Caserta/“Visioni dell’Arte”, grande e sentita la partecipazione alla prima kermesse culturale in ricordo del prof. Carlo Roberto Sciascia
«Un consistente patrimonio immateriale di competenza artistica e produzione culturale» è il lascito alla sua città di adozione, Caserta, dove per molti anni è stato presidente della Pro Loco e impegnato in svariate attività sul territorio: un’eredità professionale dalla forte risonanza, quella che riecheggia al ricordo del prof. Carlo Roberto Sciascia, per la creatività e il talento di eccellente promotore in campo artistico, nel segno dei numerosi eventi artistici e letterari, in Italia e all’estero, che portano la firma di un operatore culturale di rarissimo valore.
A tre mesi esatti dalla sua scomparsa, avvenuta lo scorso 9 febbraio, a Caserta, sentita è stata la partecipazione di un vasto pubblico alla kermesse culturale “Visioni dell’Arte”: un omaggio in onore e in memoria di una figura dal grande spessore umano oltre che culturale, per la “spiccata sensibilità, gentilezza, garbo, eleganza, finezza”.
Tantissimi i presenti al convegno tra
autorità, professionisti e artisti che hanno «testimoniato con la loro presenza l’ardore per l’Arte che ha contraddistinto l’indimenticabile Carlo Roberto Sciascia».
È stato uno dei critici d’arte più importanti a livello nazionale e internazionale, ha promosso diverse mostre alla Reggia di Caserta collaborando spesso con Ottavia Patrizia Santo, Responsabile Eventi del Dipartimento di Arte e Cultura dell’Università Popolare degli Studi Sociali e del Turismo di Napoli.
Volta a commemorare un «uomo che aveva la capacità di leggere l’artista attraverso la sua opera», nell’ambito dell’iniziativa si è tenuto anche il convegno “Arteterapia nell’infanzia e nell’età evolutiva” e la rassegna di arte contemporanea e fotografia “Il colore, linguaggio dell’anima”, a cura del critico d’arte Anna de Core e di Ottavia Patrizia Santo.
Ad avviare i lavori nel pomeriggio di venerdì 5 maggio presso la sala della Biblioteca Comunale “Alfonso Ruggiero” di Caserta, diretta dalla dott.ssa Marialidia Raffone, i saluti di rito della prof.ssa Lia Pannitti, presidente UNICEF – comitato di Caserta, dell’ass. alla Cultura Enzo Battarra, del dott. Angelo Cioffi, presidente del Lions Club Maddaloni Calatia, di Vladimiro Ariano, Rettore dell’Università Popolare degli Studi Sociali e del Turismo di Napoli.
Nessun cambio di location per il gran finale della kermesse culturale, che si è lì conclusa nella serata di lunedì 8 maggio.
A rendere speciale ed emozionante l’evento, in programma dal 5 all’8 maggio, tutto l’affetto e la stima espressi dall’organizzatrice Ottavia Patrizia Santo e la prof.ssa, critica d’arte, Anna De Core.
“Interessantissimo l’intervento della dott.ssa Carmen Cimmino, resp. UOSD Asl Napoli2 Nord – ha sottolineato, poi, la stessa Anna De Core – cui ha fatto seguito la comunicazione delle esperienze sul campo di Assunta Improta, artista del sociale. Con una circolarità che ha racchiuso e inglobato i sentimenti più veri di rispetto, da critico ho ritenuto di porre l’accento sulla specificità di un tema che è stato il leitmotiv delle competenze dell’ing. Carlo Roberto: ‘La lettura dell’opera come strumento di elaborazione mentale e mezzo di socialità costruttiva’.
Quale esperto storico, da fine esteta, Egli si poneva in viaggio, nel panorama della grande Historia, la strada maestra inglobante passato, presente, futuro, alla scoperta del sentimento sui sentieri dello Spirito, distanti sì, ma solidali e complementari, di cui l’uno dà valore all’altro.
Nella suggestività di un ambito preposto a custodire il respiro di memorie, e in un’atmosfera di commossa intonazione si è collocato l’intervento musicale del soprano Teresa Sparaco, magistrale interprete col suo “bel canto” di “Vissi d’arte, Vissi d’amore” (dalla Tosca di G. Puccini).
Le toccanti espressioni di affetto e di stima da parte dei convenuti, delle tante personalità intervenute, sono state raccolte in un opuscolo da consegnare alla Storia di una poliedrica figura nel mondo della Cultura e dell’Arte: un grazie ab aeterno, racchiuso in eloquenti pensieri, per averli rappresentati quali adepti dei suoi sodalizi, delle iniziative accademiche, come ammirazione del ricordo nel ricordo.
Questo, – conclude – perché le note di quella melodia del “Bello, del Vero, del Bene”, da Lui disseminate “cum merito et tempora”, risuonino ovunque”.
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