Villa Literno. Ferisce il compagno e poi cerca di inventarsi un alibi: arrestata macedone 63enne
Erano le 7.30 di ieri quando i carabinieri della Stazione di Villa Literno, attivati dal personale del “118”, sono intervenuti in via Firenze di tale comune per la segnalata presenza di un cittadino extracomunitario ferito da un’arma bianca.
Arrivati sul posto, i militari dell’Arma hanno effettivamente trovato l’uomo, un 35enne pakistano, inginocchiato e sanguinante da ferite alla schiena e all’altezza della spalla sinistra.
Mentre prestavano i primi soccorsi e nell’attesa che giungesse personale medico, i carabinieri sono stati avvicinati dalla compagna dell’uomo, una 63enne macedone con addosso una tuta grigia ed un zainetto, la quale, rivolgendosi ai militari dell’Arma, ha affermato che il compagno, appena fuori dall’abitazione, era stato poco prima aggredito e pugnalato alle spalle da uno straniero a loro sconosciuto.
Giunta l’ambulanza, l’uomo, gravemente ferito, è stato condotto in ospedale, accompagnato anche dalla donna.
A seguito di sopralluogo effettuato nell’area interessata, i carabinieri hanno notato alcune telecamere ivi installate, dalla cui visione è emerso che la vittima era uscita di casa già sanguinante e che nessuna altra persona era entrata o uscita da quell’abitazione.
Nel mentre personale dell’Arma si adoperava alla ricerca di ulteriori elementi utili a chiarire la dinamica dei fatti, altro personale giungeva in ospedale per sincerarsi delle condizioni del ferito e per prelevare la donna, che nel frangente si era spogliata della tuta grigia per indossarne una nera, affinchè presenziasse all’accesso in abitazione degli inquirenti, atteso che il racconto, prima fornito dalla donna sul luogo dei fatti e poi dalla vittima in ospedale, non li aveva convinti.
Una volta all’interno dell’abitazione i militari dell’Arma hanno rinvenuto e sequestrato, tra le altre cose, un coltello da cucina e un un cuscino per sedia intrisi di sangue.
Alla luce di quanto accertato la donna è stata tratta in arresto per tentato omicidio e condotta alla Casa Circondariale di Pozzuoli (NA).
Al momento non è chiaro quale sia stato il movente di tale delitto.
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