È ora di riscrivere il canone dell’arte
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È ora di riscrivere il canone: mentre esce anche in Italia, per Einaudi, il saggio dell’inglese Katy Hessel, La storia dell’arte senza gli uomini, dedichiamo la copertina di Robinson in edicola oggi con Repubblica alle artiste del passato, del presente e del futuro.
Melania Mazzucco ci invita a giudicarle finalmente dalle loro opere, e non dalla loro biografia. Un’operazione che “non è questione d’estetica, ma di politica”, poiché, ricorda, già Vasari nel 1568 notava che, se avessero potuto studiare come gli uomini, avrebbero raggiunto grandi risultati. Invece ancora per molti secoli, e persino per tutto il ‘900, sono rimaste ai margini. Ma oggi, afferma Katy Hessel a colloquio con Sara Scarafia, “le cose stanno cambiando, e rapidamente”: le pittrici, le scultrici, le performer hanno finalmente un ruolo riconosciuto. A questo cambio di prospettiva, spiega lei che è molto attiva su Instagram, contribuiscono anche i social, facendosi veicoli di democratizzazione dell’arte. Così, abbiamo chiesto ad alcuni tiktoker molto seguiti di comporre la loro pinacoteca ideale, ovviamente al femminile, e ve la proponiamo. Nelle pagine successive, come sempre, troverete le recensioni delle novità in libreria e lo spazio dedicato a un autore da riscoprire. Questa settimana un vero classico, Edmondo De Amicis, riletto da Filippo La Porta. Potete scriverci a robinson@repubblica.it e seguirci sui nostri social: Instagram (@robinson_repubblica), Twitter (@Robinson_Rep) e TikTok (@robinsonrepubblica).
(A cura di Lara Crinò, 6 maggio 2023) |
Eugenio Scalfari: verrà ricordato il 12 maggio nella rassegna Che Storia! in un incontro con Ezio Mauro, Giorgio Bozzo, Laura Silvia Battaglia e Daniela Hamaui
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Si intitola Che storia! la tre giorni (dal 12 al 14 maggio) che la Fondazione Feltrinelli di Milano dedica alla storia dissidente e al calendario civile, ricordando testimoni
del nostro tempo che si sono opposti alla narrazione dominante: da Eugenio Scalfari, fondatore del nostro giornale, alla giornalista Caruana Galizia, uccisa a Malta per le sue inchieste sulla corruzione. A illustrare la rassegna, nelle pagine dei Festival, è Annarita Briganti. Oltre agli appuntamenti culturali da nord a sud, vi proponiamo poi un focus su un’iniziativa dedicata ai ragazzi: è Empoli Leggenda Festival, di cui ci racconta tutto l’ideatrice Teresa Porcella.
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La femminile giacente in cera, detta “Venere”, realizzata da Clemente Susini e Giuseppe Ferrini nel 1782
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Le figure femminili del fiorentino Museo della Specola, tutte di cera e in estasi sorridente, benché letteralmente “sventrate” per rendere visibili agli studenti di anatomia le loro interiora di esseri umani, furono eseguite tra il 1780 e il 1782 da Clemente Susini e dai modellatori-scultori dell’Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze. Oggi, questi gioielli sui generis riemergono alla Fondazione Prada, accostati alla cinematografia di David Cronenberg. Seconda mostra, (dopo quella in cui Wes Anderson “ripensava” il Kunsthistorisches di Vienna) ideata da Fondazione Prada per rivisitare in ottica contemporanea le raccolte di alcuni musei europei, Cere anatomiche prosegue fino al 17 luglio. E propone, come scrive Simone Verde su Robinson, un allestimento di notevole effetto estetico.
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Libri per ragazze e ragazzi
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Un’illustrazione tratta da Lei, lui e io (Clichy) di Barroux
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Nelle pagine dedicate alla letteratura per ragazze e ragazzi abbiamo intervistato il grande autore e illustratore francese Barroux: a Ilaria Zaffino, che lo ha incontrato durante il suo ultimo viaggio in Italia, ha spiegato la sua visione del mondo: dalla forza degli legami familiari all’amore per i viaggi e per i film. A partire dal suo ultimo libro, Lei, lui e io, dedicato alle mamme in dolce attesa, in cui parla di un nuovo inizio e del miracolo di una vita che si affaccia al mondo. E, sempre in occasione della festa della mamma che si avvicina, Marta Occhipinti ci presenta Piccola meraviglia di Claire Keane, illustratrice di tanti capolavori Disney, da Frozen a Rapunzel: è la lettera appassionata di una mamma al suo bambino che, mentre lo incoraggia a esplorare il mondo, ci commuove e ci diverte.
