Caravaggio e Maradona, due scugnizzi napoletani
Le varie vicende artistiche nel più ampio contesto della storia dell’Ordine di Malta per la comprensione dell’origine e degli sviluppi nonché delle finalità perseguite.
Napoli in ogni epoca ha sempre attratto artisti di ogni genere venuti nella città partenopea forse per curiosità e poi rimasti a lungo acquisendo rapidamente i caratteri tipici dei napoletani, si sono pertanto “napoletanizzati” recependo la cultura propria del popolo napoletano, diffondendo tali principi nei loro paesi di origine facendo ritorno a casa. Sono esempi di tale influenza due grandi maestri, che ognuno ha eccelso nel proprio campo: Caravaggio e, in tempi più recenti, Maradona. Il Pibe de oro riuscì a vincere due scudetti, a sovvertire gli equilibri del calcio italiano e a portare al successo un intero popolo che da allora non l’ha più dimenticato. Il legame tra Maradona e Napoli è così profondo che il Comune ha deciso di intitolargli lo Stadio San Paolo. «Caravaggio, di cui nell’immaginario collettivo spesso prevale la vicenda umana su quella artistica, è l’autore che testimonia nel modo più concreto la modernità dell’uomo e dell’artista nella sua epoca. Un pittore che con la sua arte rischiara il secolo: lo rischiara perché della “scienza della luce” egli divenne il più grande interprete; quella luce che permette ai corpi di essere essi stessi protagonisti del quadro», così si è espresso il Prof. Emmanuele Francesco Maria Emanuele. Maradona e Caravaggio due Maestri assoluti accomunati nella loro esistenza umana per la loro sregolatezza e per la loro grandezza. Sui rapporti di Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, è stato pubblicato un libro dalla Logart Press Editore di Lolita Guakil, una raffinata casa editrice specializzata in Libri d’Arte di vari argomenti, anche di Edizioni internazionali, e progetti di consulenza grafica editoriale. Il volume dal titolo “I Cavalieri di Malta e Caravaggio” la Storia, gli Artisti, i Committenti è a cura della Prof.ssa Stefania Macioce che ha insegnato presso il Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Udine. «Mancava un volume così ricco e completo di informazioni sull’Ordine di Malta e la sua gloriosa storia» dalla prefazione di Maurizio Calvesi. Il volume “I Cavalieri di Malta e Caravaggio” racconta la storia millenaria dei Cavalieri dell’Ordine di Malta attraverso il lungo cammino da Gerusalemme a Malta, fino a Roma. Secoli di costante impegno fanno da sfondo al prestigioso ruolo assunto dall’Ordine nelle committenze artistiche, talmente rilevante e suggestivo da modificare e orientare le aspirazioni dei più grandi artisti. Il volume è la ricostruzione, attenta e perfettamente documentata, della drammatica vicenda del Caravaggio a Malta, dove l’eccelso pittore lombardo, nella stagione della sua maturità, realizza dipinti grandiosi di stupefacente potenza artistica, aprendo uno dei capitoli più avvincenti di tutta la storia dell’arte europea. Intorno a questo nucleo poderoso si dipana l’intero volume, che restituisce al lettore moderno tutta l’autorevolezza e la rilevanza politica e culturale di un Ordine che ha iscritto il suo nome nella storia con una pregnanza decisiva per le vicende della cristianità, senza aver mai trascurato, al proprio interno, l’antica e severa disciplina. La curatrice dell’opera Stefania Macioce ha coordinato gli scritti degli autori: R.Vodret, K. Sciberras, E. Kieven, F. Cardini, G. Morello, L. Sebregondi, G. Aurigemma, A. Cavallaro, R. Varese ed altri. Nell’introduzione del Prof. Claudio Strinati si legge: «Nel libro si dà conto di tutto questo, inquadrando le varie vicende artistiche nel più ampio contesto della storia dell’Ordine, dei suoi uomini e degli storici e letterati che nel corso del tempo portarono contributi determinanti alla comprensione dell’origine e degli sviluppi nonché delle finalità perseguite». Il volume ricostruisce la presenza tempestosa del Caravaggio a Malta, con tutti i punti dubbi o controversi, dove realizzò la Decollazione del Battista, tra le più elette opere d’arte di tutti i tempi. Il Caravaggio nel suo soggiorno nell’isola di Malta ebbe stretti rapporti con il Gran Maestro Alof de Wignacourt, che rimane forse quello più importante di tutta la sua vita, dandogli l’occasione di entrare nel novero dei grandi pittori, forse ancor più della stessa attività romana. «Il volume restituisce al lettore moderno tutta l’ autorevolezza e la rilevanza politica e culturale dell’Ordine di Malta che ha iscritto il suo nome nella storia con una pregnanza decisiva per le vicende della cristianità rispetto all’universo islamico senza avere mai perso di mira la severa regolamentazione al proprio interno, con conseguenze che possono costituire un severo e circostanziato monito anche per la nostra contemporaneità», conclude Claudio Strinati. La prima sezione del volume, di 392 pagine con 320 immagini, riguarda le vicende storiche, l’evoluzione dell’Ordine dalla sua fondazione fino al XX secolo. La seconda sezione è dedicata ad alcune tra le più significative figure di artisti attivi per l’Ordine. La terza sezione è dedicata ad alcune delle devozioni più significative per la storia dell’Ordine, come la sacra icona della Madonna del Fileremo, conservata ora nel Montenegro. La quarta ed ultima sezione del libro è dedicata ai luoghi e alle residenze storiche dei cavalieri a Malta.
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