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Bologna – Napoli 2 a 2 –  Non sarà il Napoli del record di punti ma quello che ha vinto il campionato

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Bologna – Napoli 2 a 2 –  Non sarà il Napoli del record di punti ma quello che ha vinto il campionato

Il Napoli a Bologna non ha vinto, è già questa notizia sembra una novità.

Marcatori: 14′ Osimhen, 54′ Osimhen, 63′ Ferguson, 84′ De Silvestri

Non era certo un’impresa facile, quella di scalzare il record di punti, del magico Napoli di Sarri, poteva però essere l’ennesima gemma, di questa stagione straordinaria, indimenticabile.

Bisogna ammettere che in fondo, con una vittoria così largamente anticipata, con i bagordi che si sono susseguiti, e le voci di addii strazianti e talvolta tragici, pensare a battere il record di punti, diventa davvero l’ultimo dei problemi, difficile rimanere in tema, se poi si sommano gli infortuni, il quadro è completo e poi sapere addirittura che nel frangente si è vinto contro tutte le avversarie, si sono comunque racimolati comunque punti, dopo il raggiungimento della vittoria del campionato, non ci resta che applaudire questa squadra, per l’amore che ha messo dentro ogni gara post vittoria scudetto, provando a portare a termine, con serietà, la fine del torneo.

E’ stato un anno magico, per i colori azzurri, che a fine campionato risulteranno perfino migliori in tante cose, migliore attacco, migliore difesa, squadra con il maggiore possesso palla, con Osimhen che vince il premio di capocannoniere, con Spalletti che è a un punto dal suo record personale, toccato con la Roma, di 87 punti, una squadra che ha mandato in rete la bellezza di 18 calciatori, insomma forse un pizzico di rammarico per non avere scalzato Sarri, resta, ma di sicuro solo per qualche tifoso accanito, non per la massa azzurra in generale.

Anche a Bologna fino a che la”testa” ha tenuto campo, la gara non ha avuto storia, con la doppietta di Osimhen che diventa di fatto, il calciatore africano che ha segnato più gol, nella storia del calcio italiano, scalciando un mostro sacro con George Weah, con il centrocampo che gioca che è una delizia, onorato per l’ennesima volta gli amanti del bel giuoco, e con il georgiano che si accende a intermittenza, sfoggiando numeri di alta scuola, tra un tunnel e un dribbling ubriacante, tutto nell’ottica di una partita senza storie, tenuta su solo per obblighi di calendario.

Il Napoli a Bologna non ha vinto, è già questa notizia sembra una novità.

Sarà un finale un poco triste, quello di questa storia di pallone ma anche di amore smisurato, un finale che vedrà molti protagonisti lasciare, chi perché sa che non potrà mai più dare lo stesso contributo, chi invece perché ha una clausola che glielo consente, che perché sarà braccato dalle società più ricche e pronte a spendere centinaia di milioni di euro, chi perché avrà bisogno di nuovi stimoli, per convincersi che in fondo il proprio lavoro, è il gioco a cui fin da bambini hanno sperato di fare, chi dovrebbe decurtarsi lo stipendio e di certo avrà difficoltà a farlo e quindi sia giusto per lui cambiare area, ma rimarrà per sempre, nei cuori e nella mente del popolo napoletano, l’impresa che tutti loro, nessuno escluso, sono riusaci a regalare a un intero popolo, che è stato regno e che non può essere racchiuso nell’idea della sola città, chi vince qui, lo fa a nome di tutto un mondo che parte da Civitella del Tronto e finisce a Pantelleria, perché Napoli non è solo la capitale di un reame, ma è anche e soprattutto uno stato d’animo, è il momento in cui si smette di camminare e si comincia a volare.

Il mondo intero, del pallone sparatutto dovrebbe gioire per questo risultato, perché sono questi momenti che avvicinano i bambini al calcio, che fanno diventare tifosi, quelli che fino al giorno prima nemmeno sapevano che esistesse il calcio.

Napoli perdere molto a nascere se nasce un’altra squadra come te.

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Il Napoli a Bologna non ha vinto, è già questa notizia sembra una novità.

Marcatori: 14′ Osimhen, 54′ Osimhen, 63′ Ferguson, 84′ De Silvestri

Non era certo un’impresa facile, quella di scalzare il record di punti, del magico Napoli di Sarri, poteva però essere l’ennesima gemma, di questa stagione straordinaria, indimenticabile.

Bisogna ammettere che in fondo, con una vittoria così largamente anticipata, con i bagordi che si sono susseguiti, e le voci di addii strazianti e talvolta tragici, pensare a battere il record di punti, diventa davvero l’ultimo dei problemi, difficile rimanere in tema, se poi si sommano gli infortuni, il quadro è completo e poi sapere addirittura che nel frangente si è vinto contro tutte le avversarie, si sono comunque racimolati comunque punti, dopo il raggiungimento della vittoria del campionato, non ci resta che applaudire questa squadra, per l’amore che ha messo dentro ogni gara post vittoria scudetto, provando a portare a termine, con serietà, la fine del torneo.

E’ stato un anno magico, per i colori azzurri, che a fine campionato risulteranno perfino migliori in tante cose, migliore attacco, migliore difesa, squadra con il maggiore possesso palla, con Osimhen che vince il premio di capocannoniere, con Spalletti che è a un punto dal suo record personale, toccato con la Roma, di 87 punti, una squadra che ha mandato in rete la bellezza di 18 calciatori, insomma forse un pizzico di rammarico per non avere scalzato Sarri, resta, ma di sicuro solo per qualche tifoso accanito, non per la massa azzurra in generale.

