Marocco. Turista francese 44enne aggredita e dilaniata da un branco di cani randagi
La gestione dei rischi associati ai cani e gatti randagi è stata a lungo un argomento di attualità in Marocco.
Una turista francese (44) che era in gita a El Argoub, nella provincia marocchina di Oued Ed-Dahab, è morta martedì dopo essere stato attaccata da un gruppo di cani randagi, secondo quanto riportato dai media locali.
Le prime indagini delle autorità indicano che la donna era arrivata lo stesso giorno per una vacanza a El Argoub, a pochi chilometri dalla città di Dakhla, stabilendosi in una unità alberghiera.
La vittima è stata aggredita da un branco di cani randagi mentre si allontanava dall’Hotel, quando è avvenuta la tragedia.
Non è ancora chiaro il motivo per cui il gruppo di cani randagi abbia aggredito la turista 44enne.
La gendarmeria, ha aperto un’indagine per chiarire le circostanze di questo incidente.
Negli ultimi anni si sono verificati diversi casi simili in tutto il Marocco, con i parlamentari che hanno chiesto sia al governo che alle autorità locali di trovare soluzioni per mitigare i rischi associati a cani e gatti randagi.
Nel 2018, un turista britannico è morto di rabbia dopo un morso di gatto nel Paese nordafricano.
Un altro incidente simile è accaduto a un uomo marocchino in Spagna, che ha avuto un morso di gatto durante la sua visita nel paese nel 2019.
Nel 2020 il ministero della Salute ha annunciato il ricovero di un ragazzo di 12 anni dopo un attacco di cane a Goulmima, nella provincia di Errachidia.
All’inizio di quest’anno, i membri del parlamento marocchino hanno chiesto soluzioni alla questione dei cani randagi in risposta alle crescenti preoccupazioni tra i cittadini.
“Il problema è un’enorme fonte di ansia nelle strade e nei vicoli, in particolare nei quartieri più tradizionali“, ha affermato il deputato Mohamed Raggani, sottolineando che questa sfida “porta molta paura nei cittadini, indipendentemente dal loro status o età, in particolare i bambini che vanno a scuola la mattina presto”.
Molti esperti e attivisti del benessere degli animali hanno chiesto soluzioni ottimali per mitigare il problema.
Combattendo per un trattamento migliore degli animali randagi del Marocco, alcuni hanno chiesto campagne per sterilizzare e utilizzare i vaccini per garantire la sicurezza sia dell’uomo che degli animali.
Nel 2020, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti, il Paese nordafricano ha avviato un programma nazionale di sterilizzazione per fermare l’uccisione di cani randagi usando proiettili o veleno.
(Giovanni D’Agata – Sportello dei Diritti – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)