MANNAGGIA!!!… dopo il COVID mi è venuto il QATAR
Rabat dietro il caso Qatar. Tre italiani pagati dagli 007
LE MAZZETTE – Panzeri-Giorgi-Cozzolino. Tutto nasce dalle indagini su una cellula dei servizi marocchini in Belgio. Nelle carte Moretti e Benifei (Pd)
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Si tratta di Marie Arena, fedelissima di Panzeri, che l’ha alla guida della sottocommissione dei Diritti Umani. Ma pure di Alessandra Moretti, che ha già chiarito di non aver “mai partecipato a iniziative organizzate dalla ong di Panzeri”. Brando Benifei, invece, spiega di aver “discusso spesso” nella scorsa legislatura su temi relativi al Marocco, visto che era ed è membro dell’Intergruppo per i diritti del popolo Saharawi. “Nel nostro gruppo – dice al Fatto – c’erano posizioni molto diversificate, tutte legittime, la mia era certamente meno vicina alla visione marocchina essendo a favore della causa Saharawi”.
È indagando sugli 007 di Rabat che l’intelligence belga s’imbatte in Cozzolino, Panzeri e Giorgi: hanno tutti avuto rapporti con Atmoun e in alcuni casi pure coi vertici dei servizi marocchini. Gli uomini del “Vsse” hanno posto la loro attenzione su alcuni incontri a Bruxelles con l’ambasciatore marocchino in Polonia, che li avrebbe pure ricevuti a Varsavia. Ma non solo: gli 007 hanno pure indagato su viaggi che sarebbero stati compiuti da Cozzolino e Panzeri in Marocco, su biglietti aerei che sarebbero stati pagati addirittura dai servizi segreti di Rabat, su incontri tra gli italiani e politici maghrebini di primo livello. Chi indaga delinea un vero e proprio accordo siglato coi servizi marocchini per interferire in favore dello stato nordafricano all’interno dell’Europarlamento, in cambio di denaro.
Il Fatto ha chiesto a Cozzolino di chiarire i suoi rapporti col Marocco, ma mentre scriviamo non abbiamo ottenuto risposto.Poi, a un certo punto, in questa storia spunta il Qatar e l’operazione dei servizi belgi entra nel vivo: nel luglio scorso gli agenti entrano in casa di Panzeri. È una perquisizione top secret: gli 007 scoprono centinaia di migliaia di euro in contanti. Decidono a quel punto che il filone sulle mazzette del Qatar va parzialmente declassificato e la palla passa alla procura federale. Che procede agli interrogatori, agli arresti e alle perquisizioni. Ecco perché quando venerdì scorso gli uomini dell’Anticorruzione sono entrati in casa di Panzeri non erano per nulla sorpresi dai 700mila euro cash. Adesso gli investigatori guidati dal giudice istruttore Michel Claise vogliono capire a cosa servissero tutti questi contanti. Una delle ipotesi è che potesse esistere un vero e proprio “libro paga” composto da europarlamentari al servizio del Qatar. Ma pure del Marocco. Solo che il filone che conduce a Rabat è ancora in gran parte top secret. Una storia fatta di spie, di soffiate internazionali e accuse tutte da dimostrare. Che, però, potrebbe colpire al cuore i livelli più alti della politica Ue.
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)