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AttualitàCaserta e Sannio

Un click di scienza/ La Cronistoria dei virus (Vaiolo)

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Per il numero di agosto della rubrica “un click di scienza” il dott. Giancarlo Serlenga ci parla nuovamente del vaiolo, fornendoci qualche dettaglio in più sulle varie forme attraverso cui questo virus può manifestarsi.

“Il vaccino si è presentato al mondo grazie al padre dell’immunizzazione Edward Jenner che alla fine del ‘700 si prodigò per trovare la cura per il vaiolo, un virus appartenente al genere Orthopoxvirus della famiglia Poxviridae, tra il  più grande (200 nm) che si conosca, il cui genoma è in grado di codificare circa 200 proteine differenti. Solo in Europa tale virus ha ucciso circa 400.000 persone.

Il vaiolo bovino o Cowpox era un tipo di malattia infettiva, variante del vaiolo, che si trasmetteva per via aerea (aerobica)  e aveva come conseguenza un rush cutaneo con pustole e febbre alta, attaccava poi il sistema respiratorio e nervoso fino a determinare  la morte in poche settimane del paziente

Differenza tra vaiolo umano sx e vaiolo vaccino dx dopo il dodicesimo giorno e il tredicesimo giorno dalla comparsa della malattia.” (microbiologiaitalia.it)

La scoperta di tale virus  avvenne grazie al prelievo del materiale purulento (pus) da una pustola di una donna ammalata  ad un altro paziente (James Philips) che si ammalò, ma come previsto da Jenner, l’organismo del ragazzo sviluppò gli anticorpi per contrastare la variante umana.

Un agglomerato di virus del vaiolo foto: 1975, Courtesy Everett Collection/Contrasto”

In Italia il vaccino di Jenner venne impiegato nel 1799 dal Dr. Luigi Sacco, che lo sperimentò su se stesso e su 5 cavie, iniettandosi pus di cowpox per poi dopo pochi giorni, utilizzare innesti di vaiolo per provare l’immunizzazione.

In pochi anni il Regno d’Italia e il Regno delle due Sicilie vennero immunizzati  e il vaccino fu reso obbligatorio dai nati a partire dal 1888 fino al 1981 quando O.M.S dichiarò debellato il virus nel maggio del 1979.

I sintomi, che compaiono dopo 10-15 giorni di incubazione, riguardano la comparsa di rash cutaneo, particolarmente frequente ad inguine, ascelle e fianchi.

In seguito si riscontrano un aumento di volume della milza e del fegato, che ha come conseguenza sonnolenza e allucinazioni.

Successivamente dopo 3-4 giorni dalla diminuzione della febbre, compaiono delle macchie rosse al volto ed al cavo orale, che si diffondono poi agli arti e al tronco e si trasformano in vescicole che coinvolgono anche le mucose (orale, esofagea, rettale,vaginale) la cui rottura rappresenta un’importante sorgente di diffusione del virus.

Di conseguenza le lesioni cutanee si trasformano in pustole e con la ricomparsa della febbre e con i segni di compromissione generale questo può portare al decesso.  

Esistono varie forma di vaiolo:

Classica: Le lesioni si “evolvono” in varie parti del corpo ( viso, petto) con aumento della temperatura corporea fino alla completa cicatrizzazione delle pustole.

Sine eruptione: Si presenta con febbre ma senza rash cutaneo, generalmente sui soggetti già immunizzati.

Piatta: Non si rilevano sul corpo le pustole riscontrabile durante l’età pediatrica ed è fatale.

Emorragica: O fulminante e coinvolge le donne in gravidanza e le lesioni cutanee sono emorragiche ed il coinvolgimento clinico è sistemico.

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