Ricattata senza ricattatore.
C’è solo una cosa più divertente della rissa a destra: il lavorio dei giornaloni per minimizzare la replica lancinante di Meloni a B.. In base alla proprietà transitiva, se lei dice a lui “Non sono ricattabile”, significa che lui ricatta lei. Ma, pur di non trattarlo da manigoldo, smentendo 29 anni di scemenze sul liberale centrista moderato europeista argine antipopulista e garante antisovranista, i finti tonti parlano d’altro: di quanto gode Putin per tal Fontana (che non sa neanche chi sia) alla Camera, del duo Fontana-La Russa che “radicalizza il Pd e alimenta ulteriormente l’estremismo M5S” (Franco testuale sul Corriere) e del “centro sparito” (Sorgi sulla Stampa). Non sappiamo quali armi di ricatto stia sfoderando B., oltre ai mega-pizzini e all’astensione di FI su La Russa. Ma sappiamo che ha sempre ricattato chiunque si mettesse di traverso sulla via degli affaracci suoi.
Nel dicembre ’94 Bossi sfiducia il governo B.-1. E si ritrova addosso quelli che Montanelli (che li ha assaggiati l’anno prima) chiama “i manganelli catodici” a reti Fininvest e Rai unificate: insulti e minacce, mentre B. sforna sondaggi taroccati che danno la Lega “sotto il 5%”, “sotto il 3”, “all’1,8”, “all’1”, “sotto l’1” e recluta i suoi parlamentari per una “vera Lega” a guida Maroni.
Ma c’è chi se l’è vista più brutta. Gianfranco Mascia fonda il Boicotta il Biscione e viene pestato e violentato da una squadraccia mai identificata. Edoardo Pizzotti, dirigente Publitalia, viene licenziato dopo aver rifiutato di coprire le attività illegali per nascondere le false fatture di Dell’Utri&C. e riceve telefonate minatorie e mute da Publitalia; poi è chiamato a testimoniare al processo Dell’Utri e due figuri l’avvicinano per strada: “Guarda che ti facciamo scoppiare la testa”
Contro Di Pietro, B. taglia e cuce una registrazione segreta dell’amico D’Adamo. Stefania Ariosto parla coi pm e riceve una testa di coniglio mozzata per Natale. Chiara Beria di Argentine pubblica sull’Espresso le foto di Ariosto con Previti, Squillante e B. e la sua casa in Versilia salta in aria. L’ex deputato Pri Vincenzo Garraffa dice un no di troppo a Dell’Utri e riceve la visita del boss Vincenzo Virga.
Il giudice Raimondo Mesiano condanna Fininvest a risarcire De Benedetti per lo scippo Mondadori e Canale 5 lo lincia per i calzini turchesi. Dino Boffo critica su Avvenire le “cene eleganti” e il Giornale gli tira fuori una vecchia condanna per molestie e un falso dossier sulla sua omosessualità.
Follini si dissocia da B. e quello lo minaccia: “Mi hai rotto il ca**o”, “Se continui così, vedrai come ti tratteranno le mie tv”. Si sfila pure Fini e, oplà, ecco la casa di Montecarlo comprata dal cognato. Ora tocca a Meloni. Ma i veri problemi sono gli estremisti 5 Stelle e la terribile scomparsa del centro.