“Appuntamento in giardino”, alla scoperta di Palazzo Cocozza
Casolla-Per la giornata denominata “Appuntamento in giardino” ieri pomeriggio abbiamo visitato Palazzo Cocozza, che da circa 16 anni è acquisito dai coniugi Pina e Pietropaolo Scalzone, che hanno strenuamente lavorato all’abbellimento dei giardini, aiutati da due giardinieri e da un paesaggista (Peter Curzon) che ha reinterpretato il luogo fondendo motivi del giardino formale classico all’italiana e di quello informale all’inglese. Sarebbero necessari altri venti, commenta Pina, per rendere pienamente la bellezza originaria di una corte che è tra le più belle del nostro territorio, al punto che Pier Paolo Pasolini pensò di girarvi nel 1969 alcune scene del Decameron di Boccaccio (qui il regista fa innamorare Caterina di Valbona e Riccardo Manardi, protagonisti della novella dell’usignolo). Lungo i viali che attraversano il giardino e presso il laghetto è infatti possibile trovare delle mattonelle con dei code che rimandano alle scene del Decameron
Inoltratisi nella Corte, attraverso degli scalini si ammirano disposti su cinque livelli i meravigliosi giardini all’italiana, il teatrino, l’Esedra, il giardino dei melograni, il laghetto, il boschetto, l’aranceto, la vasca grande, la serra e il giardino Cappella. Dalla brochure leggiamo:
“Alberi secolari fanno da sfondo ad arbusti e piante erbacee, in una mescolanza di forme, colori, fragranze, mentre il suono dell’acqua, attraverso la successione di vasche e fontane alimentante dall’acquedotto carolino, guida il visitatore verso un’esperienza sensoriale completa. Dalle geometrie sempreverdi del giardino all’italiana con l’esuberanza dei roseti in fiore in primavera, al fascino antico è semplice degli agrumi, al boschetto secolare, il giardino si inserisce con armonia nel paesaggio collinare circostante”
Abbiano chiesto agli attuali proprietari in quale condizioni versasse il giardino quando hanno acquistato il palazzo e ci hanno mostrato alcune foto, grazie alle quali possiamo stabilire un confronto tra prima e dopo il loro intervento
FOTO PRIMA
FOTO DOPO
Grazie alla cura che ha riportato all’antico splendore il giardino, la famiglia Scalzone ha ricevuto quest’anno il premio “Green care”, con la seguente motivazione
Il Palazzo apre le dimore storiche per eventi gratuiti (come nel caso delle giornate Fai), ma è possibile prenotare una visita ai giardini e all’orto, acquistando per un ticket on line di 10 euro sul sito https://www.grandigiardini.it/mobile/giardini-scheda.php?id=269&fbclid=PAAabxj_MlSj64MncjhXllJjGA2flQd4JAtrNKbTBZlpeRnG60NIgjsvNQ9-w
Nota storica (dal sito dimore storiche)
Palazzo del XV secolo con un meraviglioso giardino di circa 10.000 metri quadrati. In origine apparteneva alla famiglia dei conti della Ratta di Caserta che, per ragioni difensive, trasformarono il Palazzo in Casa di Guardia, avamposto per Casertavecchia. In seguito fu della famiglia D’Amico, successivamente passò ai Tomasi e, attraverso legami di parentela, venne poi ereditato dai Cocozza. Il Palazzo racchiude una corte centrale adibita a giardino, secondo lo stile all’italiana. La facciata principale, che si affaccia sul corso principale di Casolla, è caratterizzata da un grosso portale d’ingresso in piperno, su cui è posto lo stemma di famiglia (la Cocozza con le FF di Fidelis Familia) Le cornici, in Piperno, aiutano a datare la facciata, questa pietra venne utilizzata nella zona di Casolla e a Caserta fino al 600 sostituita nel 700 dal tufo spaccato e dalla pietra di Bellona dalle tonalità del beige, usata anche nella Reggia di Caserta. Fino alla fine dell’800 le bucature in facciata erano regolari, caratterizzate da finestre quadrotte, che poi la Marchesa Cocozza modificò con l’introduzione di alcune finestre dal gusto neo catalano. Di rilevante interesse il torrione semicircolare, antica torre di avvistamento, addossato al prospetto principale, terminante con un leone stiloforo di reimpiegò, presumibilmente proveniente da un portale di una chiesa romanica.
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