Teatro Ricciardi/Successo per la doppia proiezione
Ieri sera il Teatro Ricciardi di Capua ha sperimentato una formula risparmio, per consentire ai suoi frequentatori di assistere alla visione di due film al prezzo di 10 €. Il Direttore artistico F. Massarelli ha spiegato al folto pubblico presente per lo spettacolo delle 18:00 che il Ricciardi è una monosala, che ama però travestirsi da multisala per accontentare i gusti di tutti i suoi spettatori. Questa ambizione si coniuga con l’esigenza di mantenere sempre alta la qualità, attraverso la ricerca di film presentati ai Festival, ma proposti per per un breve periodo e quindi poco noti al grande pubblico. L’idea della doppia proiezione avrebbe anche come ambizione quella di far sentire lo spettatore proiettato proprio nell’atmosfera di un Festival, durante il quale i critici assistono a più film al giorno per poi discuterne.
“Il Teatro Ricciardi- ha dichiarato F. Massarelli- non vuole essere solo l’unico cinema aperto, l’unica alternativa al caos di un centro commerciale. Vuole essere un luogo di aggregazione e confronto dove lo spettatore deve essere parte attiva di un percorso di cultura cinematografica. Il Teatro Ricciardi vuole essere per tutti voi una seconda casa”
Il film proiettato alle 18:00 è stato diretto da P. Corsicaro, regista che torna al cinema dopo 10 anni, appartenente alla stagione dei registi degli anni ‘90 (come Incerti, Capuano, Martone). Influenzato inizialmente da Almodovar -era infatti sul set di Liberami- ha girato film dai toni grotteschi, per poi dedicarsi all’arte, realizzando documentari. I suoi film riflettano, infatti, il suo occhio artistico.
La trama di “Perfetta illusione” è semplice, ma il regista ha fatto notare come non sia tanto importante l’azione ,quanto il modo in cui quest’ultima è raccontata. Difatti, la storia di persone che mentono a sé stesse e agli altri diventa-come ha affermato Massarelli- un vero è proprio thriller dell’anima. Il regista mostra in modo molto convincente l’inferno che può nascere in senso ad una coppia e alla normalità della routine quotidiana, nella quale le parole servono a scambiarsi bugie, beceri interessi malcelati, ma anche sogni (come quelli del protagonista che aspira a diventare un grande artista). L’amore, presentato come selvaggio desiderio in alcune scene, diventa la trappola che non consente più di distinguere tra realtà e finzione. Tema quest’ultimo reso attraverso l’immagine di un uccellino, che crede di mangiare una mollica, che invece è un sasso, accampagnata da una voce fuori campo che esclama
“Tra la finzione e la realtà c’è un confine sottile che solo un giocatore d’azzardo sa individuare senza farsi male”
Alle 21, dopo un breve break durante il quale è intervenuto il Direttore Massarelli, è stato proprietari il film “ Il corsetto dell’ Imperatrice” di Marie Kreutzer, che decide di raccontare la ribellione dell’imperatrice Elisabetta d’Austria (alias la principessa Sissi), interpretata da Vicky Kripes. Il regista indugia sulla fase calante della bellezza di Sissi, che vive nella paura della sua fine, tant’è che ogni sua apparizione sembra il preludio di una celebrazione funerea. Sissy è infatti come sospesa nel clima decadente di palazzi saturi di valori in cui lei non crede. Lo spettatore ,quasi costretto a percorrere il suo personale abisso, avverte quasi le sue stesse ansie, i suoi dilemmi, scanditi dai valzer dei capricci di chi non vuole legarsi a niente e nessuno tant’è che afferma
”Le persone hanno sempre paura dell’effimero e tentano sempre di attaccarsi a qualcosa. Io non riesco ad attaccarmi a niente e anche questo mi sembra uno sforzo incredibile”
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