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Caiazzo. Comune senza minoranza, argute riflessioni dello storico Russo: ‘hanno perduto tutti’

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Elezioni comunali a Caiazzo – Brevi note di storia recente.
Si sono concluse, lunedì 15 maggio 2023, le operazioni elettorali che hanno visto l’elezione del sindaco e del consiglio comunale di Caiazzo quest’anno con la particolarità, per la prima volta, che c’è stata una unica lista in campo, “Uniti per Caiazzo”, collegata al candidato sindaco Stefano Giaquinto, eletto.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "PRO"

Nell’augurare buon lavoro al confermato sindaco e al Consiglio Comunale, che sarà composto dai soli nove consiglieri di maggioranza: Accurso Antonio (voti 467), Civitella Antonella (507), De Filio Vito (172), De Rosa Rosetta (296), Di Sorbo Giovanni (688), Mondrone Alfonso (267), Pannone Tommaso (630), Petrazzuoli Monica (523) e Simonelli Angela (515), vengono riportati di seguito i dati salienti delle precedenti elezioni amministrative dal 1994 estratti dal database ufficiale del Ministero dell’interno, “Eligendo”, e alcune considerazioni:
Ha votato il 65,09% degli aventi diritto (2819 votanti su 4331 elettori); le schede valide sono risultate 2583, le nulle 172 e le bianche 64.
Nelle precedenti competizioni recenti sono stati eletti i seguenti sindaci (sono riportati i voti e la relativa percentuale):
1994 SORBO NICOLA voti 4279 (33,11%); 1998 SORBO NICOLA voti 2011 (51,33%); 2003 GIAQUINTO STEFANO voti 1197 (29,50%); 2008 GIAQUINTO STEFANO voti 2578 (64,00%); 2013 SGUEGLIA TOMMASO voti 2135 (56,57%); 2018 GIAQUINTO STEFANO voti 1890 (53,60%).
Alle elezioni del 20 novembre 1994 gli elettori erano 5084, i votanti furono 4009 (78,86%) e i voti validi 3863; i candidati sindaco erano quattro: oltre a Nicola Sorbo, eletto, si presentarono Antonio Mazzarella (26,48%), Fabio Sgueglia (20,68%), e Nicola Sibillo (19,73%).
Alle elezioni del 29 novembre 1998 gli elettori erano 5211, i votanti furono 4060 (77,91%) e i voti validi 3918; i candidati sindaco erano tre: oltre a Nicola Sorbo, eletto, si presentarono Nicola Sibillo (47,47%) e Michele Falcone (1,2%).
Alle elezioni del 25 maggio 2003 gli elettori erano 5295, i votanti furono 4150 (78,38%) e i voti validi 4058; i candidati sindaco erano cinque: oltre a Stefano Giaquinto, eletto, si presentarono Nicola Sibillo (26,93%), Fabio Sgueglia (23,44%), Antonio Di Sorbo (19,76%) e Michele Falcone (0,37%).
Alle elezioni del 13 aprile 2008 gli elettori erano 5408, i votanti furono 4128 (76,33%) e i voti validi 4028; i candidati sindaco erano due: oltre a Stefano Giaquinto, eletto, si presentò Ciro Ferrucci (36%).
Alle elezioni del 26 maggio 2013 gli elettori erano 5433, i votanti furono 3875 (71,32%) e i voti validi 3774; i candidati sindaco erano tre: oltre a Tommaso Sgueglia, eletto, si presentarono Antimo Cerreto (37,47%) e Fabio Sgueglia (5,96%).
Infine, alle elezioni del 10 giugno 2018 gli elettori erano 5348, i votanti furono 3621 (67,71%) e i voti validi 3526; i candidati sindaco erano due: oltre a Stefano Giaquinto, eletto, si presentò Michele Ruggieri (46,40%).
Tornando alle presenti elezioni, non si può sottacere la presenza di un’unica lista e quindi il fatto che gli unici concorrenti del sindaco Giaquinto potevano essere l’astensionismo e la validità delle schede.
La legislazione corrente, infatti, per i comuni sotto i quindicimila abitanti, prevede che debba votare almeno il 40% degli aventi diritto e che la lista debba avere consenso di almeno il 50% dei votanti.
Entrambe le condizioni si sono verificate e quindi, come detto, il risultato elettorale è valido ed il sindaco e Consiglio Comunale sono validamente eletti.
In realtà a Giaquinto, stanti i votanti, sarebbero bastati 1293 voti contro i 2583 raccolti. Il consenso, quindi, c’è stato: i caiatini hanno scelto. Hanno scelto di andare a votare ed esprimere la loro preferenza per la lista candidata.
L’astensionismo è lievemente superiore rispetto alle precedenti elezioni (+2,5%) ma non è significativo. E’ comunque aumentato di quasi il 14% rispetto a 30 anni fa (votò il 78,86%) segno di un allontanamento dei cittadini dalla cosa pubblica.
Il più significativo allontanamento è comunque l’assenza di una lista concorrente: è la prima volta che accade a Caiazzo.
Dalla stampa locale abbiamo appreso che il consigliere di minoranza uscente Insero non ha potuto presentare la lista in quanto aveva raccolto solo 23 firme a sostegno delle candidature, avendo fatto riferimento alla riduzione che era stata applicata durante il periodo di emergenza covid-19, invece i sottoscrittori in questo caso dovevano essere minimo 60 come previsto per legge.
Questi dati si commentano da soli.
Dispiace constatare l’assenza di senso civico perché se è vero che probabilmente, stante i dati, il sindaco uscente avrebbe comunque riconquistato la carica, è altrettanto vero che la mancanza di una minoranza tra gli scranni del Consiglio Comunale, non me ne voglia il sindaco Giaquinto che di questo ovviamente non ha colpa, è un’anomalia che non giova alla gestione democratica della cosa pubblica.
In questo i caiatini haimè hanno perso. @tutti .
(Michele Russo
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