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Visibilia e Santanchè, ora sono 2 le inchieste per falso e aggiotaggio

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GOVERNO D’AFFARI

Visibilia e Santanchè, ora sono 2 le inchieste per falso e aggiotaggio

A MILANO – Indagini sui bilanci e i bond dopo i debiti col Fisco pagati in extremis per evitare la bancarotta. Azioni crollate del 97% negli ultimi 12 mesi

DI NICOLA BORZI E THOMAS MACKINSON

5 FEBBRAIO 2023

L’inchiesta su Visibilia, società che pubblica Novella 2000, Ciak e altri periodici e della quale il ministro del Turismo Daniela Santanchè è stata prima azionista fino allo scorso ottobre e manager fino a fine 2021, si sdoppia e investe gli amministratori presenti, passati e di fatto. Nel mirino della Procura di Milano ci sono le operazioni della società milanese quotata dal 2010 a Piazza Affari. Sono due i filoni di indagine sui quali, attraverso il nucleo speciale di polizia Valutaria e il comando della Guardia di Finanza di Milano, lavorano i pm Maria Gravina e Nicola Filippini: bancarotta e false comunicazioni sociali nel primo caso, aggiotaggio nel secondo. Il faro è puntato da un lato sulla comunicazione al mercato dei debiti, dall’altro sugli effetti della conversione in azioni dei bond sottoscritti dal fondo emiratino Negma sulle azioni quotate. La domanda che molti si pongono pubblicamente in queste ore è se la poltrona da ministro di Santanchè, già traballante dopo l’emersione del primo filone d’indagine sui debiti col Fisco, possa ora resistere di fronte alla seconda ipotesi di reato.

Il primo filone d’indagine, più avanzato, è partito dalle istanze di liquidazione giudiziale della capogruppo e di tre società collegate presentate dai pm Roberto Fontana (da poco passato al Csm) e Maria Gravina, nel quale la senatrice di Fratelli d’Italia risulta iscritta nonostante i suoi difensori, Nicolò Pelanda e Raffaele Sanzo, lo abbiano negato. L’11 novembre, in extremis, Visibilia Editore ha pagato 1,4 milioni di debiti scaduti col Fisco grazie a 4,5 milioni di liquidità fornita da Visibilia Concessionaria, società che fa riferimento a Santanchè. La Procura, nell’udienza del 30 novembre, ha rinunciato alla liquidazione giudiziale della società ma sono rimaste in piedi altre tre istanze di fallimento per le collegate Visibilia Concessionaria, Visibilia holding e Visibilia srl in liquidazione, che andranno in udienza tra martedì prossimo e marzo. L’ipotesi di bancarotta pare destinata a estinguersi, ma resterebbe quella di falso in bilancio. La Procura di Milano a fine gennaio ha ricevuto una consulenza tecnica chiesta ad alcuni docenti dell’Università Bocconi, già depositata, e adesso dovrà decidere. A breve dovrebbe arrivare l’avviso di conclusione indagini.

Il secondo filone, gestito dal pm Filippini, riguarda l’operatività in Borsa e il tema delle obbligazioni convertibili che Visibilia ha collocato al fondo Negma, con sede a Dubai ma registrato nelle Isole Vergini Britanniche, che da alcuni anni finanzia le imprese quotate del gruppo di Canio Mazzaro, ex compagno di Santanchè. L’azione Visibilia Editore, che il 4 febbraio 2022 era scambiata in Borsa a 2,41 euro, ieri ha chiuso a 7,66 cent: ha perso oltre il 97% con un trend costantemente calante. Secondo alcuni esperti, sui corsi hanno pesato anche le conversioni dei bond detenuti da Negma: l’indagine intende verificare se l’operatività del fondo è stata regolare e capire perché spesso le obbligazioni in poche ore si siano trasformate in capitale.

Il tema è stato sollevato da un esposto inviato al tribunale il 10 giugno 2022 da alcuni azionisti, tra i quali il finanziere Giuseppe Zeno, e che il tribunale ha girato alla Procura. La domanda è se la società abbia correttamente rappresentato l’effetto sulle azioni che avrebbe avuto la conversione del prestito per 3 milioni in sei tranche sottoscritto il 10 ottobre 2017 dal fondo emiratino Bracknor, ceduto a maggio 2019 a Negma, e di quello da 2 milioni in 4 tranche sottoscritto da Negma l’8 ottobre 2021. Secondo l’esposto i due fondi, in possesso di un gran numero di azioni, non avrebbero comunicato al cda e a Consob i dati sulle partecipazioni rilevanti. Da presidente e Ad di Visibilia, di cui all’epoca deteneva il 48,64% attraverso le controllate Visibilia Editore Holding Srl (40,87%) e Visibilia Concessionaria Srl (7,77%), Daniela Santanchè l’8 ottobre 2021 firmò il contratto con Negma. A novembre 2021 si è poi dimessa da tutte le cariche. Oggi le due società hanno azzerato le quote: azionista di riferimento di Visibilia Editore è Luca Ruffino, al 12,94% direttamente e al 7,87% tramite la società Sif.

Le indagini finiscono per chiamare in causa i vertici di governo e istituzioni. Domenica 5 novembre, tre giorni dopo le notizie sulle indagini per falso in bilancio e le richieste di fallimento, secondo il Corriere della Sera il ministro del Turismo ne avrebbe discusso nel suo studio di Milano con Ignazio La Russa, eletto presidente del Senato il 13 ottobre, alla presenza del suo compagno Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena, pure indagato, e di altri legali. La Russa non smentisce, Santanchè “esclude” qualsiasi riunione legale con La Russa.

FONTE:

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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