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L’antico acquedotto Augusteo della Campania

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L’Associazione Cocceivs ha esplorato un lungo tratto dell’Acquedotto Augusteo della Campania adiacente al Parco dello Sport

BAGNOLI | CITTÁ  METROPOLITANA DI NAPOLI – L’Associazione Cocceivs lo scorso 2 gennaio, grazie all’autorizzazione all’accesso da parte del Commissario Straordinario per la bonifica di Bagnoli e con la collaborazione operativa della società Invitalia, ha rinvenuto un tratto dell’antico acquedotto Augusteo della antica condotta idrica della Campania, prima sconosciuto alla scienza.

La condotta appartiene alla diramazione che, dalla Crypta Neapolitana, portava acqua potabile alla collina di Posillipo ed all’isola di Nisida, ed è in ottimo stato di conservazione. Lo sviluppo rilevato al momento è pari a 647 metri e questo valore lo qualifica come il più lungo segmento noto dell’Acquedotto Augusteo, presentando inoltre ben dodici spiragli di accesso.

La nuova scoperta è stata possibile grazie alla segnalazione di residenti locali che – da ragazzini, oltre 40 anni fa – percorrevano già il condotto e ne facevano il loro terreno di gioco.

La maggior parte del percorso è costituita da uno speco – canale scoperto, ndr – largo fra i 52 cm ed il 70 cm, con un rivestimento di intonaco idraulico alto 64 cm alla base dei piedritti, a sua volta ricoperto da uno spesso deposito di calcare.

Per lunghi tratti è possibile procedere eretti, ma in corrispondenza degli spiragli laterali vi sono accumuli recenti di terreno di provenienza esterna, che costringono spesso a strisciare o a procedere carponi. Il percorso è caratterizzato da numerose svolte e curve, dovute in parte agli errori nelle direzioni di scavo fra due squadre di scavo adiacenti, ed in parte alla necessità di evitare zone in cui la roccia incassante è interessata da bancate di materiale poco coerente di origine eruttiva.

Una parte degli spiragli di accesso è ostruita dai materiali alluvionali, mentre altri si aprono sulla parete tufacea e sono occultati dalla vegetazione del versante. Il percorso esterno per raggiungere l’ingresso è piuttosto impegnativo, richiedendo diverse arrampicate su terreno incoerente ed un abbigliamento protettivo nei confronti dei rovi.

La progressione all’interno dell’ipogeo varia da agevole a estrema, richiedendo così una notevole esperienza speleologica e la padronanza delle tecniche e delle attrezzature idonee.

Tutti i sopralluoghi sono stati svolti nel rispetto delle normative di legge per il lavoro in ambienti confinati, con l’impiego di analizzatore di gas multi-sensore certificato. Tuttavia, si osserva una sensibile circolazione d’aria, grazie alla relativa vicinanza alla superficie ed ai numerosi spiragli di accesso.

La struttura ipogea finora esplorata presenta già notevoli elementi di interesse scientifico, che approfondire in stretta collaborazione con i dipartimenti universitari competenti e con la Soprintendenza ABAP per il Comune di Napoli. Per la prima volta l’Associazione Cocceivs ha messo a disposizione un lungo tratto continuo di acquedotto antico in ottimo stato nel quale sarà possibile ricavare una misura accurata del dislivello esistente fra i livelli di scorrimento di due punti fra loro distanti. Ciò permetterà di calcolare con una certa precisione il flusso idrico di progetto e reale.

Dal punto di vista geologico, l’ipogeo permette di esaminare direttamente la struttura interna di un consistente tratto del costone tufaceo che sostiene Posillipo.

L’esame permetterà di ricavare importanti informazioni sulle sequenze eruttive che hanno formato il costone.

Analogamente, l’analisi dei depositi calcarei permette di ricavare informazioni sull’evoluzione del territorio e del clima nell’antichità, con importanti ricadute sulle tendenze evolutive del clima attuale.

L’analisi archeologica del manufatto si prospetta di estremo interesse, per determinarne le modalità di realizzazione, la presenza di strutture di controllo del flusso, di diramazioni, di afflussi e di deflussi.

In conclusione, si ritiene che vi siano ampie prospettive per la definizione di un piano di ricerche e di valorizzazione di questa importante scoperta, che aggiunge un significativo tassello alla conoscenza del popolamento antico dei Campi Flegrei.

Associazione Cocceivs, via della Grotta Vecchia 3, 80125, Napoli |  associazione.cocceius@gmail.com C.F. 95261550636 associazione.cocceius@gmail.com

Ringraziamenti. L’Associazione Cocceivs, nelle persone del Presidente dottor Graziano William Ferrari e della Vicepresidente dottoressa Raffaella Lamagna, intende esprimere profonda gratitudine nei confronti della Struttura Commissariale e della Società Invitalia per aver concesso l’opportunità di concretizzare la linea di ricerca presso le aree di pertinenza. Sono inoltre molto grati nei confronti del personale tecnico e di sorveglianza dell’area per la cortesia sempre dimostrata durante gli accessi nel compendio. Profonda gratitudine anche per la società Hans Brand di Milano, che ha fornito dispositivi di protezione necessari per affrontare le esplorazioni in ipogeo in piena sicurezza e nei termini definiti dalle normative vigenti sulla sicurezza sul lavoro in ambienti confinati.

Fai clic qui per vedere lo slideshow.

L’articolo L’antico acquedotto Augusteo della Campania proviene da Lo Speakers Corner.

(Fonte: Lo Speakers Corner – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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