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Stati Uniti. Fbi nella villa di Trump: ‘È come il Watergate’; Corte: ‘Porti le denunce dei redditi al Congresso’

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La perquisizione da parte dell’Fbi, nella notte fra lunedì e martedì, nella villa di Donald Trump, Mar a Lago, a Palm Beach, in Florida, ha sollevato molte domande e suscitato reazioni veementi.
Come comunicato dallo stesso ex presidente degli Stati Uniti, che si trovava a New York, gli agenti avrebbero aperto anche la cassaforte della residenza: secondo fonti citate dal New York Times, cercavano alcuni dei classificati documenti contenuti nelle 15 scatole che Trump aveva portato via dalla Casa Bianca allo scadere del suo mandato.
La legge prevede invece che tutti i documenti della presidenza vengano protetti e inviati ai National Archives.
La perquisizione a casa di un ex presidente, senza precedenti, è l’ultimo atto dell’inchiesta che il Dipartimento di Giustizia sta portando avanti sul mandato di The Donald; parallelamente è in corso una indagine separata sui fatti successivi alla sua sconfitta elettorale, oltre ad altre inchieste in Georgia e a New York. Né l’Fbi né il Department of Justice hanno rilasciato dichiarazioni.

Di fatto, anche se non si è ancora candidato ufficialmente alle politiche del 2024, Trump ne sta facendo un’arma di propaganda: a poche ore da quello che ha definito “un raid a casa mia”, è apparso in un video pubblicato sul suo social media Truth paragonando la perquisizione dei federali al Watergate: “Siamo una nazione in declino, ma torneremo grandi presto”.

E la perquisizione ha aizzato la rabbia dei suoi sostenitori: “Domani sarà guerra. Dormite bene”, ha twittato ieri ai suoi 2 milioni di followers il commentatore conservatore Steven Crowder. Mentre nella galassia di contro-informazione trumpiana crescevano simili appelli allo scontro contro l’Fbi e il Dipartimento di Giustizia.

E lo scontro è entrato anche al Congresso: il deputato californiano Kevin McCarthy, leader dei repubblicani, ha dichiarato che indagherà sul procuratore generale Merrick B. Garland se il suo partito dovesse assumere il controllo della Camera dopo le elezioni di midterm a novembre.

Intanto, una delegazione di deputati repubblicani ieri era attesa a cena dall’ex presidente per discutere come rispondere a quello che viene presentato come un attacco politicamente motivato.

Sempre ieri la Corte d’appello del Distretto di Columbia, ha deciso che le dichiarazioni delle tasse di Trump, che l’ex presidente ha per anni cercato di sottrarre al pubblico scrutinio, debbano essere consegnate alla commissione per l’impiego dei fondi del Congresso.

(DI SABRINA PROVENZANI – Fonti: Fatto Quotidiano – Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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