Il nuovo numero in edicola e online
da domenica 3 luglio
a cura di Angiola Codacci-Pisanelli
Teschio nero, bandana rossa, cappello a tricorno: il simbolo dei pirati è inconfondibile. La bocca però è diversa: niente denti ma un codice a barre. Perché quelli inchiodati sulla copertina del nuovo numero de L’Espresso sono “I pirati dei prezzi”: i finanzieri che guadagnano sempre di più su cereali, petrolio e materie prima, mentre famiglie e aziende italiane sono in difficoltà e l’Africa muore di fame.
L’identikit dei furbetti della finanza lo disegnano Vittorio Malagutti e Carlo Tecce: che rivelano come funziona la corsa al profitto che, da Chicago a Foggia, innesca l’escalation dei prezzi. E mentre l’economista Fabio Sgodati spiega perché le risposte dei governi rischiano di peggiorare la situazione, Gigi Riva dà la parola ai clienti in fila alla cassa di un supermercato, tra muratori che risparmiano sul panino e mamme in ansia per l’alimentazione dei bambini.
Gloria Riva scava nel progetto di riforma dell’università legato al Pnrr, che rischia di non dare abbastanza fondi per la ricerca e di non risolvere il problema dei ricercatori precari: un’inchiesta accompagnata dalla testimonianza di un ricercatore tornato in Italia e da un appello del Nobel Giorgio Parisi, che chiede al Governo di stanziare 10 miliardi. E intanto, dalla Lombardia in giù, la professione di medico di base diventa sempre meno allettante (ne scrive Gianfrancesco Turano).
Per la pagina politica, Susanna Turco mette a fuoco Letta e Meloni, mentre Antonio Fraschilla rivela il rapporto tra Di Maio e Casini. Sulla crisi della giustizia interviene Nello Rossi, intervistato da Paolo Biondani. Andrea Barchiesi invece svela i paradossi della fallimentare gestione dei rifiuti romana. E mentre Loredana Lipperini mette in guardia contro i rigurgiti antiabortisti, Nichi Vendola invita la sinistra a ritrovare se stessa, per riconquistare i cittadini sfiduciati dalla politica.
Il rapporto malato dei media con la guerra è al centro di un dialogo tra Lucio Caracciolo e Antonio Scurati (di Sabina Minardi). Gli effetti della stretta anti-Russia mettono in crisi non solo Cipro (ne scrive Elena Kanadiakis) ma persino la Germania (di Eugenio Occorsio): alla fine, è l’allarme di Federica Bianchi, è l’idea stessa di Unione Europea a essere messa in discussione. Mentre in Africa, come denuncia un reportage di Bianca Senatore, sono proprio le politiche europee a spingere alla morte centinaia di migranti in fuga dalla fame.
E L’Espresso chiude con un viaggio nell’utopia realizzata del teatro in carcere della Compagnia della Fortezza (di Andrea Porcheddu) e una rassegna delle altre esperienze simili in tutta Italia (di Francesca De Sanctis). Stefania Rossini pubblica un colloquio inedito con Raffaele La Capria, Louis Garrel confida a Claudia Catalli la sua passione per Tognazzi, lo street-artist Jorit racconta a Tommaso Panza come riesce a far parlare i muri.
Marisa Ranieri Panetta scrive di minareti e campanili, Alice Pistolesi scopre che a Riace anche senza il sindaco Lucano si continua ad accogliere i migranti, Manuela Cavalieri e Donatella Mulvoni raccontano la nuova corsa all’oro che minaccia il territorio dei Lakota. E Maurizio Di Fazio trova ad Alghero un omaggio ad Antoine di Saint-Exupéry, che proprio lì trascorse gli ultimi mesi della sua vita.