Volturno. ‘Contratto di Fiume’: la nave è partita ma già corre il rischio di arenarsi.
Grande partecipazione all’Assemblea per il Contratto di Fiume Volturno ottimamente organizzata dalla Provincia di Caserta, svoltasi il 15 giugno presso l’Auditorium della Provincia di Caserta.
Sono intervenuti, a quanto ha affermato Giovanni Solino, dirigente della Provincia e coordinatore dell’incontro, esponenti del 75% degli Enti Locali accreditati e un centinaio tra quelli di Associazioni, Ordini Professionali e strutture universitarie.
Molteplici gli interventi dopo la presentazione della Relazione preliminare di progetto.
Su questa bisogna però evidenziare come la stessa, presentata in bozza, ha necessità di integrazioni o correzioni derivante dalla non perfetta conoscenza del territorio da parte dei redattori.
In particolare l’idea progettuale, quella di dividere il corso del Volturno Campano, da loro definito Basso Volturno, per distinguerlo da quello definito Alto Volturno (tutto in territorio molisano), in tre ambiti: quello interno, quelli intermedio e quello costiero, che, in realtà, è l’unico riconosciuto geograficamente Basso Volturno, lascia perplessi non tanto nella divisione, che può avere una sua logica, quanto nella definizione toponomastica sconsiderata e oggetto di perplessità già in fase di adesione da parte di enti locali e associazioni del Medio Volturno.
Lo si è fatto notare nella speranza che venga sostituìita la dizione Basso Volturno con Volturno Campano per i tre ambiti o che venga sostituita per il tronco definito interno e quello intermedio con la dizione Medio Volturno che è quella che storicamente e geograficamente è riconosciuta per i due tratti.
E non è solo una questione di forma.
Per quanto attiene agli altri due punti all’ordine del giorno, l’individuazione del soggetto capofila e la costituzione della cabina di regia, mentre per il primo è stato riconosciuto all’unanimità il ruolo della Provincia di Caserta, Ente acclamato, sul secondo punto ci si è intoppati.
C’era chi riteneva che non dovessero essere scelti i tre comuni rappresentanti gli enti in Cabina di Regia, per non far torto agli altri, e chi riteneva che un allargamento a tante associazioni fosse necessario.
Il solito campanilismo e la solita voglia di apparire senza conoscere – e molti interventi lo hanno confermato, né il progetto, né le finalità né l’iter messo in campo dalla Provincia che ha dovuto rinviare la costituzione della Cabina di Regia ad un prossimo incontro gia fissato per il 6 luglio per cercare di mantenere le tempistiche del crono programma predisposto e pubblicizzato di cui molti hanno dimostrato di non avere contezza.
Soprattutto i ruoli dell’Assemblea, della Cabina di Regia e della Segreteria Tecnica che è poi la vera fucina in cui sarà prodotta la bozza del contratto sembravano per molti ignoti, segno di una partecipazione poco preparata, ovviamente senza generalizzare, e più interessata all’apparire che alla concretezza degli atti.
Se non ci sarà un raddrizzamento della rotta, che auspichiamo, si corre quindi il rischio di un nuovo buco nell’acqua. Ad litteram.
(Michele Russso – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)