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L’INCHIESTA

I pm indagano su un incontro tra Graviano, Silvio e Paolo Berlusconi

FIRENZE – Baiardo, ex fiancheggiatore dei boss, ha parlato con i magistrati di un appuntamento all’Hotel Quark di Milano. Circostanze già negate dai legali dell’ex premier

DI MARCO LILLO

7 FEBBRAIO 2023

Non solo l’incontro nella sede de Il Giornale con Paolo Berlusconi avvenuto una dozzina di anni fa ma negato (come se fosse una notizia falsa mentre non lo è) dal legale dei fratelli Berlusconi, Niccolò Ghedini, nel 2018, quattro anni prima di morire, a noi de Il Fatto.

Salvatore Baiardo ha parlato a ruota libera con i pm fiorentini che indagano sui mandanti esterni delle stragi di mafia del 1993 anche di Silvio Berlusconi. Per esempio ha raccontato di avere telefonato a Palazzo Chigi quando Berlusconi era presidente del Consiglio, prima di incontrare il fratello nella sede de Il Giornale. Il tentativo con Chigi andò a vuoto ma i pm di Firenze hanno cercato riscontro a questa affermazione, irrilevante penalmente ma utile a capire se Baiardo sia almeno in parte credibile, scoprendo che nei tabulati del telefonino in uso a Baiardo nel 2011 c’è traccia di una telefonata al centralino di Palazzo Chigi avvenuta il 3 febbraio 2011, 11 giorni prima dell’incontro con Paolo Berlusconi a Milano. L’ex gelataio di Omegna racconta ai pm anche altro. A chi glielo chiede davanti alla telecamera, Baiardo nega di avere mai avuto modo di assistere a incontri diretti di Silvio Berlusconi con Giuseppe Graviano. Però al Fatto risulta che ai pm fiorentini ha raccontato che in un caso accompagnò il boss a un appuntamento dove c’era Paolo Berlusconi e ha sostenuto che in quell’occasione c’era anche Silvio Berlusconi.

Il 64enne favoreggiatore dei boss Filippo e Giuseppe Graviano (arrestato nel 1995 e condannato nel 1996 a due anni, sentenza passata in giudicato nel 1998, poi scontata) è stato sentito come testimone assistito, quindi in teoria con l’obbligo di dire la verità, quattro volte dai pm di Firenze Luca Turco e Luca Tescaroli. I due procuratori aggiunti indagano sui presunti mandanti esterni delle stragi e degli attentati del 1993 a Firenze, Milano e Roma. L’inchiesta già in passato aperta e chiusa più volte (negli anni 90, 2000, 2010 e l’ultima volta all’inizio degli anni ‘20) vede indagati Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri per l’accusa enorme di concorso in strage. La presunzione di non colpevolezza, ancor di più in casi come questi, è ovviamente il punto di partenza di ogni ragionamento sulle dichiarazioni di un soggetto che non è un collaboratore di giustizia e non mostra di avere preso le distanze nettamente dai fratelli Graviano. In uno di questi interrogatori, Baiardo ha raccontato di avere accompagnato Giuseppe Graviano a un incontro importante a Milano all’hotel Quark, nella periferia sud di Milano. Secondo Baiardo a quell’incontro con Graviano era presente oltre a Paolo Berlusconi anche il più importante fratello Silvio Berlusconi. Baiardo non ascoltò di cosa avrebbero parlato.

L’incontro dovrebbe risalire ai primi anni novanta ma sul punto il testimone non è stato molto preciso. La location individuata è ben nota agli investigatori. L’hotel Quark è il luogo dove Giuseppe Graviano, il giorno del suo arresto, il 27 gennaio del 1994, diede appuntamento a un suo favoreggiatore che era salito da Palermo per portare il figlio calciatore a fare un provino nelle giovanili del Milan. Proprio seguendo lui i carabinieri guidati dall’allora capitano e ora generale Andrea Brancadoro, arrestarono Giuseppe e Filippo Graviano nel ristorante di via Procaccini, Gigi il cacciatore.

All’hotel Quark, secondo le dichiarazioni, tutte da riscontrare, di Giuseppe Graviano, si sarebbe svolto, negli anni ‘80 il primo incontro del futuro boss con Silvio Berlusconi. Graviano sarebbe andato a incontrare Berlusconi, a suo dire, con il cugino Salvatore insieme al nonno materno Filippo Quartararo che aveva – a detta sempre del boss – investito nei primi cantieri milanesi del Cavaliere negli anni ‘70. Tutte dichiarazioni smentite nettamente come false e calunniose dai legali di Silvio Berlusconi. Infine Graviano all’hotel Quark avrebbe trascorso (stavolta senza il Cavaliere) il Capodanno tra il 1990 e il 1991, sempre a suo dire in un cenone con ballerine brasiliane.

