Il Libro, Sono Francesco
L’abbraccio con il Papa: Edith Bruck racconta a Roberto Ippolito il suo libro “Sono Francesco”
ROMA – Nella Libreria Nuova Europa I Granai in via Mario Rigamonti martedì 22 novembre alle ore 18.30 si terà il primo, esclusivo incontro per il libro di Edith Bruck Sono Francesco, pubblicato con La nave di Teseo.
Il dibattito, moderato da Roberto Ippolito, vedrà la partecipazione Noemi Di Segni e Francesca Romana de’ Angelis. La prima è la presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane che firma la postfazione al libro. La seconda è la giornalista del quotidiano vaticano L’Osservatore Romano, autrice dell’intervista a Edith Bruck che aveva colpito il Pontefice per la … forza calma e luminosa di questa donna, come ricordato da lui stesso nella prefazione.
Al Papa quell’intervista aveva fatto venire il desiderio di conoscere Edith Bruck poi ringraziata di persona per essere “una memoria vivente”: deportata poco più che bambina nei campi di concentramento ad Auschwitz, Dachau e Bergen-Belsen, oggi novantunenne, è una testimone inesauribile dei tempi più neri della persecuzione razziale con un’attenzione speciale per gli studenti.
L’abbraccio con il Pontefice – ma sarebbe più esatto dire gli abbracci – non coinvolge solo due persone. Per Edith è il punto di inizio di un profondo esame della propria identità su cui pesa il … mare di amarezza ereditata dalla nascita. Tutto è cambiato da quando Francesco … si è presentato alla mia porta riempendola di bianco e spalancando le braccia come fossi una figlia persa e ritrovata.
Dalla storica visita a casa della scrittrice all’affettuoso legame creatosi, le riflessioni sul dialogo tra cattolici ed ebrei, gli orrori del XX secolo, la follia della guerra. Le voci di Noemi Di Segni e Francesca Romana de’ Angelis daranno il contributo a questo tema con la loro sensibilità e le loro convinzioni.
La Storiaè nata dall’imprevedibile sorpresa: il Papa a casa della scrittrice Edith Bruck. Dalla visita è nato un rapporto di grande affetto e si è sviluppato un toccante dialogo che lei ripercorre con il libro Sono Francesco
Il racconto si snoda “attraversando” il caloroso legame creatosi dal primo incontro, dalla visita restituita nella residenza di Santa Marta alla telefonata aperta da un semplice “Sono Francesco”, da cui il titolo del libro.
Il Papa compì un gesto potente: appena messo piede in casa di Edith Bruck chiese … perdono a lei e al popolo ebraico, martire, vittima della Shoah. E ora appare quasi paradossale il “senso di colpa” di Edith Bruck, turbata ripetutamente dal fatto che le … piaccia tanto Papa Francesco: ebrea, può voler bene “per il massimo rappresentante di coloro che da millenni ci hanno perseguitati?.
Da Edith il Papa si è fatto dare una sua poesia prima ancora della pubblicazione. Ha letto i versi dell’ungherese Miklós Radnóti tradotto da lei, che si propone di fargli avere anche quelli di Nelo Risi, l’amato marito morto sette anni fa.
Come nel libro, nella presentazione non si potrà non parlare della follia della guerra. Quella di ieri e quella in Ucraina di oggi. Scrive Edith: Questo nostro universo di credenti non ha fatto e non fa che massacrarsi a vicenda. Ma nel testo ci sono anche le parole inviate una volta al Papa: A volte anche nel buio più profondo si fa strada la luce. Io lo so e perciò vivo e spero.
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