A proposito di vaccinazione delle bufale: per noi la vaccinazione è una cosa seria, non serve propaganda, serve un nuovo piano
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COORDINAMENTO UNITARIO
IN DIFESA DEL PATRIMONIO BUFALINO
A proposito di vaccinazione delle bufale: per noi la vaccinazione è una cosa seria, non serve propaganda, serve un nuovo piano
Apprendiamo da un comunicato della Regione Campania che oggi, 4 agosto, sarebbero state vaccinate le prime 11 bufale. Nel merito, Gianni Fabbris, a nome del Coordinamento Unitario dichiara: ““L’annunciato avvio della campagna di vaccinazione contro la brucellosi bufalina non risponde alla realtà ma appare, ancora una volta, come l’ennesimo tentativo di fare propaganda. Chiunque abbia letto il Piano sa bene che non c’è nessuna campagna di vaccinazione ma, appena, la possibilità di esercitarla in aree cluster ristrettissime e a discrezione delle autorità regionali e in condizioni limitanti. Siamo di fronte ad un ulteriore segnale inquietante: l’eradicazione delle infezioni animali si fa con un Piano serio e condiviso, non certo con la propaganda e con la delegittimazione dei diritti degli allevatori.”. Lo afferma Gianni Fabbris presidente onorario di Altragricoltura, portavoce del Coordinamento Unitario per la Difesa del Patrimonio Bufalino aggiungendo “La vaccinazione è stata la prima delle richieste del Coordinamento Unitario dopo che per anni il gruppo dei tecnici che hanno scritto il vecchio e questo Piano avevano raccontato che non si poteva fare pur di continuare nella logica delle macellazioni che eradicano gli animali e non la malattia. La vaccinazione per noi è una cosa seria perchè significa il passaggio alla strategia vincente della prevenzione e, per funzionare ed essere efficace, deve essere pienamente sviluppata e integrata pienamente con l’autocontrollo, la sorveglianza e l’uso di metodi capaci di individuare i capi malati per non mandare al macello inutilmente gli animali. Il contrario di quanto prevede questo Piano cui, lo ribadiamo ancora una volta, occorre urgentemente mettere mano in maniera coerente. Servono meno passarelle e meno propaganda (magari nei comuni dove il giorno dopo si celebrano le sagre) e più volontà di ascolto.”
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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