e bentornati con la nostra rassegna settimanale di storie, notizie e opinioni dalla redazione di Open!

Sembrano foto, ma è intelligenza artificiale

Non fatevi fregare! Se questa settimana avete visto foto dell’arresto di Donald Trump, sappiate che non sono vere. A generarle, infatti, è stato un software di intelligenza artificiale chiamato AI Midjourney che ha ricevuto il comando dal fondatore di Bellingcat Eliot Higgins.

A causa dell’uso che ne ha fatto, Higgins è stato bannato da AI Midjourney, così come la parola «arresto». Le immagini mostrano un’ipotetica fuga tra le strade di New York. L’ex presidente statunitense passa da un McDonald’s nella sua corsa. A questa seguono i lavori forzati in carcere, e infine l’evasione. 

Il tutto prende spunto dalla reale possibilità che Trump venga arrestato, a causa del del pagamento in nero della pornoattrice Stormy Daniels. È stato lo stesso tycoon americano a dire che se fosse arrestato trasformerebbe la scena in «uno spettacolo». 

Pochi giorni prima di quelle di Trump, si erano diffuse sui social delle altre immagini che sembrano fotografie ma sono create dall’AI. Nei presunti scatti si vede il presidente russo Vladimir Putin genuflettersi di fronte a Xi Jinping e baciargli la mano. Come nel caso di quelle di Trump, per verificare che le immagini non sono vere foto, basta guardare le mani dei soggetti ritratti. Nonostante gli enormi progressi, infatti, l’AI fa ancora fatica a disegnarle. 

Trump in manette portato via dalla polizia: le immagini sono virali. Ma il prodotto (quasi perfetto) dell’intelligenza artificiale – Le foto

La foto di Putin in ginocchio davanti a Xi Jinping è opera dell’intelligenza artificiale

La storia di Charles, portinaio figlio di una giornalista del Times

Allontanato dalla famiglia per amore. È la storia di Charles, figlio di una giornalista inglese del Times, costretto a lasciare la propria casa in Sri Lanka per ricostruirsi una nuova vita in Italia. Oggi fa il custode in una palazzina di Via del Torchio, a Milano. Seduto tra le scartoffie e un mucchio di posta da recapitare agli appartamenti del civico 4 e pure tra i ricordi di un’esistenza passata in un Paese dal 1948 indipendente nell’ambito del Commonwealth, racconta a Open la sua storia. Un racconto fatto di dolore per esser stato allontanato dalla famiglia a causa della sua libertà di scelta: scegliere chi amare, decidere chi sposare. Ma anche una storia piena di resistenze e nuovi inizi.

Dentro i cortili di Milano, la storia di Charles: diseredato dalla famiglia (per amore) e in fuga dallo Sri Lanka – L’intervista

Guadagnare con ChatGpt

Può scrivere articoli accademici, può fare ordine tra i risultati dei motori di ricerca, e può programmare. Ma non solo, perché, a quanto pare, ChatGpt può anche fare soldi. E tanti, dato che c’è chi sostiene di aver guadagnato 25 mila dollari con un investimento di 100. Il caso più eclatante è quello di Jackson Greathouse Fall, brand designer e scrittore che seguendo le istruzioni di ChatGpt ha creato e messo online un sito dove è possibile acquistare e leggere recensioni di gadget ecosostenibili. La sfida, che si chiama HustleGpt, è semplice: si dà al bot un budget, e gli si dice di farlo crescere il più possibile nel minor tempo possibile, in maniera legale. A quel punto, agli umani non resta che seguire le istruzioni.

HustleGpt, guadagnare con le istruzioni di ChatGpt: «Ho investito 100 dollari e ora il mio progetto ne vale 25 mila»

Lavorare per il Mur, senza stipendio

In un avviso pubblico dell’8 marzo, il Ministero dell’Università e della Ricerca affermava di essere alla ricerca di 15 esperti ad alta specializzazione da impiegare senza stipendio, a tempo pieno, per almeno 18 mesi, nel «nucleo di coordinamento delle attività di analisi, studio e ricerca. Dopo la diffusione di questa notizia, l’annuncio è stato ritirato, e il ministero retto da Anna Maria Bernini ha annunciato di aver avviato un’indagine interna. 

L’ultimo rapporto Censis-Eudaimon, pubblicato proprio nelle scorse settimane, ha evidenziato che il 39,3% dei lavoratori di età compresa tra 15 e 34 anni dichiara di avere un contratto precario o atipico. Almeno a parole, la lotta al lavoro precario e sottopagato è un impegno trasversale di tutti i partiti politici.

Capita, però, che alcune delle offerte di lavoro meno dignitose in assoluto provengano proprio dagli enti pubblici, come questa del ministero dell’Università e della Ricerca, guidato dalla forzista Anna Maria Bernini. Una contraddizione, soprattutto se si pensa che il Mur dovrebbe evitare la fuga di cervelli all’estero, favorendo stipendi e condizioni lavorative migliori.

«Cercasi 15 esperti a tempo pieno e a titolo gratuito»: l’annuncio di lavoro shock del ministero dell’Università

I Wagnerleaks 

Non tutti i troll sono creature magiche dall’aspetto grottesco. Alcuni, sono semplici esseri umani che scrivendo alla tastiera dei loro computer si divertono a suscitare l’ira degli altri utenti di forum e social network. Alcuni lo fanno per il mero gusto della provocazione, altri, invece, sono motivati politicamente. Una schiera di troll russi, ad esempio, cerca di destabilizzare l’opinione pubblica per tirare acqua al proprio mulino. Questo è quello che è emerso dall’attacco hacker che ha dato origine ai Wagnerleaks. Ma non solo, perché si parla anche del cuoco di Putin Yevgeny Prigozhin e del gruppo mercenario Wagner. 

Cosa sappiamo dei #Wagnerleaks e della “fabbrica di troll” russi di Prigozhin

Se sei arrivato fino a qui, grazie per il tempo che ci hai dedicato. Ti aspettiamo per le prossime puntate e… ricorda che ci trovi anche su Instagram, Tiktok e Twitter 

Buon weekend!
Dalla redazione di Open