Italia VIVA, movimenti all’interno
Si è svolto ieri il ‘conclave’ di Italia Viva che ha riunito deputati e consiglieri regionali per discutere cosa fare del Terzo Polo. Dopo le elezioni del 25 settembre e, ancor di più, dopo le elezioni regionali della scorsa settimana, il progetto centrista è andato in affanno. Da una parte i due leader con posizioni diverse sul futuro del ‘centro’, dall’altra i due gruppi dirigenti che la sconfitta ha allontanato.
La decisione, però, è presa. Contrariamente a quanto si era pensato dopo aver assegnato la colpa della sconfitta al generale Inverno e all’elettorato , Matteo Renzi ha deciso di accelerare. Il primo segnale era arrivato, solo 48 ore fa, dalla Campania dove, a parlare, è stato il capogruppo in consiglio regionale Tommaso Pellegrino.
Pellegrino ha decisamente premuto sull’acceleratore indicando la ‘via’ e lanciando l’idea di formare un unico gruppo in Regione. “L’obiettivo di costruire il partito unico, liberale e riformista, è certamente una priorità, ma è un percorso che non si inventa da un momento all’altro – ha dichiarato – Occorre partire dal basso, vanno coinvolti i territori, avviando un percorso congressuale, dove i tanti che credono in questo progetto, possano avere un momento di confronto per costruire una classe dirigente legittimata e soprattutto autorevole. “È necessario coinvolgere quei rappresentanti che quotidianamente si confrontano con le problematiche territoriali e con i bisogni della gente. Nel frattempo si parta costruendo i gruppi unici, là dove ci sono i rappresentanti di entrambe le forze politiche, come in Regione Campania, dove ci sono i presupposti per costruire un gruppo unico, forte e autorevole. Noi di Italia Viva, con quattro Consiglieri regionali, siamo pronti” la proposta di Pellegrino.
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