L’angolo del lettore/ Vincenzo Restivo consiglia “Cieli in fiamme” di Mattia Insolia
Per il numero di marzo della rubrica “L’angolo del lettore” Vincenzo Restivo consiglia “Cieli in fiamme” di Mattia Insolia
“C’é di fondo un senso di forte similitudine tra queste due realtà , quella di oggi, e quella di vent’anni fa. Cambiano solo i contorni, i colori e le assonanze. Insolia ci sussurra all’orecchio un segreto di cui, dopotutto, nessuno di noi é all’oscuro , ed é che i cicli generazionali è inevitabile che si tangano , malgrado il tempo, malgrado le assonanze di sfondo, malgrado i gusti musicali, i film preferiti, gli svaghi del sabato sera. Niccolò, oggi, è lo stesso diciottenne di vent’anni prima, quello che ora è suo padre, Riccardo.
Due vite che si toccano dopo anni in cui a mala pena si sono sfiorate.
Insolia ci spiega l’amore, nella sua forma più atroce, quello impreparato agli eventi, incapace di parole, quello che nasce da tutta la solitudine del mondo.
Riccardo decide di prendere Niccolò , un giorno come tanti, e portalo con sé in un lungo viaggio in auto, giù al sud , dove è giusto tornare e concedere a suo figlio tutto il padre che non è mai stato in grado di essere.
La domanda, quasi retorica, che ci buca la testa per tutto il corso della narrazione è se sia poi così giusto tutto questa esigenza di lasciarsi accadere, questa forzatura , -già nella struttura morfosintattica- al bisogno di transitività. “Lasciarsi accadare “, può dunque salvarci o essere una condanna
A fare da collante narrativo a queste due vite, ce n’è una terza: Teresa, ragazzina dismorfofobica, gracile come un giunco, vittima sacrificale dell’insoddisfazione di una madre bigotta cattolica e dell’ assenteismo di un padre che non riesce ad assolvere il giusto compito di genitore. Si innamorerà di Riccardo pur non avendo strumenti necessari alla gestione di questo sentimento.
Teresa, Riccardo e Niccolò restano allora tre esistenze che si toccano e si graffiano, si abbracciano e si respingono, il riassunto palese di un’umanita fatta di chi soffre e di chi, invece, la sofferenza la impone.
Insolia dosa uno stile scaltro e asciutto , permeato di calchi gergali che mutano nelle due temporalità. C’è un lavoro di ricostruzione linguistica davvero notevole che ci permette una maggiore immersione identificativa.
Un viaggio indispensabile, questo “ Cieli in fiamme”, da accogliere a cuore aperto e preparati a tutto il dolore necessario.
Prezioso.
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