L’ombra del negazionismo/La risposta di Primo Levi ai negazionisti, più attuale che mai
Il 28 gennaio 2023, in occasione della giornata della memoria, il liceo “Leonardo Da Vinci” ha organizzato una mattinata di studio che ha coinvolto le classi quinte e altre classi dell’istituto. Il tema della mattinata è stato “La risposta di Primo Levi ai negazionisti”. Il nostro Dirigente Scolastico ha introdotto l’evento presentando gli ospiti.
Il relatore della mattinata è stato il professore Pasquale Vitale, autore di testi filosofici e docente di filosofia e storia. L’intervento del professore Vitale ha premesso i molteplici giudizi connessi agli orrori della Seconda Guerra mondiale e agli avvenimenti che l’hanno caratterizzata in ordine alla presentazione del saggio “Sommersi e salvati” di Primo Levi, un’analisi che costituisce la risposta dell’autore al movimento negazionista sviluppatosi a partire dagli anni Settanta del ‘900. “Se volete negare, allora dovrete discutere con ogni singolo sopravvissuto”: sono queste le parole di Levi pronunciate in uno dei tanti interventi in opposizione alle tesi negazioniste del passato e, purtroppo, di oggi. Nel corso della mattinata di studio, dopo l’intervento del professor Vitale e degli studenti di classe quinta, ha preso la parola in modalità online il professore Roberto Calvo, ordinario di Diritto Privato presso l’Università della Valle D’Aosta, che ha ripercorso l’itinerario giuridico che portò all’emanazione delle leggi razziali in Germania ed in Italia. Il professor Calvo ha anche assistito ad un’esibizione dei ragazzi dell’indirizzo musicale, i quali hanno eseguito un brano tratto da “Schindler List” e un brano tratto da “La Vita È Bella”.
Franco Damiani, Claudio Moffa, Roberto Valvo sono solo alcuni dei nomi che risaltano nella mappa del negazionismo nel mondo. I numeri attuali sono agghiaccianti: in 16 anni, dal 2004 al 2020, si è passati dal 2,7% al 15,6% di coloro che ritengono che la Shoah non sia mai avvenuta. Mentre la convinzione secondo cui la Shoah non avrebbe prodotto così tante vittime trova una percentuale di accordo solo lievemente superiore: 16,1%. Il negazionismo non è revisione storiografica, non è accettazione di una verità nascosta: è un tentativo di cancellare ciò che è accaduto; perché se è vero che la storia è scritta dai vincitori, sono tanti che vogliono cambiarla. I negazionisti vogliono trasformare la Shoah in un’invenzione degli Alleati, in un’esagerazione o in una giustificazione di “pratiche belliche”. Il Diario di Anna Frank viene considerato dai negazionisti un falso. Nel 1979 Robert Faurisson, professore di letteratura francese, dichiarò falso il diario di Anna Frank, arrivando a sostenere l’impossibilità delle camere a gas. La sua tesi scatenò una bufera, che portò alla sua sospensione e alla stesura di un documento firmato da 34 storici che lo accusarono di oltraggio alla verità.
Lo studio di Eurispes del 2020 ha messo in evidenza che l’antisemitismo non è ancora superato. Dagli studi Eurispes: “Secondo la maggioranza degli italiani, i recenti episodi di antisemitismo sono casi isolati, che non sono indice di un reale problema di antisemitismo nel nostro Paese (61,7%). Al tempo stesso, il 60,6% ritiene che questi episodi siano la conseguenza di un diffuso linguaggio basato su odio e razzismo. Per meno della metà del campione (47,5%) gli atti di antisemitismo avvenuti anche in Italia sono il segnale di una pericolosa recrudescenza del fenomeno. Per il 37,2%, invece, sono bravate messe in atto per provocazione o per scherzo. I cittadini più giovani sono meno propensi a definire gli episodi antisemiti come casi isolati”. Superare l’indifferenza e contrastare il negazionismo in una società che preferirebbe dimenticare rappresenta una battaglia difficile, lenta, a tratti crudele. Le pagine della nostra storia sono state macchiate dal sangue degli innocenti. Se i negazionisti volessero strapparle, sarebbe dovere delle nuove generazioni ricordare, perché “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto, può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte e oscurate: anche le nostre”, come afferma Primo Levi in “Sommersi e salvati”.
Sara Giordano e Federica De Fusco, III sez. B
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