Caserta. Allevatori bufalini riprendono i presidi attacando De Luca e invocando il commissariamento
In attesa dell’incontro al ministero, gli allevatori riprendono i presidi; tre i nuovi striscioni, rivolti a De Luca, alla Task Force ed al Governo, ma una sola parola d’ordine: commissariamento!
Ripartono i presidi degli allevatori alla Stazione di Villa Literno e a ridosso del Casello autostradale di Capua.
Una sola parola d’ordine negli striscioni: commissariamento!
In attesa della riunione del 18 gli allevatori si convocano in assemblea nel Presidio alla Rotonda dell’Agnena per giovedi alle 12 per valutare gli esiti dell’incontro al Ministero della Salute e decidere come proseguire le iniziative.
Il Presidio alla Stazione di Villa Literno è stato già ricostituito e quello presso il Casello autostradale di Capua verrà installato nuovamente fra la notte e la mattina del 18 maggio.
La ripresa dei presidi è un segnale della volontà degli allevatori casertani di avere quelle risposte che attendono da anni e che, in particolare, negli ultimi due anni il Presidente De Luca si è ostinato a negare.
Gli allevatori in mobilitazione al loro quindicesimo giorno di presidio nelle strade casertane, sotto la pioggia scrosciante di questi giorni, in vista della riunione convocata dal sottosegretario Gemmato hanno le idee chiare su cosa bisogna fare e su cosa si aspettano dal Governo Nazionale e dalla Parlamento e lo hanno scritto in tre striscioni che espongono nei presidi: COMMISSARIAMENTO.
Le parole d’ordine nei tre striscioni affissi sottolineano anche le tre circostanze che oggi lo rendono necessario, possibile e obbligato:
1) la mancanza assoluta di dialogo e di confronto trasparente fra la regione e gli allevatori che la criticano, che vanifica la prima delle condizioni indispensabili alla riuscita del Piano
(DE LUCA HA PAURA DEL CONFRONTO – COMMISSARIAMENTO)
2) Le quasi quattrocento aziende chiuse, i 5.000 posti di lavoro persi, le decine di migliaia di animali innocenti inutilmente massacrati con la BRC e la TBC che non si risolvono ma si cronicizzano
(brucella e tbc non si risolvono, le aziende chiudono, DOPO DIECI ANNI DI FALLIMENTI – COMMISSARIAMENTO)
3) il fatto che, oggi, oltre le dichiarazioni dei presidenti regionali di Organizzazioni che hanno sempre condiviso le scelte fallimentari, gli allevatori del territorio, uniti e organizzati) stanno indicando cosa fare a gran voce e con responsabilità e proponendosi alla politica come garanti veri di un piano che (finalmente) risolva i problemi delle zoonosi rilanciando e tutelando le aziende
(SONO GLI ALLEVATORI I GARANTI DEL PIANO – COMMISSARIAMENTO)
Anche mercoledì 17 maggio, in attesa che le loro delegazioni giovedì 18 maggio si incontreranno con le istituzioni al Ministero, gli allevatori si preparano a passare la notte in presidio.
Sarà nell’assemblea convocata per venerdì 19 che valuteranno se dalla politica saranno arrivati i segnali che servono per poter tornare in pace a lavorare nelle stalle come dovrebbe essere ma non è, per colpa e responsabilità di chi si ostina a fingere di non vedere i problemi e a non ascoltare.
Per approfondimenti: https://altragricoltura.net/articoli/gli-allevatori-rilanciano-i-presidi-in-vista-della-riunione-del-18-a-roma/
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