Caiazzo. Anche per l’acqua torna ‘frazione dei senza’ SS.Giovanni e Paolo: ‘buon gioco’ per Sangiovanni!
Torna De Rosa… e torna la penuria idrica: il solo pensiero terrorizza… non stava bene la Santabarbara?
San Giovanni e Paolo, ritorna la guerra dell’acqua? Venerdì 2 giugno, domenica 4 e lunedì 5 giugno, San Giovanni e Paolo senza acqua potabile!
Rubinetti a secco. Mattinata senza il prezioso liquido. Torniamo a pochi anni fa.
Chi aveva scoperto l’acqua calda, esordisce così all’inizio del nuovo mandato?!
L’acqua è un bene primario, ma per San Giovanni e Paolo, un bene di lusso.
Per 40 anni una situazione infernale. Continui stop all’erogazione idrica, senza uno straccio di avviso.
Anzi uno ci fu, pochi anni fa.
Avviso scritto a penna, da chi poi avrebbe scoperto (repetita) l’acqua calda, affisso su un palo dell’illuminazione pubblica.
Il contestato avviso finì all’indomani su tre giornali (regionali e nazionali).
Grande clamore e in piazza l’incontro casuale tra il sindaco, l’assessoressa, artefice dell’avviso, e chi scrive.
Dissi: “L’acqua è un bene primario, provo vergogna ad ospitare miei colleghi di Milano“.
“Sei tu che non riesci ad organizzarti, installa un serbatoio“: l’inquietante, allucinante risposta del sindaco, allora come ora Giaquinto.
Problema che si ripropone da alcuni giorni, senza avvertire gli abitanti dello stop dell’erogazione idrica.
Di questo passo si preannuncia una nuova Jihad dell’acqua, con i conseguenti riflessi mediatici.
Dopo la panchina della cicoria, estirpata solo per pochi metri, ma rigogliosa, con tutte le erbacce, in gran parte delle strade e vicoletti, è arrivata l’acqua virtuale, che verosimilmente travolgerà la giunta insediata da pochi giorni.
Una settimana per essere protagonisti di tre clamorose e inquietanti autoreti (tolti i festivi, oltre una al giorno!).
Seconda autorete: la scoperta di due cappelle del cimitero, con due ossari ricoperti di sudiciume e circondati da rifiuti di ogni genere, prodotti da lavori nello stesso cimitero, dotato di un’ampia discarica, affibbiata a terzi!
Ma chi, da anni, ha abbandonato quei rifiuti, provenienti da lavori cimiteriali?
Come è potuta sfuggire una situazione del genere ai custodi, ai vigili ed all’assessore al ramo?
Non parlo per relata refero. Est modus in rebus!
Transeat – per chiudere in doppio latino- dulcis in fundo, sulla risibile risposta di uno che al palazzo conterebbe, dalla quale si dovrebbe intuire che le cappelle cimiteriali sarebbero state erette in altrui proprietà?
(Giuseppe Sangiovanni – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)