Anche a Bologna fino a che la”testa” ha tenuto campo, la gara non ha avuto storia, con la doppietta di Osimhen che diventa di fatto, il calciatore africano che ha segnato più gol, nella storia del calcio italiano, scalciando un mostro sacro con George Weah, con il centrocampo che gioca che è una delizia, onorato per l’ennesima volta gli amanti del bel giuoco, e con il georgiano che si accende a intermittenza, sfoggiando numeri di alta scuola, tra un tunnel e un dribbling ubriacante, tutto nell’ottica di una partita senza storie, tenuta su solo per obblighi di calendario.

Il Napoli a Bologna non ha vinto, è già questa notizia sembra una novità.

Sarà un finale un poco triste, quello di questa storia di pallone ma anche di amore smisurato, un finale che vedrà molti protagonisti lasciare, chi perché sa che non potrà mai più dare lo stesso contributo, chi invece perché ha una clausola che glielo consente, che perché sarà braccato dalle società più ricche e pronte a spendere centinaia di milioni di euro, chi perché avrà bisogno di nuovi stimoli, per convincersi che in fondo il proprio lavoro, è il gioco a cui fin da bambini hanno sperato di fare, chi dovrebbe decurtarsi lo stipendio e di certo avrà difficoltà a farlo e quindi sia giusto per lui cambiare area, ma rimarrà per sempre, nei cuori e nella mente del popolo napoletano, l’impresa che tutti loro, nessuno escluso, sono riusaci a regalare a un intero popolo, che è stato regno e che non può essere racchiuso nell’idea della sola città, chi vince qui, lo fa a nome di tutto un mondo che parte da Civitella del Tronto e finisce a Pantelleria, perché Napoli non è solo la capitale di un reame, ma è anche e soprattutto uno stato d’animo, è il momento in cui si smette di camminare e si comincia a volare.

Il mondo intero, del pallone sparatutto dovrebbe gioire per questo risultato, perché sono questi momenti che avvicinano i bambini al calcio, che fanno diventare tifosi, quelli che fino al giorno prima nemmeno sapevano che esistesse il calcio.

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Il Napoli a Bologna non ha vinto, è già questa notizia sembra una novità.

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Non era certo un’impresa facile, quella di scalzare il record di punti, del magico Napoli di Sarri, poteva però essere l’ennesima gemma, di questa stagione straordinaria, indimenticabile.

Bisogna ammettere che in fondo, con una vittoria così largamente anticipata, con i bagordi che si sono susseguiti, e le voci di addii strazianti e talvolta tragici, pensare a battere il record di punti, diventa davvero l’ultimo dei problemi, difficile rimanere in tema, se poi si sommano gli infortuni, il quadro è completo e poi sapere addirittura che nel frangente si è vinto contro tutte le avversarie, si sono comunque racimolati comunque punti, dopo il raggiungimento della vittoria del campionato, non ci resta che applaudire questa squadra, per l’amore che ha messo dentro ogni gara post vittoria scudetto, provando a portare a termine, con serietà, la fine del torneo.

E’ stato un anno magico, per i colori azzurri, che a fine campionato risulteranno perfino migliori in tante cose, migliore attacco, migliore difesa, squadra con il maggiore possesso palla, con Osimhen che vince il premio di capocannoniere, con Spalletti che è a un punto dal suo record personale, toccato con la Roma, di 87 punti, una squadra che ha mandato in rete la bellezza di 18 calciatori, insomma forse un pizzico di rammarico per non avere scalzato Sarri, resta, ma di sicuro solo per qualche tifoso accanito, non per la massa azzurra in generale.

Anche a Bologna fino a che la”testa” ha tenuto campo, la gara non ha avuto storia, con la doppietta di Osimhen che diventa di fatto, il calciatore africano che ha segnato più gol, nella storia del calcio italiano, scalciando un mostro sacro con George Weah, con il centrocampo che gioca che è una delizia, onorato per l’ennesima volta gli amanti del bel giuoco, e con il georgiano che si accende a intermittenza, sfoggiando numeri di alta scuola, tra un tunnel e un dribbling ubriacante, tutto nell’ottica di una partita senza storie, tenuta su solo per obblighi di calendario.

Il Napoli a Bologna non ha vinto, è già questa notizia sembra una novità.

Sarà un finale un poco triste, quello di questa storia di pallone ma anche di amore smisurato, un finale che vedrà molti protagonisti lasciare, chi perché sa che non potrà mai più dare lo stesso contributo, chi invece perché ha una clausola che glielo consente, che perché sarà braccato dalle società più ricche e pronte a spendere centinaia di milioni di euro, chi perché avrà bisogno di nuovi stimoli, per convincersi che in fondo il proprio lavoro, è il gioco a cui fin da bambini hanno sperato di fare, chi dovrebbe decurtarsi lo stipendio e di certo avrà difficoltà a farlo e quindi sia giusto per lui cambiare area, ma rimarrà per sempre, nei cuori e nella mente del popolo napoletano, l’impresa che tutti loro, nessuno escluso, sono riusaci a regalare a un intero popolo, che è stato regno e che non può essere racchiuso nell’idea della sola città, chi vince qui, lo fa a nome di tutto un mondo che parte da Civitella del Tronto e finisce a Pantelleria, perché Napoli non è solo la capitale di un reame, ma è anche e soprattutto uno stato d’animo, è il momento in cui si smette di camminare e si comincia a volare.

Il mondo intero, del pallone sparatutto dovrebbe gioire per questo risultato, perché sono questi momenti che avvicinano i bambini al calcio, che fanno diventare tifosi, quelli che fino al giorno prima nemmeno sapevano che esistesse il calcio.

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