Libera università di studi vesuviani
Il vulcano più famoso del mondo al centro degli studi della Libera università di studi vesuviani
di Ciro Santisola
SAN GIORGIO A CREMANO | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Domani 22 giugno, con inizio lavori alle ore 18, Nella sala Giacinto Fioretti, interna alla Biblioteca di cultura vesuviana Giovanni Alagi, sita in Villa Bruno alla via Cavalli di bronzo si terrà un dialogo su Lo stato della natura e dell’uomo alle falde del vulcano più famoso del mondo: il Vesuvio.
Dopo i consueti saluti di rito, saranno porti ai partecipanti da:
- Giorgio Zinno, sindaco di San Giorgio a Cremano
- Michele Carbone, presidente del Consiglio Comunale di San Giorgio a Cremano.
Introdotti da Franco Liguori, presidente del Laboratorio ricerche & studi vesuviani, con la moderazione di Italo Iozzolino, dialogheranno sull’argomento:
- Giuseppe Luongo, già direttore dell’Osservatorio Vesuviano, rettore della Libera Università di Studi Vesuviani ( LUV)
- Nevio De Stefano, fisico
- Francesco Santonianni, disastrologo
- Arturo Montrone, del Movimento Cooperazione Educativa
- Ettore Di Caterina, co-autore della Guida del Vesuvio Electa
- Giuseppina Scognamiglio, docente della Università degli Studi di Napoli Federico II
- Aldo Vella, architetto territorialista, responsabile del progetto LUV
Nel corso dell’incontro sarà proiettato il video PROGETTAR VESUVI, prodotto nel 1987 dal Laboratorio ricerche & studi vesuviani e presentato alla Fira delle utopie nel 1989 a Città di Castello (Perugia).
Per dar contezza sulla Libera Università di Studi Vesuviani e sulle sue finalità, si riporta quanto esplicitato dai promotori dell’incontro dialogo a mezzo locandina:
La libera università di studi vesuviani
Il progetto della LUV è maturato, dal 1984, attraverso tutto il dibattito intorno alla rivista Quaderni Vesuviani ed al Laboratorio ricerche e studi vesuviani.
L’obiettivo è la creazione di una struttura polifunzionale le cui attività abbiano una ricaduta primaria diretta sul sistema formativo, su quello dei servizi ad alta qualità dell’intero territorio regionale, sul sistema d’impresa a contenuto culturale, sul corpo fisico del territorio vesuviano ed i suoi abitanti. In questo senso si può parlare di campus, in quanto la poli-funzionalità e la multidisciplinarietà ritrovano la loro traduzione spaziale nella diffusione territoriale delle funzioni e degli istituti accademici presenti nel progetto. Per fare degli esempi: Somma Vesuviana per gli aspetti antropo-musicali, Terzigno per la cultura materiale, Ercolano per l’archeologia, Torre del Greco per la vulcanologia, Portici e San Giorgio a Cremano per l’architettura, l’urbanistica e le arti, San Giovanni a Teduccio e Barra per l’archeologia industriale, ecc. Tutto questo è nella concezione della “Città Vesuviana”, che ha guidato il dibattito culturale del territorio a partire dagli anni ’90.
La Libera Università di Studi Vesuviani si propone dunque:
- lo studio del territorio vesuviano nella complessità dei suoi valori storici, scientifici, naturalistici, paesaggistici e culturali anche in prospettiva delle nuove frontiere dello sviluppo;
- la promozione di un’attività e divulgazione scientifica dei temi e delle problematiche ambientali e culturali mediante l’organizzazione continuativa e sistematica di corsi, laboratori e visite guidate, la distribuzione di materiale didattico, e qualsiasi altro mezzo di comunicazione;
- la formazione di studiosi specifici di scienze vesuviane per elevare la qualità del mercato del lavoro intellettuale nelle attività imprenditoriali e di valorizzazione del territorio.
Nella prima fase i corsi saranno liberi in attesa di assumere validità di:
- qualificazione post-diploma (riconosciuta dalla Regione Campania);
- specializzazione post laurea (riconosciuta da uno o più atenei);
- corso di laurea breve (riconosciuto da università italiane e straniere);
- master per la pubblica amministrazione e per le imprese;
- riconoscimento di Sede Universitaria da parte del MURS.
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