive l’autore Angelo Giardiello nella quarta di copertina – Queste pagine sono state scritte per l’amore che si nutre per la nostra città di Napoli con le sue commoventi bellezze.
L’autore. Angelo Giardiello nasce a Napoli nel 1958. Ama la sua famiglia, extralarge, viaggiare, il suo lavoro, come Direttore Amministrativo I.S. Andrea Torrente di Casoria, e, non ultima, la storia della città natia, un amore incondizionato. A queste passioni si aggiungono la fotografia, i racconti e il disegno. Studioso della storia di Napoli e, per gli amici, divulgatore e accompagnatore alla scoperta dei luoghi storici della città.
La chiesa di Santa Maria Donnaromita (già chiesa di Santa Maria de Perceo di Romania) è un edificio di culto sconsacrato.
L’antico luogo di culto fu fondato da alcune monache provenienti da Costantinopoli ed è ricordato con questo nome sin dal 1025; nel XIV secolo fu costruita una nuova chiesa di notevoli dimensioni e venne rifatta nel XVI secolo da Giovanni Francesco di Palma; alla fine del medesimo secolo, l’architetto Giovanni Vincenzo Della Monica progettò il convento con i due chiostri.
Tra il Seicento ed il Settecento vennero apportate modifiche che resero l’edificio un esempio barocco. Dal 1762 Giuseppe Astarita lavorò nel convento.
Nel XIX secolo il convento venne soppresso due volte: la prima volta nel 1808, durante il decennio francese, la seconda nel 1824 a causa dell’esiguità del numero delle monache. Fu così sede di istituzioni militari fino all’Unità d’Italia, quando nel 1863 fu destinato alla “Scuola per ingegneri”. In seguito divenne, ed è ancora oggi, sede del dipartimento di chimica e biologia dell’Università Federico II.
Dopo i danni del terremoto del 1930 la chiesa fu liberata dalle aggiunte barocche e riportata all’originale stile rinascimentale.
Durante la seconda guerra mondiale il tempio venne danneggiato e restaurato nel dopoguerra. Tuttavia subì vari furti, primo su tutti quello dell’altare maggiore nel 1971.
La presentazione di Il Regno di Napoli, a ingresso libero, prevede la visita alla chiesa e un momento di spettacolo a cura della comunità srilankese e, al termine, un aperitivo.
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