Robinson – La Repubblica
A cura di Lara Crinò, 18 marzo 2023
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Le descrizioni degli astri, l’insistenza sui movimenti e la posizione del sole e della luna, la disposizione dei personaggi sulla scena. Dopo anni di ricerche è stato svelato l’ultimo segreto di Dante: come si calcola il tempo della Divina Commedia. A rivelarcelo è lo studioso Gioachino Chiarini sulla copertina di Robinson, in edicola oggi con Repubblica. Dove è lui stesso a raccontarci, per esempio, che il viaggio comincia alle ore 6 del primo giorno, quando Dante esce dalla selva oscura e “la vetta del Colle che fronteggia l’uscita è stata appena raggiunta dai raggi del sole nascente”. Sono le 18 invece quando Dante e Virgilio entrano nella Città dolente. E un ruolo capitale hanno – vedremo – le congiunture astronomiche, cui Virgilio fa spesso ricorso per indurre Dante a non ritardare i tempi di permanenza in ogni singolo Cerchio o Girone. Oltre a questa avventura dantesca, nelle pagine seguenti troverete come sempre le recensioni delle novità in libreria, e lo spazio dedicato a un autore da riscoprire: questa settimana, Piero Melati scrive di Saverio Tutino. Potete scriverci a robinson@repubblica.it e seguirci sui nostri social: Instagram (@robinson_repubblica), Twitter (@Robinson_Rep) e TikTok (@robinsonrepubblica).
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Illuminarsi di immenso su TikTok. Si può parlare in versi sui social? Il 21 marzo si celebra la giornata mondiale della poesia e Robinson è andato in cerca di ispirazione sulla piattaforma amata dalla Gen Z: l’hashtag #poesia conta 5 miliardi di visualizzazioni, #poesieditiktok 30 milioni. I più amati? Shakespeare, Catullo, Ungaretti, Garcia Lorca, Eugenio Montale. Ma chi sono i giovani che promuovono liriche, odi e sonetti? Abbiamo chiesto ad alcuni di loro di scegliere una poesia e le proposte sono state sorprendenti: da Itaca di Konstantinos Kavafis ad Attesa di Vincenzo Caldarelli, da L’albatro di Baudelaire ai componimenti di Neruda e Rupi Kaur. Ragazzi e ragazze cercano nei versi dei poeti una via di fuga al male di vivere, ma anche la possibilità di mettere in ordine le emozioni. E di interpretare il presente. TikTok, ed è subito poesia.
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L’astronauta Paolo Nespoli
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L’astronauta Paolo Nespoli, tre volte nello spazio per ben 313 giorni di missione in orbita, sarà uno dei protagonisti del Festival letterario Monfalcone GeoGrafie, dal 22 al 26 marzo: un viaggio intorno al nostro tempo, in compagnia di scrittori, scienziati, giornalisti. Intervistato da Lucio Luca, Nespoli parla della malattia che lo ha costretto a ridurre i suoi impegni, della relazione giovanile con Oriana Fallaci, della sua passione per la scrittura culminata nell’ultimo romanzo, Il giorno giusto per arrendersi (Mondadori) di cui parlerà a Monfalcone. Nelle pagine Festival anche un colloquio con l’attivista afghana Zarifa Ghafari, tra le protagoniste di Libri Come, a Roma. E, come di consueto, una carrellata di segnalazioni in giro per tutta l’Italia.
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Marilyn Monroe fotografata da Eve Arnold durante una pausa dello shooting promozionale per il film Gli spostati (1960)
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Che cosa hanno in comune le gambe di Marlene Dietrich e le mani di una raccoglitrice di patate di Long Island? Lo sguardo di una donna, Eve Arnold. Quasi un secolo dietro alla macchina fotografica (morì nel 2012, tre mesi prima di compiere cent’anni), oltre 750 mila volte clic sul pulsante delle sue Rollei e Leica. La battuta su Dietrich e le patate gliela disse Robert Capa quando la arruolò, assieme a Inge Morath, le prime due donne a rompere il misogino androceo di Magnum. Era un omaggio alla sua incredibile versatilità. Lei rispose, soave e modesta: “Se offri qualcosa di te, la gente ricambia”. Come se il suo talento fenomenale, che fino al 4 giugno si dispiega ai visitatori della retrospettiva a Camera Torino, fosse solo una specie di scambio alla pari con il mondo. Michele Smargiassi racconta la mostra su Robinson.
