Delitto dell’Olgiata, chi era Alberica Filo della Torre: dall’omicidio alla riapertura delle indagini
Delitto dell’Olgiata, chi era Alberica Filo della Torre, e chi fu il colpevole. Il documentario ‘La contessa – Il delitto dell’Olgiata’.
DELITTO OLGIATA – Alberica Filo della Torre, quale appartenente al ramo dei conti di Torre Santa Susanna della nobile famiglia napoletana Filo, fu protagonista di uno dei casi più discussi di cronaca nera degli anni Novanta.
Questa sera di giovedì 18 maggio 2023, in onda sul canale Nove, dalle ore 21.40, verrà trasmesso un documentario dal titolo ‘La contessa – Il delitto dell’Olgiata‘. Tale visione si prefigge di ricostruire l’intera vicenda in modo approfondito, in tutta la sua tragica complessità.
Alberica Filo della Torre è nata a Roma nel 1949, ed era figlia della duchessa Anna del Pezzo di Caianello e del contrammiraglio Ettore della Torre di Santa Susanna. Dedica alla filantropia, nella sua vita operò nel campo della beneficenza.
La mattina del 10 luglio del 1991, il suo corpo venne ritrovato inerme steso a terra nella sua camera da letto, nella residenza romana in cui viveva, nel quartiere dell’Olgiata, nel nord della città capitolina. La testa avvolta in un lenzuolo insanguinato. Le indagini rivelarono che fu colpita da un oggetto e poi strangolata fino a farla morire.
A distanza di poche ore, si sarebbe dovuta celebrare la festa per il decimo anniversario di matrimonio con il costruttore Pietro Mattei.
Come è morta Alberica Filo della Torre e chi trovò il corpo?
Il corpo fu immediatamente trovato dalla domestica e il marito della contessa, con la figlia Domitilla. La vittima era riversa a pancia in giù, e nella stanza erano mancanti alcuni gioielli.
Sul posto accorsero le Forze dell’Ordine e Michele Finocchi, amico di famiglia e funzionaro del Sisde.
Nel delitto non ci furono testimoni, e questo complicò le indagini. I sospetti si concentrarono dapprima sul marito Mattei, per poi riversare su altro. Si richiese infatti l’esame del DNA per altri due individui. Si trattò di Roberto Jacono, figlio dell’insegnante privata dei figli della donna, con alcuni problemi comportamentali, e Manuel Winston Reyes, ex cameriere della casa. I due furono scagionati dalle analisi. Da lì, per vent’anni si batterono le piste più disparate.
Nello scandalo dei fondi neri del Side venne coinvolto l’amico di famiglia michele Finocchi e i servizi segreti, ma i riscontri si rivelarono nulli. Poi fu indagato anche Franklin Yung, finanziere di Hong Kong e vicino di casa all’Olgiata, ma anche qui nulla.
Chi è l’autore del delitto dell’Olgiata
Il caso venne riaperto solo molti anni dopo, nel 2007, quando il marito della contessa Pietro Mattei chiede ulteriori analisi, contando sulle nuove tecniche investigative. A essere inchiodato grazie alle prove del DNA, questa volta fu Manuel Winston, il domestico filippino che era stato licenziato dalla contessa. Tramite un magistrato vengono recuperate le registrazioni delle telefonate in cui questo, tratta con un ricettatore la vendita dei gioielli rubati.
Nel frattempo, a distanza di anni, il domestico si era sposato, aveva avuto una figlia e gli aveva dato il nome della contessa: Alberica.
L’uomo fu arrestato il primo aprile del 2011, e quel giorno, pronunciò le seguenti parole confessando il delitto: «Mi sono tolto un peso che mi portavo dietro da vent’anni, scusatemi».
Quando Reyes era andato nella villa per convincere la contessa a ri-assumerlo, la situazione era degenerata. Mentre la rapina cadde in prescrizione, Manuel Winston Reyes fu condannato per omicidio con rito abbreviato. Tale sentenza definitiva, avvenuta il 9 ottobre del 2011, lo portò alla conclusione di 16 anni di carcere da scontare.
Che lavoro faceva Pietro Mattei e cosa è successo dopo l’arresto di Manuel Winston?
Pietro Mattei, costruttore e immobiliarista, morì nel gennaio 2020 a causa di un malore improvviso, un ictus, all’età di 77 anni.
Che fine fece il colpevole? Manuel Winston Reyes è stato scarcerato, tra buone condotte, indulti e pene esigue: in tutto fece dieci anni di galera. Queste le sue parole dopo la scarcerazione: «Voglio la mia vita di uomo libero e la mia giustizia. Sono molto emozionato, non so dire nulla, per ora. Arriverà il tempo. So che stanno soffrendo, ma non posso ridar loro la felicità».
Il 30 gennaio 2012, è stata fondata su decisione di Pietro Matteo, Domitilla Mattei, e Manfredi Mattei, questi ultimi due figli della contessa, la Fondazione Alberico Filo della Torre, che ha lo scopo di ricordare la lotta per la verità e la giustizia.
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)