Arrivederci Stradivialli
Alcuni giorni fa un cancro ci ha portato via, a 58 anni, uno dei più grandi sportivi che la storia del calcio italiano ed europeo abbia mai avuto: Gianluca Vialli. Il suo nome è familiare a tutti, calciofili e non. Vialli era dotato di un’umanità straordinaria che veniva fuori in qualsiasi occasione, non solo per la dignità e la forza con le quali ha affrontato la sua malattia. La sua bravura era talmente evidente che il giornalista sportivo Gianni Brera coniò per lui, viste le sue origini cremonesi, il soprannome di “Stradivialli”. Il suo sorriso è rimasto e rimarrà impresso nel cuore dei suoi familiari e di tutti noi.
Nato il 9 luglio 1964 a Cremona, ha incominciato la sua fortunata carriera calcistica da professionista nel 1981 nella squadra della sua città, la Cremonese. Disputò con i grigiorossi tre stagioni, dove vinse un campionato di serie C1 nel 1981 e dove contribuì a portare la squadra prima in serie B e poi, per la prima volta nella sua storia, in serie A. Nell’estate del 1984 venne acquistato dalla Sampdoria ed esordì in serie A il 16 settembre dello stesso anno in Sampdoria-Cremonese 1-0, partita decisa da un gol di Graeme Souness. Segnò il primo gol nella categoria il 16 dicembre sempre del 1984 in Sampdoria-Avellino 1-0, su assist di Roberto Mancini. Ed è proprio tra Vialli e Mancini che nasce una delle più solide amicizie umane e uno dei più forti connubi calcistici che trascinarono la Sampdoria a vincere trofei prima solo immaginati: 3 Coppe Italia – 1985, 1988 e 1989 -, una Supercoppa italiana nel 1991, una Coppa delle Coppe nel 1990 – dove peraltro lo stesso Vialli segnò la doppietta decisiva in finale in Sampdoria-Anderlecht 2-0 dopo i tempi supplementari – e soprattutto lo scudetto nel 1991.
Vialli dette un importantissimo contributo alla vittoria di quel campionato segnando 19 gol e diventando anche capocannoniere. Nell’estate del 1992 divenne un calciatore della Juventus, squadra con cui vinse altri prestigiosi trofei: uno scudetto nel 1995, una Coppa Italia nel 1995, una Supercoppa italiana nel 1995, una Coppa Uefa – l’attuale Europa League – nel 1993 e una Champions League nel 1996. Nell’estate del 1996 la sua carriera nei club assunse connotati internazionali in quanto, primo tra i calciatori famosi, si trasferì a giocare in Inghilterra tra le fila del Chelsea, dove finisce la sua carriera da calciatore nel 1999.
In questo triennio il calciatore cremonese arricchì la sua bacheca di trofei con una Coppa d’Inghilterra – l’attuale FA Cup – nel 1997, una Coppa di Lega inglese – l’attuale Carabao Cup – nel 1998, una Coppa delle Coppe nel 1998 e una Supercoppa europea nel 1998. Appesi gli scarpini al chiodo, intraprese la carriera di allenatore proprio nel Chelsea a partire dal 1998 e fino al 2000, rivestendo anche il ruolo di calciatore-allenatore. La sua nuova carriera gli fruttò subito una Coppa d’Inghilterra nel 2000, una Coppa di Lega inglese nel 1998, un Charity Shield – l’attuale Community Shield – nel 2000, una Coppa delle Coppe nel 1998 e una Supercoppa europea nel 1998. Dopo l’esperienza nei Blues, Vialli andò ad allenare il Watford allora di proprietà del famoso cantante Elton John e, nonostante un quattordicesimo posto ottenuto nella stagione 2001-2002 – la sua unica stagione alla guida degli Hornets – si fece amare dai dirigenti e dai tifosi di quella squadra per via del suo stile e del suo garbo. Giocò anche con la Nazionale italiana con la quale disputò 59 gare realizzando 16 reti. Ai gol con l’Italia si aggiungono le 123 segnature realizzate in serie A e le 21 marcature in Premier League.
Tra i titoli individuali conseguiti in carriera, oltre al titolo di miglior marcatore nella stagione dello scudetto sampdoriano, spiccano quelli di capocannoniere della Coppa Italia – 13 gol con la Sampdoria nel 1989 – capocannoniere della Coppa delle Coppe – 7 gol con la Sampdoria nel 1990 – e capocannoniere della Coppa di Lega inglese – 6 gol con il Chelsea nel 1999 -. Vialli fu anche il nono calciatore ad aver vinto le tre coppe europee per club – Champions League, Coppa Uefa e Coppa delle Coppe – dopo Danny Blind, Sergio Brio, Antonio Cabrini, Arnold Muhren, Gaetano Scirea, Stefano Tacconi, Marco Tardelli e Vitor Baia.
Ricordo un’immagine divenuta iconica per tutti noi: l’abbraccio tra Vialli e il Ct Roberto Mancini quando l’Italia vinse l’Europeo al mitico “Wembley Stadium” di Londra l’11 luglio 2021. Per il nostro campione si è trattato di una rivincita sul destino in quanto proprio a Wembley si era consumata la sua più grande delusione sportiva quando perse con la Sampdoria la finale di Coppa dei Campioni – l’attuale Champions League – Barcellona-Sampdoria 1-0 dopo i tempi supplementari il 20 maggio 1992.
Arrivederci Stradivialli.
(*) pubblicato su “Corriere Cesenate”
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