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Libri per ragazze e ragazzi
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Un’illustrazione di Louie Stowell per Loki. Diario di un dio fighissimo (Salani)
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Una doppia avventura da non perdere. Sono due i grandi protagonisti delle nostre pagine per ragazze e ragazzi: da un lato un amico di vecchia data, Geronimo Stilton, che nel suo appuntamento mensile su Robinson, all’insegna della sostenibilità, intervista una grande viaggiatrice nonché volto noto della tv, Licia Colò; dall’altro una scoperta recente, l’autrice bestseller inglese Louie Stowell, che con la sua serie a metà tra fantasy e “Schiappa” è pronta a conquistare anche i lettori italiani. Come racconta a Ilaria Zaffiro.
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Chrissie Hynde dei Pretenders, Debbie Harry (Blondie), Viv (Slits), Poly Styrene (X-Ray Spex), Siouxsie e Pauline Black (Selecter)
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Il punk ritorna, e lo fa attraverso due libri di donne di generazioni diverse. La prima, Viv Albertine, ha fatto la storia del punk con la sua band, le Slits, e la sua autobiografia arriva ora in Italia. In Vestiti, vestiti, vestiti, musica, musica, musica, ragazzi, ragazzi, ragazzi non ci sono solo sesso, droga e rock’n’roll ma uno sguardo profondo sui protagonisti di una generazione visti da vicino: da Sid Vicious a Mick Jones dei Clash. L’altra protagonista, Tea Hacic, autrice di Una sigaretta accesa al contrario, è invece americana e conduce un podcast dal titolo più che significativo: Troie radicali. Luca Valtorta le ha intervistate entrambe in un confronto che le vede unite da molte cose: rabbia, anticonformismo, voglia di libertà.
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Questa settimana nelle pagine dedicate al fumetto una giovane autrice, Bim Eriksson, porta agli estremi limiti quella che, vista dall’Italia, è la felice e ricca società svedese: in un ipotetico futuro la positività, il non pensare mai alle cose negative, è obbligatoria. Scoppi a piangere per strada Dei poliziotti sorridenti con una cuffia in testa ti porteranno dritto in psichiatria per una flebo che cancella ogni brutta emozione. In fondo, se non puoi star male, non puoi opporti ai soprusi, perché non puoi renderti conto di averli subiti. Insomma, anche la più brillante socialdemocrazia ha dei lati oscuri, come rivela Bim Eriksson intervistata da Gabriele Di Donfrancesco.
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Domenico Procacci in un disegno di Riccardo Mannelli
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Dalla giovinezza a Bari in una famiglia benestante, all’approdo a Roma per studiare la settima arte. Domenico Procacci ha costruito la carriera di produttore ed editore intorno alla Fandango, e ora esordisce da regista con un docufilm sulla Coppa Davis del 1976, come racconta ad Antonio Gnoli nello Straparlando di questa settimana.
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Il mostro che ci intrappola
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Il cittadino che ha soldi in banca dice “la banca ha bisogno di, vuole che, deve avere… Come se la banca fosse un mostro dotato di pensieri e sentimenti che lo ha intrappolato”. Più ancora che nel Capitale di Marx, una delle descrizioni più feroci del sistema bancario sta in Furore di John Steinbeck, il romanzo della disperazione di un popolo rovinato dalla crisi del 1929, cioè da giochi su soldi che neppure possedeva. Scrive Steinbeck: “La banca è qualcosa di diverso da un essere umano. Capita che chiunque faccia parte di una banca non approvi l’operato della banca, eppure la banca lo fa lo stesso. Vi ripeto che la banca è qualcosa di più di un essere umano. È il mostro. L’hanno fatta degli uomini, questo sì, ma gli uomini non la possono tenere sotto controllo […] Deve macinare profitti continuamente: se si ferma, muore”. Ma non muore mai da sola.
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