Caiazzo. Emergenza Covid, buoni spesa: ennesimo ‘caso’ creato dall’amministrazione Giaquinto
Non lesina critiche il sempre attento consigliere indipendente (l’avranno notato altri “amministratori”, di ambo gli schieramenti?!?) e avvocato Amedeo Insero nel commentare l’ultima, doppia o forse tripla incongruenza rilevata dagli atti della civica amministrazione caiatina per quanto riguarda i “buoni spesa” predisposti per fronteggiare un’emergenza che (prima “incongruenza“) forse oggi più nessuno rileva, essendo, grazie al cielo, superata la fase critica del Covid 19, cui invece è espressamente riferito il beneficio.
Incongruenza molteplice se è vero che l’opportunità è stata pubblicizzata solo attraverso l’albo pretorio comunale, che, deve presumersi, non tutti hanno l’opportunità di seguire, men che meno i veri indigenti, evidentemente informati “per via amichevole” o chissà come e perché (le lingue biforcute e malpensanti forse direbbero “in cambio di che”)…
Dulcis in fundo, quanto (recepite le doglianze di tanti altri caiatini), evidenzia Insero: avere “studiato” un bando incrdibilmente aperto ad esercenti di altri Comuni, che, ovviamente, altrove pagano le tasse, ma qui “azzuppano“, peraltro inducendo i titolari dei buoni spesa a recarsi fuori Comune: dove non è dato sapere… o forse si?!
Solo nel nostro comune, così “saggiamente” amministrato, poteva capitare che un avviso pubblico, quello relativo ai buoni spesa alimentari e generi di prima necessità destinati alle famiglie bisognose residenti a Caiazzo, venisse aperto anche agli esercenti attività commerciali fuori dai confini comunali.
Non mi risulta che, allo stesso modo, i commercianti caiatini abbiano potuto accedere agli avvisi predisposti dalle alte amministrazioni comunali.
Il fondo di solidarietà che il Ministero degli Interni ha destinato ai comuni italiani, da distribuire tra coloro che sono stati particolarmente colpiti dalla emergenza Covid, è, sì, destinato ai soggetti beneficiari ma, allo stesso tempo, vuole essere un incentivo a spendere tali somme all’interno dei confini comunali, le cui attività commerciali pure, in molti casi, hanno subìto gli effetti della pandemia.
Invito i cittadini destinatari dei buoni spesa a spendere negli esercizi commerciali caiatini che hanno aderito all’iniziativa, ovvero in quelle attività commerciali che in questo paese offrono quotidianamente servizi e soprattutto in questa Città pagano le salatissime tasse dovute al grave deficit finanziario, con i suoi 5,5 milioni di euro circa, in cui le varie amministrazioni Giaquinto ci hanno portato.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)