Per la prima volta a Roma l’anatomia della leggerezza di Giovanni Pinosio
Per la Roma Art Week 2022, arriva per la prima volta nella Capitale, alla Galleria Sinopia, l’anatomia della leggerezza di Giovanni Pinosio, con la mostra ‘No-Body is Empty’, a cura di Raffaella Lupi. Le opere del giovane artista veneto verranno esposte dal 25 ottobre al 5 novembre nello storico luogo d’incontro di Via dei Banchi Nuovi – spazio di dialogo multidisciplinare nel cuore di Roma. Nate dalla materia semplice del fil di ferro, le installazioni diventano oggetto d’arte, corpo trasparente, vuoto e libero da sovrastrutture, non-sculture eteree.
Per l’occasione le opere di Pinosio saranno in dialogo con i lavori di Roberta Meldini, scultrice e disegnatrice, protagonista del panorama artistico della seconda metà del Novecento.
Per tutta la settimana della Rome Art Week, dal 25 al 29 ottobre, Giovanni Pinosio sarà presente in Galleria, impegnato in una residenza d’artista per la realizzazione di una nuova scultura in filo di metallo che sarà inaugurata sabato 29 ottobre alle ore 18.00.
Nuova leva dell’arte contemporanea veneta, Pinosio si interroga sul reale peso della nostra interiorità e sul linguaggio del vuoto. ‘No-Body is Empty’ è, infatti, un impianto installativo originale in cui una semplice bilancia pesa la matassa di ferro che lo scultore utilizza per ricamare la propria idea di interiorità, attraverso dei corpi dove materia e spazio diventano compresenti, dialogando tra di loro.
Il progetto prende vita da un’esperienza vocale e corporea dell’artista: liberare la voce per sperimentare la leggerezza del corpo. La voce perde i propri punti di ancoraggio e superate le tensioni che possono bloccarla, si libera. La sensazione di cadere e la perdita della forza di gravità generano in Pinosio un senso di disorientamento, a cui fa seguito un quesito che diventa per lui fondamentale: “sono vuoto o semplicemente leggero?”. Ora che il suo corpo ha perso parte del proprio peso, l’artista si chiede se anche la leggerezza che sta provando possa essere misurata e, anche nel caso in cui tale unità di misura davvero esistesse, la sensazione di vuoto fisico può condurlo anche alla scoperta di un vuoto metafisico ed interiore? Da qui, la bilancia: strumento che rimanda al peso ed ancoraggio terreno, può anche stimolare ognuno di noi a chiedersi: mi devo alleggerire? A tale domanda le sculture di Pinosio rispondono con una delicata provocazione: nessuno è vuoto, ma ognuno di noi, con il proprio corpo vuoto, può sperimentare il vuoto. Nobody is empty but…. no…. body is empty.
Accanto alle opere di Giovanni Pinosio vibrerà la presenza silenziosa e potente delle opere di Roberta Meldini, scultrice e disegnatrice protagonista del panorama artistico della seconda metà del Novecento. Una presenza silenziosa che sottolinea l’elogio alla vita, con le sue figure femminili, fluide, energiche, vibranti di una spiritualità e carnalità senza tempo. Accompagnano la mostra le sculture di Massimo Luccioli e Giuseppe Pirozzi.
Non solo mostra alla Galleria Sinopia: ad accompagnare ‘No-Body is Empty’, in anteprima assoluta, verrà proiettato un cortometraggio nato dalla collaborazione dell’artista con Raffaella Lupi. Lo scrittore Riccardo Benedini, ispirandosi all’indagine dell’artista sul concetto di leggerezza, ha infatti pubblicato un breve racconto intitolato “Il Forte Leggero” e lo ha successivamente trasformato in un cortometraggio emozionale. Pinosio diventa così il protagonista di una narrazione condotta dalle sue stesse opere che, come delle vibranti casse di risonanza, conducono il pubblico alla scoperta delle proprie fragilità, per trasformarle in forza creativa e rivoluzionaria.
“Abbiamo scelto di ospitare il lavoro di Giovanni Pinosio con il racconto di Riccardo Benedini per l’approccio contemporaneo e innovativo allo Storytelling dell’Arte. La materia è pensiero” dichiara Raffaella Lupi “non è casuale e si tramuta in racconto e pensiero del contemporaneo, come la nostra identità. Quella di Giovanni Pinosio è dunque una bellezza inattesa in cui la materia, attraverso la creatività dell’uomo, diviene opera d’arte”.
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