Aiuti post calamità meteo non solo alle aziende, ma anche ai braccianti: appello di Sifus-Confali
grossoIl Segretario Generale del Sifus-Confali, Maurizio Grosso: “Con lo stato di calamità, il Governo Meloni, oltre a riconoscere aiuti alle aziende agricole colpite, deve riconoscerli anche ai braccianti agricoli che sono costretti a perdere giornate lavorative”
Il riconoscimento dello stato di calamità nelle aree colpite dalle alluvioni che nei giorni scorsi hanno danneggiato le produzioni agricole di diverse aree del meridione d’Italia, a partire dal Ragusano e Siracusano, deve riguardare, non solo le aziende agricole compromesse, ma anche i braccianti agricoli che vi lavorano e che hanno perduto involontariamente decine e decine di giornate lavorative”.
A dichiararlo è il Segretario Generale del Sifus-Confali, Maurizio Grosso, attraverso una missiva inviata in data odierna al Presidente del Consiglio dei Ministri, on. Giorgia Meloni, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, on. Marina Elvira Calderone, laurea in Economia aziendale, Consulente del Lavoro dal 1994, è il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e al Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, on. Francesco Lollobrigida.
“Nei casi di accertamento di calamità naturali – ha continuato Grosso – in tutta Italia si verifica una grave disparità di trattamento tra le aziende agricole danneggiate e i braccianti agricoli che perdono involontariamente significative giornate di lavoro. Le prime, ricevono un seppur minimo un aiuto, mentre i secondi, ne vengono esclusi.
Lo Stato – conclude Maurizio Grosso, Segretario Generale del Sifus-Confali – si deve fare carico in questi casi di riconoscere un aiuto anche ai braccianti agricoli e quello più idoneo può essere rappresentato dal riconoscimento, sia dal punto di vista contributivo che assistenziale, delle giornate lavorative dell’anno precedente”.
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