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Attualità

L’ITALIA DEI CACHI -2 – MA MI FACCIA IL PIACERE

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Marco TravaglioDirettore del
Fatto Quotidiano

Ma mi faccia il piacere

20 FEBBRAIO 2023

Che fai, Ruby? “Lui (Silvio Berlusconi, ndr) può fare tutto, lui è Gesù”. “Noemi è la sua pupilla. Io sono il suo culo”. “Finché ci sta lui, io mangio”. “Gli ho detto: io posso passare per pazza, per prostituta, per quello che vuoi, basta che ottenga qualcosa” (Karima el Marough “Ruby” intercettata al telefono, settembre-ottobre 2010). “Non sono una prostituta, mai ricevuto milioni di euro, mai avuto la sensazione di essere vista come un pezzo di carne dal presidente Silvio Berlusconi” (Karina el Marough “Ruby” presenta il suo libro, 16.2). Prima e dopo la cura.

Saldamente. “Il Pd rimane saldamente seconda forza politica e primo partito dell’opposizione” (Enrico Letta, segretario Pd, Twitter, 13.2). Abbiamo perso, però saldamente: vuoi mettere.

Lo strafatto. “I fatti. I nostri due candidati in Lombardia e Lazio ottengono più voti delle scorse regionali. Le nostre liste, oltre il 20%, prendono più delle politiche. Il Pd la sua parte l’ha fatta. M5S e Terzo Polo non hanno voluto coalizzarsi, dimezzano i voti e se la prendono con noi” (Letta, ibidem). Infatti in Lombardia e Lazio il Pd perde 370mila e 230mila voti dalle Regionali del 2018 e 330mila e 210mila voti dalle Politiche del 2022.

A-lesso Trombato. “È esclusa un’alleanza con i 5Stelle. Sono molto realista e pragmatico. Oggi presentiamo un programma unito, una coalizione unita e ci presentiamo per vincere: questa narrazione che senza il M5S non si vince non la condivido perché già nel 2018 abbiamo vinto contro i 5Stelle e il centrodestra” (Alessio D’Amato, candidato Pd-Azione-Iv alla Regione Lazio, 11.1). “Sono i 5Stelle i veri sconfitti. La strategia di Conte è fallita: dovrà riflettere sulla sua scelta di non proseguire l’esperienza di governo che ci ha visti alleati. La colpa è stata di Conte” (D’Amato, 13.2). L’ex assessore alla Sanità ha bisogno di un medico.

Maledizione. “Hanno sbagliato gli elettori? Sì, non ho timore di dirlo. E’ la maledizione italiana: si vota per appartenenza. Sono di destra voto la destra, sono di sinistra voto la sinistra” (Carlo Calenda, leader Azione, Corriere della sera, 14.2). Ma va Poi c’è Calenda che vota Calenda, forse.

Lezioni. “Non accetto lezioni di sinistra” (Stefano Bonaccini, presidente Emilia Romagna, candidato alla segreteria Pd, Corriere della sera, 15.2). E si vede.

Proposta. “Moratti resta fuori dal Consiglio: ‘Ma c’è spazio per una proposta’” (Corriere della sera, 14.2). Sì, di pensionamento.

Il cialtrone. “Il Superbonus? Una cialtronata dei 5Stelle che l’avevano letta sui blog dei complottisti senza alcun fondamento economico… Una delle numerose cialtronate che abbiamo dovuto subire in quegli anni” (Luigi Marattin, deputato Azione-Iv, Foglio, 18.2). Dev’essere per questo che Iv, incluso Marattin, le aveva votate.

La letterina. “In tutta onestà, Amadeus faceva meglio a non leggere… la lettera di Zelensky… alle 2,15 dopo l’esibizione di tutti i cantanti… per non esporre il Festival di Sanremo a una figuraccia internazionale” (Aldo Grasso, Corriere della sera, 13.2). In effetti, era proprio penosa.

Sanzo Pancha. “Il Fatto Quotidiano insulta Nobili per il suo aspetto fisico chiamandolo ‘il sottopanza di Iv’… Non c’è nessuno tra i giornalisti e i social che dica qualcosa a Travaglio?” (Maria Elena Boschi, capogruppo Iv alla Camera, Twitter, 15.2). Tipo esticazzi, per esempio.

Giornale&bottega. “Auto elettrica, 12 anni di corsa a ostacoli”, “Sono a rischio 120mila posti. Dal governo nulla” (Repubblica, 16.2). “2035, stop alla benzina”, “La rivolta dell’automotive torinese: a rischio 17 miliardi e 60mila posti” (Stampa, 15.2). Atroce sospetto: ma Repubblica e Stampa non avranno mica qualcosa a che fare con l’industria dell’auto a benzina

Slurp. “Una fuoriclasse… Certo, Giorgia Meloni ha fatto un discorso di destra. Impeccabile, tuttavia. Convinto, competente, appassionato, libero, sincero. Avercene, si dice a Roma: avercene a sinistra di presenze di questo calibro” (Concita De Gregorio, Repubblica, 26.10). “La destra vince con la fuoriclasse Giorgia” (Concita De Gregorio, Stampa, 16.2). “Mario Sechi nuovo portavoce di Giorgia Meloni, dalla direzione dell’Agi a Palazzo Chigi” (Giornale d’Italia, 19.2). Ma quella fuoriclasse di Concita niente?

Il titolo della settimana/1. “Alessandro Campi: ‘Io respinto dal Salone del Libro di Torino per i veti dei censori della sinistra’” (Libero, 17.2). Bella perdita.

Il titolo della settimana/2. “Ppe contro Berlusconi, no al summit: ‘Il sostegno a Kiev non è facoltativo’” (Corriere della sera, 18.2). Infatti è proprio vietato della Costituzione della Repubblica Italiana.

Il titolo della settimana/3. “Berlusconi e Zelensky. L’alleato imbarazzante” (Francesco Bei, Repubblica, 13.2). In effetti ‘sto Zelensky non si può più guardare.

Il titolo della settimana/4. “Il messaggio di Roma a Pechino: ‘E’ ora di fare pressioni su Mosca’. Tajani ha ricevuto l’inviato diplomatico di Xi, che oggi vede anche Mattarella’” (Corriere della sera, 17.2). Putin ha subito fatto testamento.

FONTE:

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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