“Filetti di alici in olio di oliva” per presenza di istamina ritirati dagli scaffali
Il Ministero della Salute ha annunciato sul portale del dicastero dedicato agli Avvisi di sicurezza e ai Richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori, l’immediato richiamo dagli scaffali dei negozi dei “Filetti di alici in olio di oliva” a marchio SIPA, per un possibile rischio chimico per i consumatori. Nel dettaglio, Il richiamo e il ritiro dei filetti di alici riguarda il lotto PA137 con scadenza 17/11/2023. Si tratta di conserva di pesce fermentato in barattoli di vetro da 140 grammi ciascuno. L’articolo è prodotto dalla ditta “Poseidon” shpk nel proprio stabilimento di Via Shengjin (Albania) ma commercializzato da Zarotti S.p.A. via Nuova di Coloreto n. 15 a Parma. Come spiega la notifica del Ministero della Salute, il richiamo è stato disposto perché a seguito di controlli è emersa la presenza di Istamina oltre i limiti massimi consentiti dalla legge e cioè dal regolamento CE 2073/2005. Pertanto si invita chiunque avesse acquistato questi prodotti a non consumarlo e a consegnarlo al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale. Ricordiamo che l’istamina è un composto azotato che rientra nel gruppo delle “ammine biogene”. Il nostro corpo è in grado di produrla per contrastare le infiammazioni, ed è particolarmente abbondante in caso di allergie (tanto da farci assumere i cosiddetti anti-istaminici). La presenza negli alimenti può essere dovuta alla trasformazione dell’amminoacido istidina, presente nella muscolatura dei pesci, in istamina oppure è dovuta all’azione di alcuni enzimi presenti in batteri patogeni Gram negativi (generi: Morganella, Klebsiella, Proteus , Hafnia, Enterobacter, Citrobacter, Vibrio, Photobacterium), che hanno contaminato le carni del pesce dopo la morte. L’istamina è stabile alle alte temperature e non subisce variazioni in seguito alla cottura e all’inscatolamento del pesce: per una completa inattivazione è necessario un trattamento di 90 minuti a 116°C. Principali sintomi dell’intossicazione: Prurito, arrossamento del viso e del collo, orticaria, nausea, vomito, diarrea, cefalea, vertigini. Questi sintomi possono variare in dipendenza della quantità di tossina introdotta e dalla sensibilità individuale. Il periodo d’incubazione è breve: da pochi minuti ad alcune ore. Nei casi più gravi si può arrivare allo shock istaminico con ipotensione fino al collasso cardio-circolatorio. Terapia da seguire per combattere l’intossicazione. La terapia prevede l’impiego di anti-istaminici e glucocorticoidi. Nei casi più gravi viene somministrata adrenalina. I pesci più a rischio di istamina sono: tonno, sgombro, sardina, aringa, spratto, alaccia, cheppia, acciuga e lampuga.
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