Tribunale ordinario di Roma, rigettandone le richieste, ha condannato in primo grado Luca Lani, amministratore delegato di Citynews Spa e vicepresidente dell’Uspi, a rifondere alla Fnsi e al Sugc 3.000 euro ciascuno, oltre iva e spese generali.
SENTENZE 15 Giu 2023 Citò in giudizio la Fnsi sentendosi diffamato da un articolo: condannato l’ad di CitynewsI giornali online di Federazione e Sugc avevano dato notizia della condotta antisindacale sancita dal Tribunale di Napoli. Per il Tribunale di Roma, i giornalisti «hanno riportato, nel rispetto dei limiti della continenza espositiva, una notizia veritiera e di rilevante interesse per i loro lettori».«I giornalisti, nel riferire di una condanna dell’attore, hanno riportato, nel rispetto dei limiti della continenza espositiva, una notizia veritiera e di rilevante interesse per i loro lettori». Con questa motivazione la diciottesima sezione civile del Tribunale ordinario di Roma, rigettandone le richieste, ha condannato in primo grado Luca Lani, amministratore delegato di Citynews Spa e vicepresidente dell’Uspi, a rifondere alla Fnsi e al Sugc 3.000 euro ciascuno, oltre iva e spese generali. La sentenza reca la data del 14 giugno 2023.Il 9 dicembre 2020 i giornali online della Fnsi e del Sugc avevano dato notizia della condanna per condotta antisindacale del manager sancita dal Tribunale di Napoli. Lamentando di aver subito un danno all’immagine e alla reputazione in conseguenza della pubblicazione di articoli che lo avrebbero «erroneamente individuato – questa la tesi dell’ad di Citynews – come destinatario del decreto sfavorevole emesso dal Tribunale di Napoli», Lani ha agito in giudizio contro il sindacato e contro Raffaele Lorusso e Claudio Silvestri, anche in qualità di direttori responsabili (all’epoca) delle due testate. Le accuse? «Omessa vigilanza sulle modalità con cui sono state reperite le informazioni, sulla omessa verifica in ordine alla verità dei fatti, nonché per aver mantenuto online i contenuti nonostante le diffide con le quali è stata sottolineata la non coincidenza tra l’attore stesso e la parte soccombente in giudizio». Sostenendo, quindi, di essere stato diffamato, il dott. Lani ha chiesto, fra l’altro, centomila euro a titolo di risarcimento danni. Per il giudice del Tribunale di Roma: niente di tutto ciò. «Nel caso di specie – si legge nella sentenza – si ritiene che le testate giornalistiche abbiano esercitato legittimamente il diritto di cronaca, nel pieno rispetto dei fatti narrati, della continenza espositiva e della pertinenza». E ancora: «Gli articoli danno conto della decisione del Tribunale partenopeo consistita nella condanna della società Citynews per aver il dott. Lani “attraverso un comunicato del 15 luglio 2020, … screditato la figura del sindacato, oltre ad aver permesso la costituzione di un “sindacato di comodo” così da scavalcare l’attività del sindacato ricorrente”». Come ribadisce il giudice capitolino, «il “soggetto attivo della condotta antisindacale” è stato quindi, secondo il giudizio del Tribunale di Napoli, il dott. Lani, la cui qualifica di datore di lavoro e amministratore delegato della Citynews ha comportato la condanna di quest’ultima». E dunque, «sebbene nella parte dispositiva del decreto la condanna riguardi la Citynews, è innegabile – rimarca il Tribunale di Roma – che essa consegua all’operato materialmente posto in essere dall’attore del presente giudizio. Pertanto, è possibile affermare che, essendo dal punto di vista sostanziale, la condotta foriera di condanna, imputabile esclusivamente al dott. Lani, i giornalisti, nel riferire di una condanna dell’attore, hanno riportato, nel rispetto dei limiti della continenza espositiva, una notizia veritiera e di rilevante interesse per i loro lettori». PER APPROFONDIRE |
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)