Dopo più di 20 anni trova il coraggio di denunciare alla Polizia di Stato: allontanato dalla casa familiare e divieto di avvicinamento – Questura di Rovigo
La Polizia di Stato ha dato esecuzione nella giornata di venerdì scorso ad una misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alle persone offese richiesta ed ottenuta dalla Procura della Repubblica di Rovigo nei confronti di un indagato sessantenne, di cittadinanza tunisina, responsabile in ipotesi accusatoria del reato di maltrattamenti.
La 2^ Sezione della Squadra Mobile della Questura di Rovigo, specializzata in reati ai danni della persona, era stata delegata alle indagini dalla Procura della Repubblica di Rovigo in seguito a una segnalazione alla stessa fatta pervenire dal Consultorio di Rovigo e afferente alla situazione di un minore e della madre e pertanto, ricevuta delega rientrante nell’alveo nel cd. Codice Rosso (la nota procedura che prevede che la Procura della Repubblica direttamente o delegando la polizia giudiziaria quando riceve notizia di una serie di reati spia di una situazione di pericolo deve sentire entro tre giorni la persona offesa), gli investigatori della Squadra Mobile hanno subito convocato la donna.
La stessa, nel corso delle dichiarazioni rese, ha trovato il coraggio di esporre ai poliziotti fatti accaduti, che unitamente ad altre verifiche hanno portato la Procura a qualificare i fatti in ipotesi accusatoria nel reato di maltrattamenti; l’indagato negli ultimi mesi aveva inoltre, in ipotesi accusatoria, screditato la persona offesa, ex moglie, con condotte ritenute diffamatorie mediante l’utilizzo dei social networks.
Considerata la gravità e concordanza degli elementi indiziari raccolti nel corso delle indagini, la Procura della Repubblica di Rovigo ha quindi chiesto e ottenuto l’emissione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alle persone offese oltre che di comunicazione attraverso qualsiasi mezzo con le stesse; per consentire un più adeguato monitoraggio e assicurare il pieno rispetto della stessa, è stato altresì disposto dal Gip su richiesta della Procura il braccialetto elettronico, così da consentire alle Forze dell’Ordine un immediato intervento in caso di violazione della misura irrogata; è stata inoltre eseguita su decreto della Procura di Rovigo dalla Squadra Mobile perquisizione personale e domiciliare a carico dell’indagato.
Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari.
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