I pm ora stanno cercando di verificare le affermazioni del boss recluso al 41 bis come quelle del suo amico gelataio che curava la latitanza dei due fratelli, appena trentenni ma già boss potentissimi. Ai pm di Firenze, Baiardo ha riferito dell’incontro al Quark Hotel per spiegare l’altra rivelazione, cioé l’incontro con Paolo Berlusconi nella sede del Giornale nel 2011, di cui si è parlato in tv nel programma condotto da Massimo Giletti, dove ormai è ospite fisso.

Quando i pm gli hanno chiesto perché Paolo Berlusconi lo avesse ricevuto nel 2011 e se lo conoscesse già, Baiardo ha raccontato di conoscerlo da tempo e in quel contesto ha riferito dell’antico incontro del Quark Hotel. A differenza di quello più antico, l’incontro del 2011 di Baiardo a Milano con Paolo Berlusconi, come spiegato da Lirio Abbate su Repubblica, è stato riscontrato grazie alle testimonianze di due agenti della scorta di Paolo Berlusconi.

Il 24 luglio del 2020 i pm Turco e Tescaroli hanno sentito a sommarie informazioni Domenico Giancane, agente di Polizia dell’ufficio scorte della Questura di Milano allora, ora in forze alla Presidenza del Consiglio. Già il primo febbraio del 2012 Giancane era stato sentito dalla Dia di Milano sul punto. Allora però non fu convocato Paolo Berlusconi che invece i pm di Firenze stavolta hanno convocato. L’editore de Il Giornale si è avvalso della facoltà di non rispondere, come prevede la legge, perché fratello dell’indagato Silvio.

L’ex agente Giancane ha riferito “Un giorno in occasione di una pausa pranzo del dottor Paolo Berlusconi mentre lui si trovava insieme ad altre persone all’interno di un ristorante, un uomo con un cappello strano e una donna un po’ appariscente con i capelli biondi, si avvicinarono a noi che eravamo all’esterno del ristorante e l’uomo, avuta da noi conferma che eravamo a tutela di Paolo Berlusconi. chiese di incontrarlo dicendo che voleva riferire circostanza importanti relative al fratello Silvio Berlusconi”. A quel punto Giancane riferisce a Paolo B. e, così prosegue il racconto ai pm fiorentini “Paolo Berlusconi mi disse di farlo tornare in ufficio dopo un’ora e mezzo. Non dissi al dottore il nome della persona (…) ed escludo che Paolo Berlusconi possa aver visto da lontano la persona. Ed in effetti questa persona tempo dopo si è ripresentata; dopo averlo identificato salii nell’ufficio del dottor Berlusconi e, dalla finestra, feci vedere lui la persona che era per strada; egli mi fece capire che non lo conosceva. Dopo il colloquio tra la persona e il dottore Berlusconi vidi lo stesso turbato; egli mi disse, per quanto mi ricordo, una frase del tipo: ‘Mimmo tu sei testimone, questa persona è venuta a dire cose che riguardano mio fratello per screditarlo’”. Leggermente diverso il ricordo dell’altro agente sentito a luglio del 2020 dai pm. L’ex agente di scorta a Paolo Berlusconi Salvatore Tassone ha precisato che Paolo Berlusconi “vide la persona e acconsentì”. Una cosa singolare perché dai suoi ricordi è stato “l’unico caso accaduto” solitamente i soggetti che volevano parlare con Paolo B. venivano respinti. Tassone ha ricordato che il ristorante era in via Santa Maria Segreta, a due passi da Il Giornale.

L’incontro, grazie a queste due testimonianze, per i pm fiorentini è accertato. Il punto da chiarire è il senso del colloquio tra il fratello dell’allora premier e un condannato per favoreggiamento dei boss responsabili delle stragi del 1992 e 1993.

Nel dicembre 2009 Giuseppe Graviano non aveva risposto alle domande dei pm di Palermo nel processo Dell’Utri sulla sua conoscenza dell’ex senatore di Forza Italia. Mentre il fratello Filippo Graviano aveva negato di conoscerlo. Giuseppe Graviano solo nel 2016, in modo criptico in carcere mentre era intercettato dalla Dia, e poi nel 2020, in aula al processo Ndrangheta Stragista ‘in chiaro’, ha parlato dei suoi rapporti (presunti) con Silvio Berlusconi. Anche se al processo nel 2020 ha negato di conoscere Dell’Utri.

