La Mostra Personale “La voce della luna” del Maestro Nicola Migliozzi visitata dal Ministro della Cultura Prof. Gennaro Sangiuliano
Il Ministro della Cultura, Professore Gennaro Sangiuliano, sabato 29 ottobre 2022 ha fatto visita al Museo Archeologico Nazionale di Napoli – MANN – e in tale visita ha molto apprezzato i lavori della Mostra Personale “La voce della luna” dell’artista Nicola Migliozzi, che è visitabile fino al 23 dicembre 2022. Il Ministro Sangiuliano si è complimentato vivamente con il Maestro Migliozzi per l’ottima “fattura” dei lavori esposti, sia per la scelta della tematica che per la particolare tecnica artistica-realizzativa usata, e l’Autore, con compiacimento, ha illustrato al titolare del Dicastero della Cultura, il suo “credo” artistico che attualmente si manifesta prevalentemente nella pittura su pietra lavica.
I lavori esposti nella Sala delle Epigrafi sono stati riportati dall’Autore, con il contributo del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, in un catalogo della collana Le Muse dal titolo della Mostra Personale “La voce della luna”, che è impreziosito dall’introduzione del Direttore del Museo ospitante la “Mostra Personale”, Paolo Giulierini, e dalla nota critica dell’accademico e storico dell’arte Claudio Strinati.
Il professore Giulierini nella presentazione scrive che “C’è il Mediterraneo nell’arte del Migliozzi: le pietre laviche rimandano agli spaventosi vulcani che spesso hanno divorato intere città, come Akrotiri o Pompei, mentre i personaggi rappresentati ci parlano di forme sinuose di Dee Madri ma anche di creature mitologiche inquietanti, come il Minotauro. E, quali ambasciatori di sogni e auspici, gli uccelli, arcani veicolatori della volontà divina, sono spesso solitari protagonisti. (…) C’è un ambito geografico, ma anche un crogiolo di rimandi e di culture che si incontrano e si rifondono nelle pitture. (…) Osservare queste opere nella sezione epigrafica del MANN equivale, oggi, a compiere un cammino temporale, in una doppia direzione: dal presente al passato e viceversa, recuperando frammenti di civiltà perdute. E, attraverso l’espressione di passioni e sentimenti prorompenti, l’arte del Maestro obbliga tutti noi ad una nuova introspezione interiore, che porta ad una precisa sovrapposizione delle paure e delle speranze di chi ci ha preceduto con quelle di noi stessi. Alla fine la geografia, i popoli, le leggende e i sentimenti che ribollono da millenni in quelle coste e quelle isole che si affacciano al Mare Nostrum, riprendono vita e trovano una nobile sublimazione in un linguaggio figurativo accattivante e, in qualche modo, nuovamente classico”.
Non meno significativa è la nota critica del Professore Strinati “La lunga e sempre più approfondita ricerca condotta dal Maestro Migliozzi sulla pietra lavica lo ha portato nel tempo a inventare e perfezionare uno stile che appare a chi guarda come spontaneo e diretto ma che in effetti è il prodotto di un lavorio incessante di sintesi e di scrematura tale da apparire, però, come frutto dell’immediatezza. (…) Dal formidabile supporto della pietra lavica appaiono immagini leggere che sembrano librarsi nell’aria come scaturendo da filamenti sottili di materia. Una materia pittorica densa ma delicata che si compone e si scompone impercettibilmente. (…) Vediamo figure e storie della mitologia, greca e soprattutto, ma possiamo vedere anche maschere e personaggi fiabeschi sedimentati nell’immaginario di ciascuno di noi. (…) Il linguaggio figurativo di Migliozzi è di difficile accesso. (…) Quelle opere di Migliozzi non vengono veramente dal passato ma sono invece un aereo volo di una fantasia che è il vero eterno Presente, nutrito di inquietudine e tenerezza, mistero e condivisione. Davanti a noi sfila un flusso di frammenti di un discorso pittorico che ripropone l’eterna inscindibile dialettica di ragione e sentimento”.
I lavori esposti, ben trentasette, rappresentano un periodo di ben sedici anni di intensa e ricercata attività artistica: 2006 – 2022, durante il quale il maestro Migliozzi, nativo di Calvi Risorta (CE), dove tutt’oggi vive e opera nel suo studio d’arte, ha perfezionato sempre più il suo stile artistico e la sua arte pittorica. Dal 2002 sperimenta la tecnica della pittura su pietra lavica, trovando interessanti variazioni nella ceramica in generale e Raku. L’attuale periodo lo vede concentrato anche su lavori realizzati con la tecnica della “pittura pompeiana”.
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