UNIUPC, l’intervista al Rettore Romano
PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – La Città della Cultura ha aggiunto un altro fiore all’occhiello: la scuola paritaria dell’Infanzia e Primaria, diretta dalle Suore Missionarie Catechiste del Sacro Cuore, dallo scorso 15 aprile, con l’inaugurazione dell’Anno Accademico, si è trasformata, pur restando nel solco della sua missione formativa, diventando Università Popolare Cattolica Montemurro-D’Ippolito.
Il Magnifico Rettore dell’UNIUPC è il Cavalier professor Ciro Romano, che, seppur molto giovane, ha al suo attivo un curriculum di tutto rispetto.
Storico (Università Federico II di Napoli ed Università di Jyvaskyla Finlandia), ha studiato in Finlandia e in Canada (Università di Toronto). Membro del Centro Universitario finlandese per lo studio della cultura e della storia cristiana, è socio ordinario della società italiana di professori di Storia della Chiesa, dell’associazione italiana di studio sulla santità, dell’associazione nordeuropea di studi agiografici.
Specialista in Storia del Cristianesimo e della Chiesa, è accreditato per le sue ricerche presso l’Archivio Segreto Vaticano e presso l’Archivio Storico del Sant’Uffizio nonché presso l’Archivio Storico della Segreteria di Stato Vaticana, è anche Postulatore per le Cause dei Santi.
Il professor Romano è coordinatore generale per le attività esterne ed istituzionali delle Ausiliarie della Madonna, nonchè direttore dell’Archivio Storico «Padre D’Aria SJ» e curatore dell’Archivio Generalizio delle Suore Missionarie Catechiste del Sacro Cuore. È Accademico della Pontificia Accademia Mariana Internazionale (Città del Vaticano), dell’Insigne Accademia Cosentina fondata nel 1581 e dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano. È membro cooptato in seno alla Commissione Internazionale per lo studio degli Ordini Cavallereschi con competenza per la storia degli Ordini della Santa Sede. È cavaliere al merito del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio ed è Cavaliere di Malta ad honorem.
Una nuova Università che ha destato molto interesse nei porticesi. LoSpeakersCorner, per saperne di più, ha incontrato il professor Ciro Romano, che ha gentilmente concesso un’intervista.
Professore, com’è nata l’idea di fondare l’Università Montemurro-D’Ippolito?
Nasce come Università popolare cattolica, come nelle intenzioni del Santo Padre, che ci ha approvato e benedetto. In quanto istituzione universitaria popolare, si differenzia dalle Università degli Studi, come la Federico II, perché appartiene anche al terzo settore, alla promozione sociale e culturale, tanto che questa Università è inserita nel 5×1000: lo Stato le riconosce la possibilità di accettarlo.
Come si può partecipare alle attività della UNIUPC?
Naturalmente bisogna iscriversi, versando una quota annua di 50 euro, Ci si può iscrivere come soci aderenti o come docenti, se si hanno i requisiti o se si vuole proporre percorsi formativi. Tutti gli iscritti possono partecipare a tutte le attività culturali e formative, ma anche sociali, quando si organizzino viaggi o concerti o rappresentazioni teatrali o presentazioni di libri, ma anche partecipare all’inaugurazione dell’Anno Accademico.
Quali saranno i corsi proposti?
Al momento abbiamo: Dipartimento Scienze del Benessere, Dipartimento di Linguistica storica e contemporanea, Dipartimento di Nuove Tecnologie e Didattica a distanza, Dipartimento di Studi Sociali ed Umanistici, Dipartimento per la tutela e salvaguardia del creato, Dipartimento dell’attività laboratoriale, Dipartimento per l’invecchiamento attivo. Ogni Dipartimento, a sua volta, ha una serie di sezioni. Poi ci sono i laboratori, come quello musicale, volto all’inclusione, affidato al Maestro Giancarlo Amorelli. Nel solco della formazione tracciato dalle Suore Missionarie Catechiste del Sacro Cuore in questo palazzo storico, l’Università Popolare Cattolica Montemurro-D’Ippolito conferma la continuità d’intenti. Si propone, dunque, di ampliare la formazione di chi è già formato e vuole approfondire studi che non ha potuto seguire nella durata del corso di laurea. Sono in programma anche seminari, come quello di Storia delle Ferrovia e Storia vesuviana. Si propone,altresí, scopi assistenziali: nel momento in cui possiamo sostenere le nostre scuole, lo faremo senz’altro.
Quindi con la retta di annuale di 50 euro si ha la possibilità di partecipare a tutte le iniziative?
Certamente. Ovviamente, ci saranno dei corsi per i quali si prevede un contributo aggiuntivo, per spese amministrative o perché erogati in manera diversa o perché si svolgono in altre sedi
Quando partiranno i corsi?
Dopo l’inaugurazione dell’Anno Accademico, tra fine ottobre e inizio novembre.
L’articolo UNIUPC, l’intervista al Rettore Romano proviene da Lo Speakers Corner.
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