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da domenica 4 settembre
Esclusi. Italiani senza cittadinanza, studenti e lavoratori fuorisede sono i sei milioni di potenziali elettori che, per ragioni diverse, si ritrovano impossibilitati a esercitare il loro diritto. Ne parla Gabriele Bartoloni nell’articolo di copertina. Perché, come scrive il direttore Lirio Abbate nell’editoriale: «Tempi stretti, costi di viaggio e lunghe distanze rendono complicato il ritorno verso il seggio di appartenenza. Per l’Istat la platea dei fuorisede è di circa cinque milioni di elettori. A questi si aggiunge un altro milione di italiani senza cittadinanza».
Enrico Letta si confessa con Carlo Tecce: nessun rancore nei confronti di Renzi e Calenda, e assicura che il Pd può ribaltare le previsioni di sconfitta, mentre Giuseppe Conte, intervistato da Antonio Fraschilla, rivendica i risultati dell’alleanza giallorossa e attribuisce al leader del Pd la responsabilità della rottura. Ma resta un fantasma al Viminale: che ruolo avrà Matteo Salvini nel probabile governo Meloni? Ne scrive Susanna Turco.
Loredana Lipperini spiega il programma del Movimento 5 Stelle: molte le buone intenzioni, però c’è poca chiarezza su come attuarle. L’ossessione per il contante della destra, invece, ce la spiega Vittorio Malagutti: se vince le elezioni promette di innalzare il limite di uso del cash, facendo un favore a chi paga in nero. Come fa da anni.
Gloria Riva racconta le difficoltà per i più piccoli di accedere agli asili nido. La pioggia di miliardi del Pnrr migliora la condizione del Sud ma non riduce in modo sostanziale le disuguaglianze, non solo fra regioni, ma anche all’interno dello stesso territorio. «In Italia la cura dei figli ricade completamente sulle spalle delle famiglie, all’estero funziona diversamente», sottolinea l’economista Ocse Andrea Garnero.
Mentre Simone Alliva, Antonio Fraschilla e Chiara Sgreccia fanno un punto sulla transizione energetica in Italia che va avanti male, Sabina Minardi a colloquio con Sally Hayden descrive i costi umani della siccità in Somalia. E Manuela Cavalieri e Donatella Mulvoni parlano della sterzata verde del presidente statunitense Joe Biden.
Le notti sono sempre meno magiche per la movida in Italia. Massimliano Salvo racconta le strette sugli orari, alcol e musica nell’estate post-lockdown. Mentre le città cercano nuove formule per riorganizzarsi e i locali si impegnano per rivitalizzare il centro. «L’Italia è un paese di cani. Circa uno ogni quattro residenti», scrive Roberto Orlando e fa un quadro della situazione nel Paese, mentre Angiola Codacci-Pisanelli spiega che succede ai levrieri nel nordest.
Jan-Dominiue Giuliani, fondatore e presidente della fondazione Robert Schuman, fa un punto sull’Europa di oggi: la pandemia e la guerra dimostrano la necessità per gli europei di decidere in base ai propri interessi. Che non sempre coincidono con quelli degli alleati. Dall’Ucraina Pietro Guastamacchia racconta la situazione sul fronte di Slovyansk: «Finché qui ci saremo noi il Donbass non sarà mai russo», dice il comandante del battaglione Dnipro-1. Arrivata alla 23 e 24esima settimana, prosegue la graphic novel Diari di Guerra, raccolti e illustrati da Nora Krug: come scrive Sabina Minardi, la giornalista K. fa i conti con quanto fisicamente la guerra l’abbia cambiata. L’artista D. incarna il dissenso russo e si interroga sulla sua generazione. Sara Lucaroni racconta il contrabbando legalizzato della fantomatica sostanza nucleare dagli arsenali ex Urss: la megatruffa del mercurio rosso.
Apre la sezione delle idee, “Riparare l’universo”: un colloquio tra Wlodek Goldkorn e la scrittrice israeliana Zeryya Shalev che evidenzia il potere curativo della narrativa. Per superare lutti e conflitti, coltivare la memoria e liberare desideri e passioni. «L’editoria È una babele», Sandra Petrignani parla con lo scrittore Marcello Fois. Mentre Margherita Marvasi anticipa il suo libro “La Donna Drago” in uscita il 7 settembre. E Andrea Porcheddu racconta Nassim Soleimanpour, drammaturgo coraggioso e ironico, che ha lasciato l’Iran per sfuggire alla censura.
Nei giorni del Festival del cinema di Venezia verrà consegnato il premio L’Espresso al regista Paolo Sorrentino. Ne scrive Emanuele Coen mentre Claudia Catalli a colloquio con John Landis, il registra dei Blues Brothers, descrive un mondo fuori controllo. Chiudono il settimanale tre storie: Sangue sulle Olimpiadi di Monaco del 1972 in cui Gigi Riva racconta che i terroristi palestinesi di Settembre Nero sequestrarono e uccisero gli atleti israeliani. Manuela Cavalieri e Donatella Mulvoni descrivono gli schiavi d’America: mentre i penitenziari si auto-sostengono e macinano profitti i detenuti vengono sfruttati. E il racconto di Alfio Bernabei che ricorda quando alla vigilia della marcia su Roma i marittimi inglesi boicottarono la nave fascista contro i raid degli squadristi.