Proprio per capire perché Paolo Berlusconi avesse ricevuto nel 2011 un signore come Baiardo i pm hanno chiesto all’ex gelataio se lo conoscesse già. E a quel punto Baiardo, a differenza di quel che ha detto in tv dove ha negato una precedente conoscenza, ha spiegato di averlo incontrato già in precedenza e ha riferito l’incontro dell’hotel Quark degli anni novanta nel quale Graviano avrebbe incontrato addirittura Paolo insieme a Silvio.

Ovviamente si tratta di dichiarazioni da prendere con le molle perché provengono da un soggetto che già in passato non è stato caratterizzato da un comportamento lineare. Baiardo in televisione sostiene di essere andato nel 2011 a cercare Paolo Berlusconi solo per chiedergli un lavoro. Ai pm di Firenze sul punto ha detto qualcosa di diverso. In passato Baiardo è sembrato un messaggero dei fratelli Graviano. Non solo quando pochi mesi prima dell’arresto di Matteo Messina Denaro ha previsto una sorta di consegna del superlatitante che ha definito ‘un regalino’ al nuovo Governo Meloni. Ma anche quando negli anni passati ha cercato di scagionare Giuseppe Graviano per la strage di via D’Amelio mettendo in cattiva luce i collaboratori di giustizia. I pm fiorentini procedono quindi con i piedi di piombo e stanno verificando ogni sua parola sui rapporti di Graviano con Silvio Berlusconi e Dell’Utri che allo stato non sono riscontrati.

Sulla questione dell’incontro a Milano nella sede del Giornale con Paolo Berlusconi però va detto che Il Fatto Quotidianodeve registrare un dato: si è dimostrata più credibile la versione di Baiardo della versione di Paolo Berlusconi, per come riferita dai suoi legali.

Il gelataio amico dei fratelli Graviano infatti non ha raccontato per la prima volta ai magistrati di Firenze nel 2020 l’incontro con Paolo Berlusconi. La prima volta che ne ha parlato con qualcuno è stato con Il Fatto Quotidiano e per l’esattezza nel 2017 con chi firma questo articolo.

Come è noto Salvatore Baiardo è una nostra vecchia conoscenza. La prima volta che ci siamo occupati di lui è stato addirittura nel 2012, insieme a Peter Gomez, quando raccontammo su Il Fatto che era proprio il gelataio di Omegna (nato però a Palermo) il favoreggiatore dei fratelli Graviano citato in un’informativa del 1997 firmata da Francesco Messina. L’allora capo della DIA di Milano che ora è Direttore centrale Anticrimine della Polizia di Stato riferiva le rivelazioni di una fonte anonima che offriva ‘ dritte’ agli investigatori sui presunti rapporti dei Graviano con Marcello Dell’Utri e Forza Italia ma si rifiutava di metterle a verbale.

Più volte abbiamo incontrato negli anni Baiardo per carpire informazioni utili per scrivere articoli e per realizzare un documentario (Sekret Speciale Trattativa, che si può ancora vedere sulla piattaforma Loft). Quando abbiamo chiamato l’avvocato Nicolò Ghedini per chiedergli conto di quel che avevamo appreso da Baiardo sul suo incontro con Paolo Berlusconi nella sede de Il Giornale in un giorno di San Valentino del 2010. Ghedini ci rispose così: “Ho parlato con Paolo Berlusconi e lui dice di escludere categoricamente di avere mai conosciuto questo signore. Lo esclude anche per una serie di ragioni fattuali. dice ‘io non vado mai a mangiare in ristoranti vicini al giornale’ poi il 14 febbraio del 2010 è una domenica e io non ci sono mai stato la domenica. Ma al di là della data che potrebbe essere sbagliata lui dice di non aver mai avuto contatti con questo Salvatore Baiardo e soprattutto non ha mai avuto richieste riguardanti il trattamento carcerario di Graviano. Lui dice di non ricordarsi questo nome. Io lo ho interrogato telefonicamente e questo è il suo narrato che le riferisco”. In realtà l’incontro c’era stato, anche se nel 2011 non nel 2010 come pensava di ricordare Baiardo. Oggi scopriamo che sul punto fondamentale però la versione giusta non era quella di Paolo Berlusconi ma quella di Baiardo. Purtroppo Baiardo allora si rifiutava di fare un’intervista e offriva le sue notizie solo restando una fonte non ‘virgolettata’. i legali del Fatto Quotidiano di fronte alla smentita decisa di Ghedini consigliarono con nettezza di tagliare dal documentario e dagli articoli la storia dell’incontro negato da Paolo Berlusconi. L’avvocato Ghedini nel frattempo è venuto a mancare. Invece Paolo Berlusconi dopo aver negato al Fatto la conoscenza e l’incontro con Baiardo ora non ne parla con i pm. E questo non è un buon segnale.

FONTE:

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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