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'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

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Attualità

UN ORSO TRA DI NOI? E COME SE AVESSI INVITATO TOTO’ RIINA A CASA MIA: LA MAMMA DEI CRETINI? E’ SEMPRE INCINTA! UNA BANDA DI QUAQUARAQUA’-

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Chiedere di ospitare un orso assassino è come invitare Totò Riina a venire a casa propria!   Certi personaggi per farsi notare (specie quando non li caga nessuno) venderebbero  anche la madre.

La corsa a mettersi in luce di questi individui mi ha fatto molto pensare a due giornalisti scomparsi: Maurizio Costanzo e Leonardo Sciascia. Il primo diceva che la mamma dei cretini è sempre incinta (e questo è un caso classico) e il secondo ha stilato una classificazione degli uomini.

«Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini. E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi.

E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre”.

Mi era venuto un dubbio poi ho sciolto la riserva: sono tutti quaquaraquà. 

 

 

LA MOBILITAZIONE

Emanuele La Prova (IL MATTINO )

A breve, l’Alto casertano potrebbe ritrovarsi a ospitare sul proprio territorio l’orsa Jj4, nota in tutta Italia per aver ucciso nei boschi del Trentino il runner 26enne Andrea Papi. Ad annunciare la notizia, nel pomeriggio di ieri, è stato Carlo Montefusco, fascia tricolore di Roccamonfina. «Di concerto con il Parco naturale di Roccamonfina – dice – offriamo la nostra disponibilità ad accogliere l’orsa tra le nostre montagne purché possa scampare al pericolo dell’abbattimento. Troverà il suo habitat in una vasta area protetta. Sarà sotto continua osservazione, controllata 24 ore su 24 da accorte e moderne misure di sicurezza, tali da non creare alcun pericolo per le persone». La decisione del sindaco roccano è stata valutata nel corso di un lungo confronto con Luigi Maria Verrengia, presidente dell’Ente parco. I due, in questi giorni, hanno discusso sulla possibilità di ospitare l’animale più chiacchierato d’Italia per salvarlo dall’abbattimento. Stando a quanto spiegato, dunque, l’orsa verrebbe confinata in una zona periferica della vastissima riserva naturale, recintata e lontana dalle aree maggiormente frequentate dai turisti e dagli abitanti del posto. «La nostra è una presa di posizione – ha spiegato Verrengia – abbattere l’animale sarebbe inutile». Almeno per il momento, quella di Montefusco e del presidente è soltanto un’idea: prima di poter accogliere l’orsa, infatti, dovrà essere studiato attentamente l’iter da seguire per poter presentare la loro proposta.

LE REAZIONI

L’annuncio della fascia tricolore ha diviso l’opinione pubblica di diversi comuni che rientrano nel territorio del Parco. Un eventuale trasferimento dell’orsa nei boschi, infatti, non interesserebbe la sola Roccamonfina. Oltre alla cittadina ai piedi dell’omonimo vulcano, e nota anche per i castagneti, l’area naturale in questione comprende anche i comuni di Sessa Aurunca, seppur in minima parte, Teano, Galluccio, Conca della Campania, Marzano Appio e Tora e Piccilli. Naturalmente, il piano di Montefusco e Verrengia è stato fin da subito oggetto di dibattito. In linea di massima, la maggior parte dei cittadini e degli enti locali si è detta contraria all’abbattimento dell’orsa, appoggiando quindi la proposta formulata dal sindaco e dal presidente dell’ente. «Sono certo che l’amministrazione di Roccamonfina, con la sua serietà, abbia già in mente un piano per garantire una sorveglianza di livello», dice Giovanni Scoglio, sindaco di Teano. «Sono favorevole a questa iniziativa, in quanto ritengo che l’abbattimento dell’orsa debba essere evitato», dice Franco Lepore, primo cittadino di Galluccio, ma – sottolinea – «prima di rendere effettivo il progetto occorrerà studiarne attentamente ogni singolo aspetto. La sicurezza delle persone, in primis, dovrà essere necessariamente preservata». D’altro canto, però, la notizia ha generato anche un certo scetticismo. In molti, infatti, pensano che l’animale possa rappresentare un serio problema non solo per gli abitanti del posto e per gli agricoltori locali, ma anche per il settore turistico. Con un’orsa ormai celebre in tutto il Paese, infatti, i visitatori che ogni anno sono soliti raggiungere il parco naturale potrebbero essere scoraggiati. «Non sono sicuro che ospitare l’orsa Jj4 sia la mossa migliore da fare – dice David Simone, sindaco di Conca della Campania – in ogni caso, bisognerà aspettare la decisione del Tar di Trento. È una questione molto delicata. Mi auguro che l’animale non venga abbattuta». Così, il sindaco di Sessa Aurunca Lorenzo Di Iorio: «L’orsa non potrebbe creare problemi al nostro territorio, ma credo che non sia un’idea saggia portarla in queste zone».

