Il nuovo numero in edicola e online
da domenica 22 gennaio
a cura di Angiola Codacci-Pisanelli
Scandali di oggi, personaggi di ieri: sulla copertina del nuovo numero del giornale c’è uno dei protagonisti della Commedia dell’Arte, con una bella tuta rosso Espresso, un lungo mantello grigio e la maschera d’ordinanza. “Paga Pantalone” è il titolo dell’inchiesta di Sergio Rizzo sulla malagestione dei patrimonio immobiliare pubblico. Una storia ignobile di palazzi svenduti a privati da enti statali che per continuare a usarli li hanno presi in affitto a caro prezzo. E che ora devono ricomprarli per cifre di mercato: così gli amici dei potenti ci guadagnano tre volte, mentre i contribuenti perdono miliardi.
Dopo la cattura di Matteo Messina Denaro si accendono le luci sulla scandalosa latitanza trentennale: Enrico Bellavia spiega come il boss abbia potuto vivere indisturbato in un ambiente che per interesse si sforzava di non vederlo, mentre Marco Bova indica i punti ancora oscuri nell’indagine che ha portato alla cattura. E Alessandro Mauro Rossi nel suo editoriale sottolinea come nella lunga latitanza di Matteo Messina Denaro, anche lo Stato abbia le sue colpe.
Per la pagina politica, Carlo Tecce ricostruisce l’iter della proposta di legge per aumentare il finanziamento pubblico dei partiti. E mentre Susanna Turco si fa spiegare da Gianni Cuperlo il senso della sua candidatura a segretario del Pd, Diego Roveta analizza la crisi dei salari, un tema “di sinistra” ignorato dai dem, e il sindaco di Firenze, Dario Nardella, spiega perché il partito potrà superare l’handicap delle correnti solo se tornerà a radicarsi nel territorio.
Da Bruxelles, la presidente del parlamento europeo Roberta Metsola spiega a Massimiliano Coccia perché il Qatargate è un attacco alla democrazia della Ue. Una nuova rubrica, “La bocca della verità”, racconta spigolature e segreti dei palazzi del potere: la firma Marco Ulpio Traiano, l’imperatore romano…
Pietro Mecarozzi analizza i numeri esorbitanti delle concessioni di armi a chi, in teoria, dovrebbe usarle solo al poligono di tiro. Matteo Novarini spiega perché in tutto il mondo si parla di settimana di quattro giorni. Luciano Canova calcola quanto ci costa, in termini di economia e di prospettive di sviluppo, la fuga all’estero dei giovani laureati. Non è una consolazione sapere quanto spenderanno i brasiliani per ripagare il golpe fallito: 20 milioni di euro, calcola Daniele Mastrogiacomo.
Gianfrancesco Turano fa il punto sui progetti di nuovi stadi, che languono a Milano mentre a Roma vedono il traguardo. E Antonia Matarrese racconta le strategie green dei nuovi tempi del calcio. La aziende intanto rincorrono le tecnologie per la transizione ecologica: in questo settore, scrive Gloria Riva, solo il 4 per cento dei brevetti è italiano. E Fabrizio Barca invita il governo a premiare chi lavora davvero per l’ambiente, e a lasciare a mani vuote i furbetti.
Per l’economia, Vittorio Malagutti rivela che la raffineria di Priolo sta passando dall’ingombrante proprietà russa a un colosso mondiale delle materie prime che però è legata a diversi oligarchi. E mentre Giorgio Chigi ricostruisce i cambi della guardia tra Vivendi e Telecom, Alberto Bruschini analizza la finanziaria, che affronta l’inflazione con armi spuntate.
Gli opinionisti de L’Espresso puntano i riflettori sui temi più vari. Carlo Cottarelli spiega perché la direttiva europea che obbligherebbe a rendere gli edifici più efficienti da un punto di vista energetico è nell’interesse del pianeta, della salute e anche delle bollette che paghiamo ogni mese. Francesca Barra racconta una storia di amicizia costruttiva tra la madre di una vittima e quella dell’omicida. E Maurizio Costanzo trova un esempio anti no-vax tra gli scimpanzé.
Diletta Bellotti spiega perché Greta Thunberg si è fatta arrestare in Germania, Nicola Graziano tesse le lodi della Costituzione e Virman Cusenza denuncia la pandemia burocratica: da febbraio 2020 sono stati emanati più di mille atti per stabilire le strategie contro il Covid. Il diario fotografico di Oliviero Toscani infine accosta la scia delle Frecce Tricolori e un tornante in mezzo alla neve, l’energia di un gruppo di giovani africani e l’espressione impenetrabile di Elon Musk.
E L’Espresso chiude con un’intervista di Giuseppe Fantasia a Giorgio Armani su eleganza, lusso e lentezza e una rassegna di omaggi al Piccolo Principe per gli ottant’anni dalla pubblicazione a cura di Sabina Minardi. Claudia Catalli intervista Corrado Guzzanti, Emanuele Coen dialoga con Margherita Buy e Paolo Genovese. E in vista del 27 gennaio, anniversario della liberazione di Auschwitz, Massimo Castoldi e Wlodek Goldkorn spiegano il valore del Giorno della Memoria.