Milano. Ritrovato il corpo di Giulia Tramontano: messo alle strette, il fidanzato ha confessato l’omicidio
Il barman confessa: «La ragazza L’ho uccisa io».
Il corpo di Giulia Tramontano, la ragazza scomparsa alle porte di Milano, è stato trovato. Il fidanzato ha confessato di averla ammazzata.
Alessandro Impagnatiello, 30 anni, barman dell’Armani Bamboo di Milano – rooftop di proprietà di Re Giorgio di via Manzoni – è indagato per omicidio volontario aggravato, occultamento cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale.
Ha ammazzato la fidanzata, Giulia Tramontano, 29 anni, incinta al settimo mese, scomparsa da Senago tra sabato e domenica.
Nella serata di ieri tracce di sangue della donna sono state trovate nel loro appartamento della coppia, in via Novella 14, a Senago.
Il suo cadavere è stato ritrovato intorno all’una di questa mattina, grazie ai cani molecolari: era in via Monte Rosa, sempre a Senago, nascosto in una intercapedine dietro un edificio che ospita alcuni box. Interrogato dai magistrati, l’uomo ha confessato: «Sì, ho ucciso io Giulia».
Giulia aveva scoperto che Alessandro la tradiva, aveva una relazione parallela con una ragazza straniera. Le due donne avevano avuto anche un confronto, proprio nella giornata di sabato. Forse lui l’ha uccisa durante una lite.
Il fidanzato ha confessato di averla ammazzata. Secondo mia moglie – che credo interpreti il pensiero di tante altre mamme – non sarebbe necessario un processo e sarebbe inutile condannarlo all’ergastolo. Ma andrebbe subito ucciso in una camera a gas.
Credo che abbia ragione e nonostante la mia esperienza di cronista giudiziario (con all’attivo oltre 300 delitti raccontati nei miei libri con i relativi processi) debbo convenire che qualcosa non funziona e che molte leggi sarebbero da rivedere.
Perchè – ci si domanda – dovremmo spendere, tempo e soldi per fare un processo ad un individuo reo confesso?
Perchè dovremmo dare la possibilità all’avvocato difensore di inventare una malattia psichiatrica
Perchè la collettività dovrebbe sobbarcarsi l’onere di mantenerlo per tutta la vita in carcere?
Piuttosto dare un aiuto, un contributo per mantenere i figli rimasti orfani e cancellare per sempre il nome di questo soggetto (non mi va di chiamarlo uomo) dalla società cosiddetta civile (ma che civile non sembra essere) se tollera e protegge simili mostri?
(Ferdinando Terlizzi, Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)