Luisa Conte (IL MATTINO)

Jj4 è il nome di mamma orso che viveva insieme con i suoi tre cuccioli di due anni nell’area interessata dal progetto chiamato Life Ursus, avviato per evitare l’estinzione della specie nel suo habitat naturale, e che ora si trova nella riserva faunistica Casteller, «Il braccio della morte», secondo la definizione data dalla deputata di Forza Italia Michela Vittoria Brambilla, che ieri ha visto il grande animale in gabbia mangiare frutta. Una soluzione definitiva per l’esemplare orso che ha ammazzato un uomo – Andrea Papi -, l’unica fino a ieri, fino a quando cioè l’Ispra ha indicato la possibilità di trasferire l’animale in un rifugio. Un cambio di prospettiva, questo, che ha aperto uno spiraglio nel quale si sono infilate le proposte di accoglienza giunte dall’altro capo dello Stivale. Caserta e Avellino, due province della Campania, hanno immediatamente risposto ad un invisibile appello e si sono dette disposte ad ospitare Jj4 nei loro spazi verdi. Il sindaco di Roccamonfina, Carlo Montefusco, ha aperto le porte del Parco regionale per la mamma “assassina” per «scongiurare l’abbattimento dell’animale che ha agito in quanto animale, secondo la sua natura e non ha alcuna colpa, dunque non merita di essere uccisa». Così spiega Luigi Maria Verrengia, il presidente dell’ente Parco Roccamonfina-Foce Garigliano, l’area naturale protetta della provincia di Caserta, individuata come possibile casa dell’orsa. Un’area di circa novemila ettari e che comprende anche i comuni di Sessa Aurunca e Teano, nonché gli altri quattro enti appartenenti alla Comunità montana del Monte Santa Croce, Galluccio, Marzano Appio, Conca della Campania e Tora e Piccilli. La zona individuata ricade nel territorio di Roccamonfina e fa sapere il sindaco – sarebbe opportunamente recintata, controllata e videosorvegliata.Una discussione preliminare è stata avviata ieri tra il primo cittadino del Comune roccano, dove ricade gran parte dell’area in questione, e il presidente del Parco per individuare modi e maniere di accogliere l’animale e avviare le procedure per ufficializzare la proposta. E questo nonostante «i tanti problemi che siamo chiamati ad affrontare per le criticità della fauna e soprattutto sottolinea Verrengia per la questione dei cinghiali che si stanno riproducendo in maniera esponenziale, creando qualche problema, anche di convivenza». Aggiungere un altro problema non spaventa, però. Più forte sembra la volontà di aiutare l’animale in pericolo. Un pericolo che deve essere scongiurato perché «la natura va rispettata, non soppressa» dice il sindaco uscente di Summonte, Pasquale Giuditta, pronto ad ospitare gli orsi del Trentino nel Parco del Partenio. Ed è stato lo stesso ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, ad auspicare una conclusione diversa da quella della soppressione dell’animale. «Da qui all’11 maggio – ha affermato il ministro – stiamo cercando delle soluzioni di trasferimento». Una notizia salutata con favore dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Una maratona della solidarietà in nome del diritto alla vita che si snoda tra le tante manifestazioni degli animalisti, che si scagliano contro la mala gestione del progetto Life Ursus da parte della giunta Fugatti e puntano il dito contro quegli uomini che vogliono gestire e definire gli spazi di vita degli animali piegando le esigenze degli altri esseri viventi alle proprie. Ed anche su questo punto Pichetto indica l’intenzione di intervenire sulla popolazione degli orsi in Trentino. «Ci sono circa 120 orsi sul territorio – ha specificato – mentre secondo i dati di 20 anni fa potevano essere circa 40. Su questo bisogna agire per risolvere la problematicità». E mentre il dibattito si accende, si attende l’11 maggio, giorno in cui è prevista la decisione del Tar di Trento che ha sospeso l’abbattimento dell’orsa Jj4 con un decreto in cui si è pronunciato sul ricorso delle associazioni Lav e Lac, presentato contro l’ordinanza del presidente della Provincia autonoma di Trento che aveva disposto l’abbattimento dell’orso. Un abbattimento immaginato anche dalla direttiva europea Habitat che «prevede la possibilità per le autorità nazionali di autorizzare la cattura o l’uccisione di esemplari di specie protette, a determinate condizioni, anche nell’interesse della salute e della sicurezza pubblica». Sarà il potere giudiziario a dettare legge e a decidere sul futuro di mamma orso. Lei, intanto, è in gabbia, per questioni di sicurezza umana, e i suoi cuccioli, autonomi perché ormai svezzati, sono liberi di crescere nei boschi. Chissà se cercano la mamma in quelle grandi distese verdi e chissà se Jj4 aguzza il suo fiuto, di natura già potente, per sentire il loro odore. Ma no. Questo non è un cartone animato. Jj4 non è l’orsetto Paddington e nemmeno l’orso Yoghi. Questa è un’altra storia e a definire spazi e tempi di vita degli animali ma anche del pianeta sono gli uomini, gli animali con i pollici opponibili che hanno fatto della parola l’arma più potente

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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