Napoli Castel dell’Ovo
Strutture imponenti raccontano storie di guerre e di pace. Baluardi strategici, costruiti per dominare vasti territori, per difendersi da attacchi di conquistatori, ma anche utilizzati come residenze dei signori proprietari. La struttura architettonica era concepita con una robusta cinta muraria, con torri, bastioni, fossati pieni d’acqua, ponti mobili per l’accesso, case patrizie, chiese, sotterranei adibiti a prigioni, cunicoli per accedere all’esterno. Oltre al signore, il castello era abitato da una moltitudine di persone che con le loro prestazioni ne garantivano l’efficienza. Infatti, oltre agli uomini in armi, vi erano contadini, artigiani, garzoni che si occupavano dei magazzini, delle stalle, dei pozzi e cisterne, di tutto quanto era necessario per alimentarsi ed essere autosufficienti. In tutti i casi, le fortezze costituivano un centro di potere, dove i subalterni erano soggetti all’autorità del signorotto del tempo.
I luoghi privilegiati per la costruzione di queste imponenti architetture erano costituiti da paludi, alture, aree marine, potenzialmente inaccessibili a eventuali assalitori e, quindi, facilmente difendibili.
I castelli sul mare, in particolare, ancora oggi costituiscono un esempio di fortificazione che eccelle per bellezza e funzionalità.
Il Castel dell’Ovo è tra questi e costituisce un bene artistico ‒ architettonico di notevole valore.
Miti e leggende ancora oggi raccontano la sua storia che affonda le radici nel mondo romano del I secolo a.C., anche se alcuni storici fanno risalire al periodo Magno ‒ Greco (400 a.C. circa) la sua iniziale costruzione.
Innalzato nel golfo partenopeo, sull’isolotto di Megaride, si erge, con la sua imponenza, a testimone della storia di Napoli.
Narra la leggenda che all’interno dei suoi sotterranei vi fosse custodito un uovo nascosto dal sommo Virgilio, la cui perpetua integrità assicurava il benevolo destino della città. La struttura architettonica risente delle vicende storico ‒ politiche di quei tempi e, anche per questo, è considerata una sorta di sentinella sul mondo antico.
È stata residenza del romano Lucio Licinio Lucullo, che vi fece costruire una sontuosa villa, e dell’imperatore Romolo Augusto. Soggetta a varie dominazioni fu, poi, parzialmente abbattuta poiché considerata indifendibile dagli attacchi dal mare e da terra.
Ruggiero il Normanno, nel 1139, conquistato il Ducato di Napoli, fece modificare l’esistente e iniziò la costruzione del Castello. La favorevole posizione strategica facilitava l’avvistamento di navi nemiche, per cui, nel 1154, fu costruita la “Torre Normandia”, per volere di Guglielo il Malo.
Personaggi illustri furono tenuti prigionieri in questo luogo, come Corradino di Svevia, successivamente decapitato a piazza Mercato e, poi, a seguire, fino al 1800, Carlo Poerio, Luigi Settembrini e Francesco De Sanctis.
Nel 1700, Carlo Borbone, per favorire l’artigianato locale, volle creare al suo interno una fabbrica di specchi e cristalli, mentre, all’epoca della Seconda guerra mondiale, fu adibito a fortezza militare e ospitò un reparto libico.
L’interno è costituito da suggestive sale, tra le quali la cosiddetta “Sirena”, scavata interamente nel tufo, e da tutti i servizi a supporto dei residenti, concepiti nel tempo.
Ora ospita eventi che spaziano dalle mostre d’arte ai concerti ed è uno delle attrazioni più visitate dell’area napoletana, fruibile, a titolo gratuito, tutti i giorni:
-dalle ore 09,00 alle 19,00, nel periodo estivo;
-dalle ore 09,00 alle 18,00, nel periodo invernale.
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