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Un giovane Roger Daltrey (a sinistra) con Pete Townshed durante un concerto degli Who
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Ha cantato a Woodstock e al festival di Wight, al Live Aid e al concerto per le vittime dell’11 settembre. E con gli Who, insieme a Pete Townshend, è stato un protagonista della musica del secolo scorso. Ma in questo nuovo secolo, anzi millennio, Roger Daltrey ha ancora canzoni da cantare e storie da raccontare. Mentre si prepara, con gli Who, a eseguire a Firenze i loro classici con l’Orchestra del Maggio, Daltrey risponde alle domande di Ernesto Assante sulle nostre pagine. E spiega come è cambiato il modo di fare musica: “Oggi gli artisti scrivono le loro canzoni a casa, le registrano rapidamente e nel giro di pochi giorni le pubblicano sulle piattaforme”, dice, rivendicando un altro modo di comporre: “noi invece ci mettiamo molto tempo, ragioniamo, lavoriamo, non siamo in sintonia con questa rapidità”.
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Una vignetta di Pera Toons
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Scorrendo le classifiche dei fumetti su Robinson vi sarà capitato di imbattervi in uno strano nome: Pera Toons. È l’unico a contrastare la scalata dei manga giapponesi, ma non solo: i suoi libri troneggiano anche ai primi posti della classifica generale. Ma chi è e cosa fa Pera Toons? Ve lo spiega lui stesso nell’intervista con Luca Valtorta, raccontando come nasce il suo stile, che mescola freddure, giochi di parole, rebus, enigmi matematici. I bambini lo adorano ma anche i genitori lo leggono volentieri. E una cosa è certa: anche se può sembrare semplice, dietro un successo di questo tipo c’è un lavoro incredibile. Che ci spinge a riflettere su come si rinnovano le forme della cultura, con prodotti sempre più multimediali.
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Ludovica Ripa di Meana in un disegno di Riccardo Mannelli
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Per Straparlando, questa settimana Antonio Gnoli ha incontrato Ludovica Ripa di Meana. Novant’anni compiuti da poco, autrice di documentari televisivi e scrittrice, ha attraversato vari generi, dalla poesia al romanzo, e ha scritto, tra gli altri, un volume sugli ultimi giorni di Gadda e uno di conversazioni con Gianfranco Contini. In questo colloquio ripercorre la sua vita, i suoi rapporti con i protagonisti dell’editoria e della letteratura italiana, ma soprattutto il grande amore con il compagno Vittorio Sermonti, scomparso nel 2016: “Questi anni trascorsi senza di lui mi hanno detto da che parte stare. È come se un Vittorio invisibile avesse tracciato un cerchio dove potermi collocare”.
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La stanchezza del vecchio re
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“Ti prego, non beffarti di me. Io sono un povero e debole vecchio, che varcò già gli ottanta; e per dir sinceramente, temo d’avere un po’ gli spiriti alienati”. È un monarca ormai anziano e stanco quello che William Shakespeare ci presenta nell’atto primo del Re Lear, tragedia del tradimento e dell’impotenza del potere. Alla vigilia di una incoronazione solenne, quando tutta la Gran Bretagna gli renderà omaggio, chissà se Carlo III si ricorderà di questo sussurro della figlia di Lear, Gonerilla: “Mostrate, sì voi che i vostri compagni, nel servirlo tutta l’indifferenza, tutta la mala grazia che vi piacerà. Desidererei che ardisse lagnarsi di ciò. […] Di padroni siamo stanche. Un inutile e capriccioso vecchio, che vorrebbe comandare tuttavia […]. Sull’onor mio, questi vecchi ritornano fanciulli; e trattarli bisogna con rigore, quando invano si adoperano le carezze. Ricordatevi di ciò che vi ho detto”.
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