Finanziaria, tutti contro Meloni: iniqua e classista
Finanziaria, tutti contro Meloni: iniqua e classista
ALTRE CRITICHE NELLE AUDIZIONI IN PARLAMENTO – Stroncata da Bankitalia. Penalizza i dipendenti, premia gli evasori e contro il Rdc aumenta i poveri
Altre bordate ieri sono arrivate dall’audizione del presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo. Con la riforma, l’anno prossimo l’Rdc sarà accorciato a “circa 846 mila individui, vale a dire poco più di un beneficiario su cinque: la loro incidenza è di oltre un terzo per i percettori fra 18 e 59 anni. La decurtazione della durata coinvolgerebbe in prevalenza i nuclei familiari di ridotte dimensioni (più della metà dei single), gli uomini e quasi la metà dei beneficiari fra 45 e 59 anni”, ha detto Blangiardo.
Quanto al Cnel, il presidente Tiziano Treu ha spiegato che “valuta criticamente l’estensione dei voucher, soprattutto in alcuni settori particolarmente fragili dove rischiano di sostituire occupazione più garantita e tutelata”. Treu ha espresso “riserve e preoccupazioni sul provvedimento riguardante il reddito di cittadinanza. Le parti riconoscono la necessità non di abolire ma di rivederlo in più punti, puntando sul rafforzamento e affinamento dei sistemi per ridurre al minimo il rischio di abusi”. Manca poi un’impostazione di contrasto all’evasione fiscale: “Il ricorso ripetuto allo strumento del condono e l’estensione del tetto al contante sembrano andare in direzione opposta”.
L’ultima punzecchiatura, seppur sfumata nei torni, ieri è arrivata dall’audizione dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, l’organismo indipendente che verifica le previsioni di finanza pubblica e il rispetto delle regole di bilancio. Per l’Upb, che pur conferma “una valutazione positiva sull’impegno, ribadito in manovra, a ridurre il rapporto tra debito pubblico e Pil”, “andranno valutati gli effetti su equità ed efficienza del sistema di tassazione, sul contrasto dell’evasione fiscale, sui costi legati all’invecchiamento della popolazione e sulla sostenibilità di medio-lungo termine delle finanze pubbliche”. Quanto alle “misure per fronteggiare il caro-energia, alle quali è riconducibile pressoché interamente il peggioramento del deficit tendenziale per il 2023, l’Upb ha già evidenziato il rischio di dover disporre interventi aggiuntivi, dal momento che quelli inseriti nella manovra avrebbero riguardato solo i primi mesi del 2023”. “Nella manovra sono presenti alcune misure le cui quantificazioni risultano piuttosto incerte sia sul versante delle coperture, con riferimento ad esempio alle stime del gettito derivante da definizione agevolata del contenzioso, sia dal lato degli impieghi, come nel caso della flat tax incrementale sugli autonomi. Le relazioni tecniche non quantificano inoltre gli effetti che le misure che incidono sui meccanismi di monitoraggio, accertamento e riscossione delle imposte potranno avere sul livello di compliance, e quindi sul livello delle entrate future” e “margini di dubbio riguardano anche gli effetti di gettito” della tassa sugli extraprofitti nell’energia, conclude Upb.
Dalle critiche nelle aule parlamentari alle proteste il passo è breve: i primi a scendere in piazza saranno il 16 dicembre i pensionati della Cgil.
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)