Partito Democratico: neo ‘Giano Bifronte’ sulla copertina del settimanale ‘L’Espresso’

Il nuovo numero è in edicola e online da domenica 8 gennaio (a cura di Angiola Codacci-Pisanelli)

Sulla copertina dell’Espresso di questa settimana c’è un Giano Bifronte, la statua a due facce che nella mitologia antica indicava due anime divise, che non potranno mai guardarsi negli occhi e mai comprendersi.

I due volti sono quelli del Pd, una sigla che sta per “Partiti Diversi”, come dice lo strillo di copertina: Elly Schlein guarda a sinistra, Stefano Bonaccini a destra.

E l’idea di partito che hanno in mente i due principali candidati alla segreteria è diversa come i loro volti. Lo dimostrano le interviste parallele di Susanna Turco e Carlo Tecce, che li mettono a confronto sui temi più divisivi, dai diritti civili al rapporto con il governo.

Mentre Simone Alliva racconta la crisi delle sezioni dem, dove si aspetta il nuovo segretario tra speranza e sconforto.

Anche se, chiunque esce vincitore, l’unico errore sarebbe una scissione, spiega Alessandro Mauro Rossi nel suo editoriale: quello sì che sarebbe un danno, non solo per la sinistra ma per tutto il Paese.

Dopo lo scandalo europei sui fondi del Qatar, Francesco Corbisiero fa il punto sui metodi delle lobby più potenti, mentre Ivo Romano indaga sugli sponsor imbarazzanti del calcio che lucrano sul confine tra scommesse legali e illegali. Eugenio Occorsio spiega perché non è così facile per il governo Meloni rinunciare ai fondi del Mes. Simone Baglivo intervista Hans Kluge, direttore dell’Oms per l’Europa, sulla sanità post-Covid.

Sul fronte dell’ambiente, parliamo del monitoraggio via satellite dell’inquinamento (di Patrizia Caraveo ed Emilio Cozzi) e delle conseguenze della decisione dell’Ue di puntare sul riuso della plastica e non più sul riciclo (di Gloria Riva): il modello è la filiera dell’alluminio, che però, spiega Antonia Matarrese, ha i suoi problemi.

Dall’estero, Uski Audino denuncia la pericolosa crisi dell’esercito tedesco, Marta Bellingreri fa il punto sui processi che a Berlino inchiodano i criminali siriani, Christian Elia racconta la guerra tra filorussi e filoucraini che si combatte sui muri di Belgrado a colpi di murales. E Massimiliano Salvo ricostruisce la strategia vincente della Finlandia contro le fake news. Si parla di sovranità condivisa nella Ue (Amélie Baasner), di furti d’identità sul web (di Alessandro Longo) e del summit mondiale che decide le sorti del turismo di massa (di Giampiero Moncada).

L’Espresso chiude con un’anteprima del nuovo spettacolo del Cirque du Soleil (di Francesca De Sanctis) e con un ritratto di don Mattia Ferrari, cappellano di una Ong che salva i migranti dispersi nel Mediterraneo (di Silvana Franchi).

Daniela Ceselli spiega perché “Close” è un film da non perdere, Giuseppe Fantasia accompagna il lettore tra le pagine de “I travestiti” di Lisetta Carmi, Angiola Codacci-Pisanelli parla di look e di interpretazione con la cantautrice emergente Isotta. E Nadia Terranova legge le vite parallele di Katherine Mansfield e Virginia Woolf: amiche, rivali, grandissime scrittrici.

Il nuovo numero è in edicola e online da domenica 8 gennaio a cura di Angiola Codacci-Pisanelli